day 2.3 ; ghost town & telenovelas

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« niente di nuovo? »
« niente, changbin, assolutamente niente »
« cazzo. lui..? »
« minho è a letto, ma penso ci sia andato solo per farmi contento »
« ho capito. noi comunque stiamo arrivando, purtroppo siamo imbottigliati nel traffico »
« va bene. in caso, ti chiamo. a dopo »

christopher era stanco. avrebbe voluto addormentarsi e dimenticarsi di tutto; anzi, avrebbe voluto svegliarsi per scoprire che fosse solo un altro brutto sogno, gliene capitavano tanti...

dopo le ore divise fra caserma e il calmato (di poco) il proprio migliore amico, il corpo di christopher avrebbe davvero e soltanto voluto mettersi a riposo.
ma il cervello di christopher era annebbiato dalla preoccupazione, piú
che dalla stanchezza; perciò non poteva fare altro che attendere, bere il quarto caffé del giorno, attendere, guardare passivamente ciò che la televisione offriva a natale, e attendere.

nella stanza affianco, il corpo di minho doveva dormire.
ma il cervello di minho era tanto stanco e preoccupato, che non riusciva a formulare pensieri concreti. continuavano ad affiorare ricordi su ricordi, momenti su momenti; e tutti si mischiavano, formando uno scenario confuso di cose viste e non viste, vissute e ambite ad essere vissute.
in questa città fantasma, lampeggiava un'unica insegna.

" jisung, dove sei? "

merry christmas, mr. lawrence、minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora