Cliff gettò fuori l'ennesima boccata di fumo e spense la Black Devil, appoggiandosi alla pacchiana ringhiera rosso marxista posta sulla terrazza dello stramaledetto aeroporto di Los Angeles.
-Da dove vieni, Faith?
-Da Albuquerque. Tu?
-Dalla Florida.Miami. Non ce la passiamo bene ultimamente, laggiù. Troppi casini.
-Neanche da noi va tanto bene, Cliff.-Faith osservò per la millesima volta il biglietto per il concerto. -Per questo vado al concerto dei Maiden. Ho bisogno di fuggire, di "evadere".
-Evadere...già. -disse Cliff, con un tono stranamente malinconico .
-Anche tu hai bisogno di evadere, Cliff? -Faith lo stava mettendo ai ferri corti, il povero Cliff.
-Sì-ammise. -L'ho già fatto tempo fa.
E tirò fuori dalla tasca un'altra Black Devil.
-In che senso? -Faith ci stava prendendo gusto a far imbrogliare Cliff, ma adesso era lui ad esser confuso. Cliff si accese la sigaretta,con lo stesso identico movimento pigro di poco prima. Faith lo osservò. C'era qualcosa di strano in tutta la persona di Cliff, che lo attraeva:il suo nome, l'abbigliamento,i gesti...il semplice fatto che si accendesse una cazzo di sigaretta in quel modo faceva venire seri dubbi a Faith. E, cosa ancora più grave, non riusciva a capire perché e soprattutto in merito a cosa gli sorgessero questi dubbi ancestrali.
-Io sono una specie di hippy.Credo sia abbastanza evidente. Me ne frego altamente di tutto e di tutti, e attualmente sono un artista di strada e turnista per varie band. In pratica, giro la Florida per racimolare qualche soldone offrendomi come musicista per band con componenti infortunati o suonando per strada mezza giornata per raccogliere neanche dieci dollari. È vero,sono "evaso",ma...a volte penso se non sia proprio una vita di merda, la mia.-Cliff era adesso assolutamente assorto nei suoi pensieri, lo sguardo al cielo, la sigaretta in mano, il fumo che gli usciva lentamente dalla bocca. Lo sguardo di Faith si posò sulle scarpe di Cliff.
-Insomma, sinceramente mi è sempre piaciuto viaggiare,però a volte non sono soddisfatto di ciò che faccio. Ho ventitré anni e nessuna certezza.Non ho niente di sicuro nella vita, niente, neanche un fondo, un cazzo di conto in banca, una cazzo di assicurazione, niente.
Faith si appoggiò alla fottuta ringhiera color bandiera del soviet e alzò anche lui lo sguardo al cielo. Ecco, pensò, adesso sì che sembriamo proprio due rincoglioniti gay.
Bellissima figura di merda.-E tu che fai nella vita, Faith?
Cliff aveva ormai assunto un'aria da poeta maledetto, e lo sarebbe stato davvero, se non fosse stato per il suo abbigliamento hippy.
Faith, invece, si sentiva ancora più coglione del solito, un po' per l'imbarazzo e un po' perché si stava affumicando a causa della dannata sigaretta di Cliff.
-Io...sono un musicista.Suono la chitarra in una band heavy metal, The Trust.Però...ecco, le cose non vanno molto bene. Suoniamo in qualche pub,il sabato sera, qualche concorso, sempre andato male, un'audizione disastrosa...
Venne interrotto da una vocina squillante che proveniva dalle loro spalle.Si girò e vide una ragazza. Bionda, con occhi chiari, di un colore assurdamente fantastico, di un celeste mischiato a viola e marrone. Ragazzi,gli occhi più belli che l'uomo possa mai vedere. Aveva un viso delicato, i capelli molto lunghi, e vari orecchini. Indossava una maglia nera attillata che accentuava le sue generosissime curve ,nonostante fosse molto magra. Più giù, un paio di jeans neri strettissimi che lasciavano poco spazio all'immaginazione. La ragazza stava parlando.
-Ehi, hippy, non è che per caso hai una sigaretta in più?
Faith continuò a fissarla.Portava anche lei un anello a teschio (Faith pensava di essere ormai l'unico coglione a non avere un cazzo di anello con il teschio), e aveva un paio di Converse bordeaux rovinate e sporche. Faith cercò di capire chi fosse veramente, studiando mentalmente ogni movimento della ragazza che lui aveva captato.Sembrava anche lei una ragazza alternativa, ma non come chiunque altro. Lei sembrava, come lui, puramente alternativa e anticonformista.Era bellissima, però. Cliff si girò.
-Dici a me?
-Certo che dico a te.Vedi qualche altro hippy? No. Sei l'unico fottuto hippy nel raggio di venti miglia.
-Okay, non sono un hippy, ma lasciamo stare. Cosa volevi?
-Una sigaretta.
Cliff si frugò nella tasca e nello zaino, poi, con un gesto fin troppo teatrale, tirò fuori le mani.
-Mi dispiace, le ho finite.
La ragazza lo fissò. Cazzo, Faith si stava sciogliendo, ormai.Quella ragazza sembrava un angelo.
-Non dire stronzate, hippy.
Cliff prese dalla borsa un filtro, due cartine e la busta del tabacco Chesterfield e porse il tutto alla ragazza, che lo guardava storto.
-Ecco, ho solo questo. Fattela da sola, la tua cazzo di sigaretta.
-Perché due cartine e un solo filtro?
-Perché così se sbagli a farne una puoi farne un'altra, bimba.-disse Cliff con un tono assolutamente provocatorio.
-Vaffanculo, bastardo-sibilò lei, per tutta risposta, e Cliff non poté trattenere una risatina provocatoria mentre si riportava la Black Devil alla bocca, e anche Faith, a dirla tutta, se la rideva alla grande.
La ragazza iniziò a realizzare con devozione certosina e concentrazione meditativa la sigaretta,mentre Faith non riusciva a staccare gli occhi dalle sue gambe. Erano perfette, scolpite nell'alabastro.
La ragazza finì di realizzare la sigaretta leggendaria e se la ficcò in tasca. Faith, che stava progressivamente indietreggiando per osservare meglio quel gran pezzo di figona che Dio gli aveva posto davanti, attese. Dopotutto, aveva una vista molto migliore di quella della terrazza.
-Grazie hippy-disse la ragazza, con voce improvvisamente melliflua.
-Prego, figurati-rispose Cliff, indifferente. La ragazza sembrò non essere soddisfatta del fatto che Cliff non la considerasse.
-Io sono Roxanne- si presentò la ragazza. Cliff buttò fuori il fumo. La Black Devil sembrava non finire mai.
-Io sono Cliff-si presentò, tendendo la mano che non stringeva la sigaretta.-Molto piacere-disse, e le baciò la mano in un gesto chiaramente ipocrita. Ma lei sembrò non accorgersene, o forse voleva sembrare meno intelligente di quanto lo fosse effettivamente.
-Oh, il piacere è mio - disse lei, arrossendo. Stronza. Stava cercando di manovrarlo. Cliff però l'aveva capito, e dopo il bacio ipocrita si girò e continuò a fumare.
Roxanne, rapida come una pantera, gli strappò la sigaretta dalle mani e tirò una boccata, con aria soddisfatta, soffiando il fumo in faccia a Cliff, che nonostante ciò rimase impassibile.
-Grazie del doppio favore, Cliff. Ah, e in ogni caso, il volo per Göteborg è stato cancellato, quindi dovremo trovare un altro modo per arrivarci.
E mentre Cliff si chiedeva come facesse a sapere quella ragazza che loro sarebbero dovuti andare a Göteborg, Faith, dietro di loro, imprecava a bassa voce contro Ryanair.
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Road To The Ruin
PertualanganUn gruppo di ragazzi, dediti al divertimento e alla perdizione, cambieranno per sempre le loro vite con un'esperienza indimenticabile.