Capitolo uno

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Ellis
La mia sveglia continua a suonare ininterrottamente per avvertirmi che sono le 5:00 del mattino e devo abbandonare il dolce calore del mio letto per imbattermi nel freddo della mia stanza. Prendo coraggio, mollo le coperte color panna che mi circondano e vado a fare una doccia. Finalmente del tutto sveglia e profumata decido di restare in accappatoio e scendere direttamente di sotto per andare in cucina, tanto già so che non incontrerò nessuno a quest'ora. Fortunatamente, come avevo previsto, non trovo nessuno in giro per casa. Apro il frigo per prendere il mio succo preferito al ribes nero e lo verso nel bicchiere, poi prendo un coltello e taglio un pezzo di crostata preparata da me con la marmellata di lamponi, a mamma è piaciuta molto e anche a papà.

La mattina ho sempre bisogno di una buona colazione che accompagni il resto della mia giornata, ma oggi più che mai dato che ho un'esame molto importante all'università, e proprio per questo motivo ho deciso di alzarmi presto in modo da  ripassare. Sento mio padre nel suo ufficio parlare al telefono, chissà da quanto tempo è sveglio. Mentre addento un altro pezzo della buonissima crostata entra in cucina Tommaso Lombardi, guardia del corpo e capo della scorta di papà, con i capelli neri bagnati che fanno risaltare ancora di più i suoi occhi verdi, una maglia nera a fasciargli i muscoli e i pettorali e un semplice pantalone e degli anfibi.

"Buongiorno" mi saluta con voce roca e bassa avvicinandosi al frigo prendendo una bottiglia di acqua. Io imbarazzata rispondo al saluto e cerco di ricordare per quale assurdo motivo stamattina io abbia deciso di scendere in accappatoio e con i capelli bagnati in cucina nonostante io sappia ormai che il capo delle guardie del corpo di papà viva quasi nella mia stessa casa. Cerco di non dare peso al mio abbigliamento anche perché Tommaso si comporta come se io non ci fossi, sorseggia il suo bicchiere d'acqua guardando fuori dalla finestra con sguardo assente: sta pensando.

Odio questo silenzio, per lui forse può anche essere rilassante ma per me è puro imbarazzo. Ho ancora metà pezzo di crostata da finire, mi schiarisco la voce e attiro la sua attenzione "vuoi un pezzo di crostata? È ai lamponi" Mi guarda, mi scruta come se avessi qualcosa in faccia. Forse ho qualche briciola sulla bocca? "non ti piace? vuoi dei biscotti? o dei cereali?" continuo dato che continua a studiarmi con quegli occhi verdi che mi mettono in soggezione. Finalmente decide di rispondere alle mie domande e scuote la testa indicando un no. "Ho finito da poco l'allenamento, sono andato a fare una doccia veloce e avevo solo bisogno di acqua" mormora sorseggiando dal suo bicchiere.

"Va bene, se vuoi qualcosa serviti pure. Non esitare!" sorrido. 
Tommaso mi guarda, si avvicina a me, appoggia le sue braccia muscolose sulla penisola e si siede sullo sgabello davanti al mio. Così vicino sembra ancora più alto e le sue spalle mi coprono la maggior parte della visuale. Prende la mia mano dato che ho un pezzo di crostata fra le mani e porta la mia mano vicino alla sua bocca mangiandolo, nel mentre  non posso fare a meno di notare le sue di mani, grandi e possenti con le vene che risaltano. Mi guarda negli occhi e poi sposta il suo sguardo sulle mie labbra ed infine sul mio accappatoio. Guardo in basso e noto che si è aperto mostrando lo spacco fra i miei seni. Ritiro velocemente la mia mano fredda, intrappolata dalla sua calda e prendo velocemente le estremità dell'accappatoio e le unisco far loro imbarazzata.
"L'hai preparata tu?" mi guarda così intensamente che mi sento nuda sotto al suo sguardo. Annuisco in maniera confusa, "fa schifo" mormora bevendo un sorso d'acqua.
Il mio sguardo da confuso diventa incazzato "nessuno ti ha obbligato a mangiarla" ribatto alzandomi dal tavolo, lui mi afferra delicatamente il polso "ti consiglio di concentrarti su altro, la cucina non è il tuo forte e a quanto vedo nemmeno lo sport" sputa velenoso. Mi ha appena detto che non so cucinare e che sono grassa? Non ci posso credere, io volevo solo essere gentile. Come al solito le mie lacrime di rabbia non tardano ad arrivare, ma non gli darò la soddisfazione di vedermi piangere quindi mi avvicino a lui, prendo il suo bicchiere d'acqua e glielo butto addosso.
"Io ti consiglio di concentrarti sul concetto di gentilezza dato che non è il tuo forte." sussurro con voce tremolante mentre Tommaso è rimasto impassibile a tutto.

"Buongiorno ragazzi" esclama una voce alle nostre spalle, "papà, cosa ci fai qui?" sorrido imbarazzata, e ora?

🐝🐝🐝🐝🐝
Ciao a tutti ragazzi e ragazze, i'm black!
Spero siate felici ahahah
Ho deciso di creare questa nuova storia, spero possa essere di vostro interesse e spero di accontentare le vostre aspettative. Ovviamente lasciate un commento ed esprimete le vostre opinioni, vi mando un bacio!
-M

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