Storia partecipante ai #Wattys2016 Quando ti svegli in un luogo assurdo e non ti ricordi più niente la paura ti attanaglia lo stomaco e le viscere. Però un piccolo ricordo affiora lentamente, un viso, quello di un ragazzo. E se poi scoprissi che sei morto e che l'unica soluzione per tornare in vita è superare una missione? E se la missione fosse quella di aiutare delle persone confuse a ritrovare il loro cammino? Accetteresti? E se poi ti innamorassi? Cosa faresti? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- (dal testo) «Non sarei riuscito a descrivere a parole lo spettacolo delle stelle in una notte d'inizio agosto come quella. Forse perché non ce ne sono. Se non l'hai visto non potrai mai capire come è realmente. Sarebbe come spiegarlo ad un cieco. [...] Da dove stavo, le stelle mi sembravano solo minuscoli puntini brillanti che luccicavano accanto alla luna; ma il realtà sono enormi masse di gas e nemmeno concentrandomi riuscivo ad immaginare la loro grandezza. Ci sono concetti, come l'infinito, che l'uomo non potrà mai capire per quanto si possa sforzare. [...] Non siamo concepiti per comprendere queste cose. L'uomo è piccolo e non è altro che un acaro di polvere paragonato all'universo.»
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