XVI

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-Bene, ci troviamo al punto di partenza. Cos'hai intenzione di farmi adesso? 

Loki si sbilanciò e si passò una mano sporca tra i capelli. 

-Io non ti sto obbligando con la forza: se vuoi, puoi benissimo correre via. 

Notai che aveva ragione. Guardai i miei vestiti rovinati, poi alzai gli occhi su Loki. Infilai un dito nel suo colletto e lo feci scendere su di me. Sentii un suo ginocchio scivolare tra le mie gambe e il caldo respiro battere sul mio collo. Proprio nel momento in cui io stessa stavo per cedere alla tentazione, ficcai con forza il gomito destro tra le sue costole e Loki si alzò dal mio corpo. 

-Perché lo hai fatto?

Domandò confuso. 

-Ti ho già detto che non devi illuderti.

-Io non mi sto illudendo. I segnali del tuo corpo sono chiari ad entrambi, ma tu vuoi rimanere fedele a Thor e fai di tutto per convincerti di non essere attratta da me. 

Mi tirai su con la schiena. Non volevo dargliela vinta. 

-Io ti conosco ormai, ti piace confondere le persone con le tue tecniche mentali. E poi, di che segnali del corpo stai parlando?

Loki mi guardò e sorrise. Si alzò in piedi ed io feci lo stesso. Venne verso di me e mi sentii in imbarazzo. Cinse la mia vita con un braccio e si avvicinò al mio orecchio. 

-Sto parlando di questo... 

Parlò con voce profonda sfiorando con le labbra il mio lobo. Non riuscivo a parlare, il diaframma era diventato pesante come il cemento e il bassoventre bruciava di desiderio. Sarei potuta rimanere in quella posizione fino alla fine dei miei giorni, ma se qualcuno ci avesse visto non sarebbe stato facile da spiegare. Loki, ancora non soddisfatto, passò le fredde mani dietro il mio collo intrecciando le dita tra i capelli. Trattenni la pancia ed espirai contraendo di mia volontà i polmoni. 

-Hai la pelle d'oca...Oh, Aura...

Mi strinse ancora di più a sé. Il battito del suo cuore era eccitato, il respiro più ampio e profondo, il desiderio nella sua voce era pulsante. La patta dei suoi pantaloni era piena e calda, la tentazione di stringerla era alta. 

-Aura! 

Sentii gridare dal castello. Spinsi via Loki e ancora una volta si trovò a pancia in su tra l'erba umida. In quel momento Thor uscì dalla porticina sul retro che dava sulla piccola stalla cadente. 

-Cosa diavolo è successo qui? 

Ci guardò e corse verso di noi. Loki si alzò in piedi. 

-Abbiamo solo parlato civilmente...

-Cosa hai fatto alla mia ragazza? 

Thor stava per aggredire il fratello ma lo fermai. 

-Non mi ha fatto nulla, è stata colpa mia.

-Aura, smetti di proteggerlo! In tutta la tua vita, non hai fatto altro che prendere le difese di mio fratello. Vuoi spiegarmi cosa ti prende? 

Era arrabbiato e frustrato. 

-Thor, ascoltami. Sono io quella che in primis ferisce Loki. Vuoi sapere perché?  

-Aura, chiudi il becco. 

Mormorò Loki stringendo i pugni. Thor lo spintonò. 

-Lasciala parlare. 

-AURA, FARESTI MEGLIO A TACERE! 

Gridò furibondo. Mi guardai le mani. 

-Io ho questi poteri, Thor...che feriscono solo tuo fratello e io mi sento in colpa per il male che potrei fargli. Tocco te...

La Regina degli déiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora