Capitolo 9. Poteri

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Il dolore mi sta divorando mano a mano che passano i minuti, le emozioni sono amplificate al massimo e adesso rischiano seriamente di soffocare il mio cuore già saturo di tutta questa atroce sofferenza, e tanta, troppa rabbia.

Lucifero continua a stringermi forte al suo petto con entrambe le braccia, come se solo così ha la certezza di riuscire ad impedire al mio corpo di frantumarsi sotto ai suoi occhi, e in un certo senso è proprio così alla fine... se non mi sono ancora disintegrata è soprattutto grazie a lui.

Per quanto incredibile può apparire ad occhi esterni, è proprio il Diavolo a tenermi integra, la sua comprensione e la sua vicinanza costituiscono un enorme aiuto che io stessa fatico a considerare reale.

-Domina le emozioni Jo, o ti distruggeranno.- sussurra sui miei capelli dopo un tempo indefinibile per me, la nota di preoccupazione insita nella sua voce mi porta a pensare che ancora una volta sembra essere capace di leggere il mio cuore.

-Come ... Cosa devo fare?- chiedo riconoscendo a stento la mia voce da quanto è uscita flebile e spezzata, il dolore e l' odio mi stanno divorando dall'interno.

-Respiri profondi. Concentrati su qualcosa capace di calmarti, devi trovare un solido appiglio su cui poterti ancorare ed arginare così dolore e rabbia.- mi istruisce con cura su ciò che devo fare per poter riprendere il controllo.

Inizio subito a fare innumerevoli respiri profondi e a scervellarmi per trovare il fantomatico appiglio di cui ha parlato, ma purtroppo non riesco a trovare un accidente di niente!

Sono quasi sul punto di gettare la spugna - parecchi minuti dopo le sue parole - quando mi rendo conto che mi sto aggrappando con tutte le mie forze alle spalle di Lucifero, ed improvvisamente la mia mente sembra illuminarsi di fronte alla risposta che adesso sembra così banale, come diamine ho fatto a non arrivarci subito?

E' Lucifero il mio appiglio! E' lui la mia ancora!

Sarà sempre lui l'unico appiglio che saprà donarmi un barlume di calma e di speranza, dopo tutto sono sue le braccia che continuano a tenermi insieme pezzo dopo pezzo.

Ed è così che inizio a concentrarmi esclusivamente su di lui, sulle sue braccia che avvolgono il mio corpo, sul suo petto marmoreo che mi ha accolta chissà quanti minuti fa, sul battito regolare del suo cuore, sul suo respiro su cui riesco a modulare il mio . . . insomma Lucifero diventa poco alla volta il centro del mio piccolo universo, diventa la luce che rischiara le tenebre insite nel mio cuore.

E io lascio entrare quella luce dentro di me come un timido raggio solare, lascio che essa vada a rimpiazzare l'odio e la rabbia e il dolore con una placida calma, fino a quando il cuore ne è saturo ed io riesco finalmente a respirare di nuovo.

-Brava, così.- mi sussurra mentre mi accarezza gentilmente le spalle e i capelli, e solo in questo istante riesco ad abbandonarmi inerme contro di lui, non smetto neanche per un solo istante di concentrarmi sul suo intero essere quasi avessi paura di piombare ancora una volta nel dolore.

Ed infine quando la calma mi invade riesco a rilassare ogni muscolo del corpo, con i dotti lacrimali ormai seccati poso la fronte sulla sua spalla.

-Perdonami, Lucifero.- mormoro con un filo di voce, le sue braccia mi stringono più forte dopo aver udito le mie parole.

-Non essere sciocca Jo, una mattinata del genere avrebbe steso chiunque demone o no.- mi sussurra di rimando convinto di ogni singola parola appena pronunciata, un nuovo raggio di calore si insinua nel mio cuore.

-Credevo di essermi abituata ormai al loro odio . . . come hanno potuto omettere di rivelarmi cose così importanti sulle mie origini? E quella lettera . . . ho così tanta confusione nella mente.- sussurro rendendomi conto di quanto confuse appaiano le mie parole.

Et lux in tenebris: infernumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora