CAPITOLO 8 - Midnight memories

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24 dicembre 2014

Ormai la festa è agli sgoccioli ed io non mi sono ancora ripreso.

Quello di stasera non è stato un 'episodio' come tutti gli altri; è come se qualcosa dentro di me sia riuscito finalmente a smuoversi, dopo mesi di tentativi andati a vuoto.

Non ho idea del perché, ma mi sembra di essermi appena svegliato da un sogno.

Eppure, a livello conscio, non mi sento affatto diverso da qualche ora fa.

Cavolo, è un discorso talmente complicato ed assurdo che non riesco a capire una mazza di quello che sto pensando.
E i tre bicchieri di Cubalibre che mi sono scolato, sicuramente non mi aiutano a focalizzare il problema.

El sta salutando gli ultimi ospiti rimasti, mentre io continuo a restare seduto ed imbambolato, a studiare i riflessi che la luce del grande lampadario si diverte a creare sul bicchiere vuoto.

Harry se n'è andato molto tempo fa, giusto qualche minuto dopo la nostra.. 'chiacchierata' sul terrazzo, ma devo ammettere che da quel momento non ho smesso di pensare a lui neanche per un secondo.

Al suo sguardo terrorizzato durante la mia crisi,
alle sue braccia strette intorno alla mia vita,
alle sue parole di conforto soffiate vicino al mio orecchio.

Non so perché mi sia venuto un attacco proprio durante il mio scambio di battute con lui, ma so che è solo grazie alla sua pronta reazione che non è stato doloroso come gli altri.
Era come se, in qualche modo, ogni suo gesto fosse esattamente ciò che mi serviva per stare meglio.
Come se mi conoscesse abbastanza bene da sapere cosa sarebbe riuscito a calmarmi.

Ma Harry non mi conosce poi così bene.

Eppure portargli quell'enorme fetta di torta mi era sembrato il gesto più normale da fare.
Non ci avevo pensato molto, avevo voglia di uscire in terrazza con lui e l'ho fatto, portando con me un enorme pezzo del suo dolce preferito.

No, un attimo.
Come faccio io a sapere che la torta al cioccolato è il dolce che preferisce?
Da dove ho tirato fuori quest'assurda convinzione?

"Ehy amore, è ora di tornare a casa. Gli ospiti se ne sono già tutti andati..magari potrei darti il mio regalo.."

Mi sforzo di sorridere.
In fondo El è sempre dolce e comprensiva, e questo tubino nero la fascia alla perfezione; credo che sarò molto contento di scartare il mio regalo.
O almeno, lo sarei, se riuscissi a smettere di pensare a quel ragazzo per almeno cinque minuti.

El mi prende per mano, mentre ci dirigiamo fuori dall'hotel, dove un'elegante limousine ci sta aspettando, per accompagnarci all'appartamento.

Il suo appartamento, quello che stiamo condividendo da ormai sei mesi.

Sono seduto sul seggiolino, mentre la ragazza continua ad accarezzarmi dolcemente un braccio, pregustando, probabilmente, una notte d'amore e passione.

Soltanto stamattina ero convinto che chiederle di sposarmi fosse la scelta più giusta; eppure, neanche ventiquattr'ore dopo, eccomi qui, a farmi milioni di domande su di noi, ma soprattutto su di me.

E tutto, per questa sensazione stranissima che non mi abbandona.
Tutto per gli occhi verdi che ho sognato questa mattina.
Tutto, perché sono finalmente riuscito a riconoscere quegli occhi.
Sono gli occhi di Harry Styles.

Così, dato che le mie reazioni sono assolutamente calibrate in questi ultimi tempi..ecco che ho avuto l'ennesimo attacco, proprio davanti al ragazzo a cui non avrei mai pensato di chiedere aiuto.
Il ragazzo di cui non so quasi niente ma che continua a tormentare i miei sogni, con uno sguardo così dolce e profondo da farmi tremare il cuore.

We'll survive this. (We always survive)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora