4. Mi Aiuti Padre

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KUROO'S POV

Avrei voluto far diventare un abitudine la confessione in chiesa ma non l'ho fatto. Era solo padre Kei a spingermi verso quel pensiero.

L'idea di corromperlo mi ha sfiorato ma non voglio farlo. Mi ha confidato di essere diventato prete per espiare un errore, era come me adesso ed ora lui è come ero io all'epoca. Buono. Non ricordo quasi più come sia compiere un azione gentile, buona, senza un fine.
Non so se riuscirò a tornare quello di una volta. Non so nemmeno cosa proverò una volta consumata la mia vendetta.

È notte fonda, ho rintracciato uno della banda. Ha l'abitudine di stare in un bar a giocare a poker tutta la notte. Sto aspettando che esca per fare di lui la mia prossima vittima.
Sono coperto dalle ombre della notte nel vicolo vicino al locale.

Tra l'altro questo locale non è molto lontano dalla chiesa di padre Kei. Basta, devo togliermelo dalla testa. Non avrò comunque tempo per lui questa notte. Ed in ogni caso devo smetterla di pensare a lui, è un prete dannazione! Cosa penso di ottenere da lui?

Nulla, ecco cosa. Anche se il pensiero di corromperlo mi intriga e parecchio anche.

Oh ecco quell'idiota, sta passando di qui per andare all'auto. Per fortuna è da solo, la notte mi rende invisibile ai suoi occhi. È ora di agire, mi avvicino a lui furtivamente, pronto a stenderlo nel vicolo buio in cui mi nascondevo. Devo solo fargli annusare il fazzoletto intriso di sonnifero. Poi mi basterà portare qui l'auto, caricarlo e andare via.

Sto per tirare fuori il fazzoletto quando il tizio si volta di colpo verso di me, mi spara ad una gamba e mi tira un calcio facendomi atterrare sull'asfalto. Nonostante il dolore riesco a tirare fuori la pistola e sparargli all'addome e poi alla gamba.
Vaffanculo stronzo!
Si accascia vicino a me stringendosi la ferita, ricambio il calcio, un bel calcio con la suola dritta sul suo viso. Per fortuna gli fa sbattere la testa contro muro e perdere i sensi.

Cazzo che male! Ho bisogno di aiuto, non posso lasciarlo qui, non posso andare all'ospedale.
Non voglio morire qui per una dannata pallattola e non prima di averli fatti fuori tutti.

Ho una sola possibilità per uscirne e dovrò usare tutte le mie forze.
Mi alzo stringendo i denti e trattenendo le urla per il dolore mi avvicino allo stronzo. Gli metto il fazzoletto sotto al naso così sono sicuro dormirà per un po'. Il vicolo è buio ed isolato non dovrebbe trovarlo nessuno.

Strappo un pezzo della camicia dell'uomo e la lego sulla ferita, spero fermi il sangue.
Mi incammino verso la mia destinazione strisciando la gamba ferita. Non prendo l'auto non so se riuscirei a guidare. Ci metto mezz'ora per percorrere la strada che di solito farei in dieci minuti. Sono stremato, devo sedermi. Mi accascio sull'asfalto ed inizio a battere sulla porta. Ti prego apri. Continuo a battere.

Quasi cado quando la porta viene aperta.

-Mi aiuti padre.-

Padre Kei si accovaccia in modo da non dovermi guardare dall'alto. Indossa un pigiama nero.

-Cosa ti è successo? Riesci a venire dentro?-

-Sono ferito. Non posso entrare. Deve aiutarmi padre.-

-Chiamo l'ambulanza.-

Gli blocco il braccio.

-No, niente ospedale, niente medici. Deve venire con me, c'è un uomo con due pallottole in corpo in un vicolo. Mi ha visto in faccia, non posso lasciarlo in vita. Deve aiutarmi, è l'unico che può farlo, è l'unico di cui mi fidi.-

Si è fatto più volte il segno della croce mentre parlavo.

TSUKISHIMA'S POV

Portami all'inferno || Kurotsukki ~ Short Story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora