Capitolo III

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"Signorina Luna" un uomo sale sulla torretta e mi porge un piatto con delle uova e del pane "le ho portato il pranzo e il comandante si è ripreso vuole vederla"
"Ti ringrazio digli che non me la sento di vederlo ora" dico seria.
"Non si può contraddire il capitano signorina"
"Non è contraddire è indisposizione"
"D'accordo ma il capitano non ne sarà felice"
"Non importa" mordo il pane e lui scende di sotto.
Sospiro e scivolo a terra stanca, sono qui sopra da qualche giorno e scendo solo per andare in bagno.
Lo spirito del male ci segue costantemente tenendomi d'occhio.
"Signorina!" Urla un uomo da sotto, guardo in basso confusa "signorina, il capitano insiste che voi lo raggiungiate o ha detto che vi getterà in mare" dice un uomo salendo sulla torretta.
Sospiro e scendo di sotto innervosita, i pirati mi guardano attenti e vado davanti alla cabina del capitano, faccio una smorfia e busso, mi dice di entrare e apro la porta entrando nella sua cabina, è steso nel letto e mi osserva attento, mi chiudo la porta alle spalle e lo guardo negli occhi.
"Vieni Luna"
Respiro profondamente e poi mi avvicino obbedendo, mi siedo sul bordo del letto accanto a lui.
"Hai paura del mare?"
"Il mare non è più casa mia" dico dandogli le spalle e guardando la finestra da cui si vede il mare.
"Che significa?"
"Sono stata esiliata undici anni fa per...una cosa..."
"Ma quell'essere...voleva riportarti laggiù"
"Penso voglia uccidermi, ma non ne sono sicura, solitamente gli spiriti del mare sono maligni" dico seria.
"Perché sei stata esiliata?"
"Preferisco non parlarne"
"Luna sono stato quasi ucciso per colpa tua"
"E io sono quasi morta per salvarti siamo pari"
Resta in silenzio e mi osserva, qualcosa di luccicante attira la mia attenzione, una bussola d'oro, mi alzo lentamente e mi avvicino ad essa, la prendo con delicatezza, l'ago non punta a nord, sfioro il quadrante delicatamente "dove hai preso questa bussola?"
"Mi è stata donata dal capitano della Sorgente di Fuoco" dice serio.
"E lui è...morto?" Dico esitante senza guardarlo e sembrando disinteressata.
"No è da qualche parte tra i mari" dice serio, trattengo appena il fiato.
"Capisco" dico esitante, guardo una cartina dov'è segnato un tragitto e poi un isola, vicina al luogo in cui sono nata, segnata con una X rossa.
"Dove siamo diretti?"
"Sull'isola indicata con la X, l'isola dove si dice sia sepolto l'oro perduto del Capitan Barbarossa" dice serio "quella bussola è inutile non punta nemmeno a nord"
Sorrido guardando la bussola "allora regalamela" dico divertita "tanto non ti serve giusto?"
Alza un sopracciglio "no non mi serve ma me la tengo non si sa mai" dice porgendomi una mano, metto la mia sulla sua posandomi la bussola sul petto.
"Se non funziona a cosa ti serve?"
"A te a cosa serve?" Dice sospettoso.
"È oro, noi sirene amiamo l'oro e ciò che luccica"
Stringe la mia mano e mi tira sul letto mettendosi su di me "voi sirene siete anche molto furbe, tu sai come aggiustare la bussola" dice guardandomi negli occhi intensamente "e conosci anche il suo vecchio proprietario non è vero? Il capitano della Sorgente di Fiamma"
"Sono tutte supposizioni" dico divertita, mette una gamba tra le mie sensualmente e io respiro profondamente.
"Supposizioni vere a giudicare dal tuo sguardo"
"Credimi in questo momento sto pensando a tutto tranne a quello che stai supponendo" dico divertita, mi sfugge un gemito appena muove la gamba che si trova tra le mie.
Sorride divertito "mia cara Luna, vorrei davvero farti mia ora, ma adesso che so che sai qualcosa che mi serve ho bisogno che tu me lo dica" dice divertito "quindi ti conviene dirmelo oppure ti faccio buttare in mare"
"Non lo faresti mai" dico diventando seria, alza un sopracciglio.
"Karl, Peter" dice ad alta voce stando a cavalcioni su di me "portatela sul ponte"
Mi tirano su e nascondo la bussola nel vestito senza che mi vedano, mi trascinano sul parapetto tutti si riuniscono, mi legano le mani e mi fanno salire, lo spirito del mare ghigna beffardo e impallidisco.
"Fermi!" Dico velocemente spaventata, il capitano mi guarda alzando un sopracciglio divertito, guarda in basso e saluta lo spirito portandosi dietro dita alla fronte e puntandole verso l'alto, lo spirito salta felice "si sono alleati"
"Hai una scelta Luna" dice divertito "dimmi quello che voglio sapere e resterai sulla nave, in caso contrario...beh lui sarà più che felice di averti"
"Hai bisogno di me, ti serve una mia lacrima per sbloccare il passaggio per il tesoro del capitan Barbarossa" dico seria.
"Ti sbagli non sei essenziale" dice alzando un sopracciglio, fa un cenno con la mano e uno dei suoi uomini ghigna, fa un passo avanti minacciandomi e io ne faccio uno indietro disgustata, sento il vuoto sotto il tallone, guardo il mare dietro di me spaventata.
"Oh mio dio" sussurro guardando lo spirito che brama di avermi tra le braccia, impallidisco ancora di più "sono giovane per morire, ti prego Dio del mare risparmiami"
I pirati mi guardano divertiti.
"Sta pregando" dice uno di loro divertito.
"Allora mi dirai come funziona la bussola?"
Muovo le mani e riesco a liberarne una.
"No" dico seria.
"Molto bene" fa un altro cenno e l'uomo di prima mi spinge e lancio un urletto, mi lascia in sospeso con solo la punta dei piedi sul corrimano, tutti i pirati ridono vedendomi terrorizzata.
"Capitano se io muoio ora non saprai mai come funziona la bussola e non la troverai mai più" dico sfilandola dalla scollatura e facendola penzolare sul mare.
"Maledizione!" Dice serio "quella bussola è importante Luna"
"Ti insegnerò ad usarla se mi giurerai che non mi lascerai mai allo spirito del mare" dico seria "in caso contrario..."
Srotolo appena la bussola fingendo di farla cadere e tutti mormorano seccati dalla fine del divertimento, lo spirito del mare salta verso la bussola "che carino la vuole anche lui, lo accontentiamo? Potrei usarla come riscatto, io gli do la bussola del feroce Capitano Black e lui mi risparmia la vita"
"Tiratela su" dice il capitano furioso, mi tirano su e salto sul ponte, sorrido divertita.
"Grazie" dico allargando il vestito e lasciando cadere la bussola nella scollatura "capitano" gli rubo il cappello e me lo metto sensualmente, guardo lo spirito del mare e alzo un sopracciglio, gli do le spalle e salgo sul ponte di comando, tutti mi guardano.
"Mio caro capitano" dico divertita ad alta voce così che tutti mi sentano "ti condurrò al tesoro di Barbarossa se vorrai, d'altronde è quello il mare in cui sono nata, ne conosco i pericoli e gli ostacoli, ne conosco ogni singolo lo granello di sabbia, se lo desiderate vi farò diventare i pirati più ricchi dei sette mari a patto chiaramente che mi diate protezione"
Mi guarda eccitato e affascinato, sorride scuotendo la testa "muoviamoci allora, ciurma tutti al lavoro! Abbiamo un tesoro da prendere!" Urla correndo da me, tutti esultano e si mettono a lavoro.
"La bussola" dice porgendomi la mano.
"La terrò io, sarà la garanzia del nostro patto" dico sensualmente avvicinandomi alle sue labbra "non mi fido dei pirati" gli metto il cappello e ridacchio "bene mio caro, andiamo verso il tesoro del Capitano Barbarossa"
Allungo la mano con la bussola davanti a me e l'ago impazzisce cominciando a girare velocissimo, un cerchio di luce si espande attorno a noi e il vento soffia più forte guidando la nave.
Rido divertita e alzo una mano "canta per noi vento, portaci dove il tesoro é sepolto da tempo"
Guardo la bussola che punta davanti a noi verso il punto in cui sorge il sole.
"Proseguiamo ad est" Il capitano mi guarda sorpreso, gli do un colpo sulla schiena "di cosa sei sorpreso? Noi sirene siamo astute"
"Ho notato" dice afferrandomi, mi sbatte contro il timone sorridendo, avvicina le labbra alle mie "mi piacciono le donne furbe, ma non tirare troppo la corda pesciolino, perché posso essere spietato se qualcuno mi fa arrabbiare troppo"
"Mi assicurerò di non superare il limite" dico sulle sue labbra, mi bacia con passione mi stringe a se divertito "giù le zampe" dico divertita.
Mi libero e scendo di sotto "vado nella tua cabina a farmi una doccia"
"Sissignora" dice divertito, vedo i pirati guardarmi e alzo un sopracciglio, vado nella cabina del capitano chiudendomi dentro a chiave, mi faccio una doccia ed esco con un telo attorno al corpo, apro il suo armadio e prendo un pantalone e una camicia, sorrido vedendo che mi sta leggermente grande, metto una cintura e metto al collo la bussola.
Mi pettino i capelli e li lascio sciolti così che si asciughino con il sole.

Il richiamo del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora