Capitolo 4. Una nottata movimentata

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Non so quanto tempo è passato quando riapro gli occhi, devo essermi addormentata mentre ripensavo alla conversazione con Lucifero.
A giudicare dal buio della nottata deve essere passata da un pezzo la mezzanotte, le stelle illuminano lievemente l'ingresso del castello che è ancora aperto, non un rumore rovina il silenzio immobile che mi circonda.
Quando mi alzo in piedi mi rendo conto che non ho la minima difficoltà a vedere al buio, forse è di questo che Lucifero parlava quando mi spiegava della transizione?
Dopo tutto immagino che le creature delle tenebre debbano essere un tutt'uno con il buio, quindi non dovrei stupirmi poi più di tanto.
Mi incamminò verso l'entrata ancora sovrappensiero quando un movimento dietro di me mi fa voltare di scatto, dove prima ero seduta contro l'albero adesso posso scorgere due sagome che si stanno avvicinando furtive.

Sono i demoni che abbiamo incrociato nel corridoio...

Un moto di terrore si impossessa di me nel momento esatto in cui riconosco i loro volti distorti da odio e disgusto, non essendo un demone completo so per certo che la fuga non servirebbe a niente dato che mi raggiungerebbero neanche dopo pochissimi passi.

‹Bene, bene, cosa abbiamo qui Syl?› chiede il maschio rivolto alla compagna.

‹A occhio e croce direi una bestiolina smarrita.› risponde la donna con voce sprezzante, è mai possibile che non abbiano paura di Lucifero?

‹Forse potrebbe farci divertire un po', è così monotona questa notte.› suggerisce l'uomo di cui ancora non conosco il nome mentre si avvicinano ulteriormente.

‹Ti lascio l'onore di iniziare, Gork.› gli risponde lei ridendo malvagiamente, ecco questi sono i demoni che descrivono gli umani se non fosse per il loro aspetto così simile.

‹Non temete le conseguenze?› chiedo ad entrambi con voce fin troppo ferma per il terrore che mi sta invadendo.

‹E senza testimoni come farà a sospettare proprio di noi?› esclama Syl con vera malvagità, mi rendo conto che alla fine ha ragione nessuno oltre a noi lo saprà mai.

‹Perché lo fate?› chiedo ad entrambi tentando di prendere tempo, magari qualcuno nelle vicinanze si avvicinerà incuriosito dalle nostre voci.

‹Perché?
Non sei degna di questo posto, lurida umana!› esclama Gork facendo un passo avanti con fare minaccioso.

‹Eppure è stato Lucifero a portarmi qui.› gli rispondo in tono di sfida, pessima mossa.
Un dolore lancinante al volto minaccia di farmi perdere l'equilibrio da quanto è stato improvviso e violento.

‹Come osi nominarlo, insulsa bestia?!› esclama furioso prima di avventarsi nuovamente su di me con una tale furia che al secondo colpo crollo a terra, il dolore è così forte da togliermi il fiato.
Un calcio furioso mi colpisce l'addome facendomi rotolare sul fianco, senza darmi il tempo di riprendere fiato una raffica di calci mi strazia le costole strappandomi striduli gridolini di dolore.
Dopo attimi infiniti di dolore mi afferra brutalmente per i capelli per mettermi in piedi e dopo avermi guardata con disprezzo, mi sferra un potente pugno in faccia che mi manda nuovamente al tappeto.
Sento il sapore del sangue in bocca, e un liquido caldo scivolarmi giù dalla tempia e dal naso mano a mano che i colpi si susseguono in un infinito circolo vizioso.

‹Lascia anche a me un po' di divertimento fratello!› sento Sul esclamare prima che il dolore mi lasci un attimo per riprendere fiato.
Ma la tregua ha vita breve, pochi secondi dopo la donna mi è sopra, e dopo aver sorriso malvagia come la morte inizia a tempestare il mio volto di colpi furiosi.
Calci dell'altro si uniscono alla furia della sorella, ed urlo di dolore quando sento qualcosa rompersi nel mio costato, immagino sia l'ennesima costola.

Et lux in tenebris: infernumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora