Quando la mattina dopo mi sveglio, il sole è già alto. Ho un appuntamento con tutto lo staff della società alle otto e devo sbrigarmi.
Mia sorella non è ancora ritornata dai suoi giri per le discoteche, beata lei che ha la forza di rimanere fuori tutta la notte.
Mi trascino fuori dal letto e arranco verso il bagno, con il beautycase.
Oggi dovrò conoscere tutti i pezzi grossi della New Style: gli uomini dai quali mi sono sempre tenuta alla larga, anche se mio padre voleva che partecipassi ai suoi affari.
Mentre l'acqua bollente mi scivola addosso, penso a questo, al mio passato.
Mio padre ha sempre provato a rendermi partecipe, e adesso volente o nolente, sono costretta a ubbidirgli visto che è morto.
Sento aprire la porta dell'appartamento.
«Angel, sono io» è mia sorella, appena tornata.
«Sto facendo la doccia» urlo.
Non la sento più e credo che si sia lanciata sul suo letto con tutti i vestiti, stanca morta.
Finisco di fare la doccia ed esco con l'accappatoio, stringendomi a quella morbidezza per scaldarmi.
Come avevo previsto, Jillian è in camera sua. «Jill?»
Mi affaccio e la trovo a pancia in giù sul suo letto, che ronfa, così decido di non svegliarla.
Sbadiglio e decido di andare all'angolo cucina per prepararmi un buon caffè, perché devo sopportare questa giornata.
Indosso un tailleur, uno dei miei più castigati, blu scuro. Penso che mio padre sarebbe orgoglioso di vedermi così, e chiamo un taxi al telefono.
Appena il taxi arriva, scendo di sotto e mi precipito, ansiosa di assistere alla mia prima riunione d'affari.
Io sono l'amministratore delegato della società.
***
Il taxi si ferma davanti a un enorme grattacielo, al centro di Manhattan. Pago il tassista e scendo. «Grazie, buona giornata.»
«Buongiorno» ricambia lui, squadrandomi le gambe.
Per tutto il viaggio in taxi non ho fatto altro che pensare a cosa avrei dovuto dire, a cosa quella gente si aspetta da me.
Prendo un enorme respiro e mi avvio.
La hall è piena di persone di varie etnie. Giapponesi, afroamericani, indù in giacca e cravatta mi scorrono avanti e indietro e mi gira la testa.
Hanno tutti un tablet o un iPhone in mano, e la ventiquattrore.
Questo grattacielo è il cuore pulsante dell'azienda.
Entro nell'ascensore e le porte d'acciaio si chiudono quando premo il pulsante del piano attico, dove si svolge la riunione.
Mi ritrovo in un piano immenso, all'entrata c'è una hall con un bancone pieno di hostess e segretarie. Ovviamente quelle donne mi salutano.
«Buongiorno, Miss Stevens» dicono in coro, come gallinelle bene educate.
Ricambio il saluto. «Salve, potete indicarmi dove...»
«Venga» una di loro mi mette sotto la sua ala protettrice e mi guida.
Il corridoio è pieno di uffici e lei mi spiega ogni cosa.
Apre una porta e resto impressionata dal lusso dello stile moderno di quell'architettura: tavoli di vetro, una grande vetrata che mostra Manhattan. Rifiniture in acciaio.
STAI LEGGENDO
BILLIONAIRE (ESTRATTI)
Chick-Lit#1 EROTICI SU WATTPAD #1 PASSIONE #1 THRILLER #1 TEENFICTION «Voglio perdermi dentro di te, Angel. Sprofondare nel tuo corpo bagnato e assaggiarlo fino a farti urlare, facendoti sentire quello che non hai mai sentito prima, portandoti oltre ogni lim...