Capitolo 3

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Capitolo 3

Sempre sotto shock, riuscii finalmente ad aprire il messaggio.

Da: Zayn

Sono felice di averti conosciuta e mi ha fatto veramente tanto piacere parlare con te. Non vedo l'ora di rivederti. X

Dopo circa dieci minuti, Harry tornò dalla cucina con un enorme panino imbottito. Vedendomi ancora immobile, mi diede un colpetto “leggero” con il piede. Mossa sbagliatissima, visto che non me l'aspettavo e non ero preparata; così caddi in terra, e poco dopo mi ritrovai Harry seduto a cavalcioni sopra di me, che mi guardava dall'alto, mangiando tranquillamente il suo panino, troppo grosso per stare nello stomaco di una persona normale. Senza averlo finito, lo appoggiò sul divano e si abbassò, il suo naso a pochi millimetri dal mio. In un'altra situazione, avrei pensato che stesse per baciarmi, ma si trattava di Harry, quindi sapevo per certo che non sarebbe successo. Già schiacciata dal suo peso, venni schiacciata quando iniziò a farmi il solletico ed io iniziai a dimenarmi, urlare e ridere sotto il suo corpo. Quando finalmente si spostò, entrambi avevamo mal di pancia per il troppo ridere. Ora eravamo sdraiati l'uno di fianco all'altra sul tappeto, rivolti entrambi al soffitto.

“Allora che ti dice?” mi disse Harry, senza fiato.

Cercai il telefono, che era caduto per terra e gli feci leggere. Appoggiò anche il telefono sul divano e si girò verso di me. Eravamo di nuovo con le teste vicinissime, quando, facendomi spaventare, urlò: “E IO HO SEMPRE RAGIONE!”. Così riprese a farmi il solletico.

“Perchè oggi ti sei comportato in quel modo?” gli chiesi, dopo che ebbe finito di farmi il solletico.

“Perchè volevo lasciarvi soli, sciocchina, non è evidente?” E riniziò a ridere. “Comunque stai attenta a quello lì, non so. Ha qualcosa che non mi convince.”

Dopo un po', cercai di rispondere in modo decente al messaggio di Zayn e dopo svariati tentativi, riuscii a rispondere.

Idem. X

E mi addormentai.

“Alzati dormigliona” disse una voce, a me familiare, nel mio orecchio. Riuscii a socchiudere gli occhi e mi ritrovai quelli verdi del mio migliore amico davanti. Mi alzai di scatto, spaventata. Mi guardai intorno e notai che ero nella mia stanza, e l'ultimo posto in cui mi ricordavo di essere stata la sera precedente era il tappeto del salotto.

“Che cazzo succede?” dissi con la voce impastata dal sonno.

“Ti sei addormentata sul tappeto, così ti ho portata a letto.” mi spiegò Harry con voce dolce.

Mi strofinai gli occhi e mi stiracchiai. “Che ore sono?”

“È l'ora di farti una doccia, vestirti bene e truccarti. Ti lascio un'ora di tempo per diventare ancora più bella. Ci porta Louis in macchina a scuola.” mi disse con tono minaccioso.

“No. Io in macchina con Louis non ci vado più. Scordatelo.” Mi ricordai cos'era successo l'anno precedente: Louis aveva appena preso la patente, così io e Harry eravamo andati in macchina con lui a fare il giro. Aveva dovuto fermarsi e farmi scendere a vomitare. Non avevo mai conosciuto qualcuno che guidasse peggio di lui.

“Non mi interessa. E non ti lascio a piedi, ti rovineresti il trucco e la pettinatura che ti farò.”

“Tu non mi tocchi, Harry. E non puoi obbligarmi.”

A questo punto, fece gli occhi da cucciolo a cui non potevo resistere, così mi convinse a lasciarmi preparare da lui e ad andare in macchina con il suo ragazzo spericolato.

You give love a bad name. (Zayn Malik)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora