Capitolo IV

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Esco dalla cabina del capitano chiudendomi i polsini della camicia.
Tutto attorno a me cala il silenzio, alzo lo sguardo confusa e vedo tutti i marinai guardarmi affascinati, sorrido lentamente loro divertita.
"Tornate a lavorare" dico divertita "il capitano ha l'esclusiva"
"Bastardo fortunato" dice uno di loro convinto di parlare sottovoce.
Scoppio a ridere e vado verso la prua della nave, salto sulla punta e mi tengo ad una cima, mi ci appoggio restando in equilibrio.
Stringo con una mano la bussola "James" sussurro dolcemente.
Il mio cuore batte fortissimo "un fascio di luce, due fasci di luce, tre fasci di luce" immagino ancora una volta il faro di Max "quattro fasci di luce, cinque fasci di luce"
Mi calmo e guardo il mare di fronte a me, una volta il mare era casa mia, mi perdo nei ricordi pensando a quando nuotavo veloce tra i coralli e i pesci, quando il sole brillava e io mi sdraiavo sul fondale guardando quelle mille luci, quando con le mie amiche ci facevamo belle per andare a caccia di tritoni con cui ballare, cantare e pomiciare di nascosto dai nostri genitori.
Mi ritrovo a sorridere mentre lacrime calde mi rigano il viso, respiro profondamente "un fascio di luce...due fasci di luce...tre fasci di luce"
"Luna" dice una voce alle mie spalle, mi asciugo velocemente le lacrime.
"Si?" Dico al ragazzino.
"Ho del tempo libero ti va di stare con me?"
"Va bene"
"Stai bene? Stai piangendo?"
"No sto bene tranquillo" dico dolcemente.
"Sicura? Hai il naso rossissimo" lo guardo chiedendogli con lo sguardo di darmi tregua "okay non dico nulla, ma sei sicura di stare bene?"
"Si, è solo tanto tempo che...non sono circondata dal mare e sento ancora più forte il suo richiamo" dico gentilmente, camminiamo verso il centro della nave e guardiamo il mare appoggiandoci al parapetto.
"Ti manca?"
"Solo se mi fermo a pensare" dico annuendo "quando fui esiliata arrivai al villaggio e da allora non sono mai più entrata nel mare, neanche per fare un bagno breve, ho domato il richiamo del mare imparando a resistergli e ora che potrei avere il mare per nuotare e...lasciarmi trasportare dalla corrente non posso..." dico gentilmente.
"Perché sei stata cacciata dal mare?"
"Mi sono innamorata della persona sbagliata e ho commesso un grande errore" dico gentilmente "l'amore può avvicinarti alle persone e metterne in pericolo altre a volte e delle persone sono morte per colpa mia"
Stringo la bussola in una mano e osservo il mare "lui era un tritone?"
"No era umano, era un pirata, forte e valoroso, bello e spietato" dico scompigliandogli i capelli "era bravo con le donne, ci sapeva fare e...ci innamorammo follemente" sorrido amaramente "ma...la sua ciurma si ribellò e...attaccarono le sirene e combattemmo duramente, tantissime persone morirono, pirati....sirene e tante creature venute ad aiutarci, fu orribile e il re...non mi perdonò mai per ciò che avevo fatto così mi bandì dal mare e il mare mi rigettò buttandomi sulla terra"
"E l'uomo di cui eri innamorata?" Dice confuso.
"Restò un pirata, riprese il controllo della sua ciurma, uccise i ribelli e poi non seppi più nulla di lui, ed è tutt'ora così"
"Non l'hai mai dimenticato vero?"
"Una donna non dimentica mai il suo primo amore" dico colpendogli appena la spalla con la mia "se fai innamorare una donna trattala con amore perché tu sarai l'uomo di cui si ricorderà per sempre"
"È triste Luna" dice dolcemente "mi dispiace"
Sorrido gentilmente "beh non mi è andata poi così male, ho trovato Max che è stato come un padre, sono stata circondata di affetto e tenerezza e sono capitata in un bel posto, pieno di allegria e divertimento, quindi poteva andarmi molto peggio"
"E la tua famiglia è laggiù vero?"
"Si loro sono ancora lì"
"Ti mancano?"
"Ogni maledetto giorno" dico gentilmente.
"Raccontami qualcosa del mare? Com'è vivere laggiù?" Si siede su una botte guardandomi.
Ci penso "è come se tutto fosse sospeso, il tempo sembra immobile, sospeso e ci sono tantissime creature bellissime, pesci che con la luce del sole brillano di mille colori e piante marine dalle forme più strane, sai cosa mi piaceva tantissimo fare?"
"Cosa?"
"Andare giù fino in fondo" dico facendo il gesto dell'onda verso il basso "finché non raggiungevo la sabbia gelida, poi mi sdraiavo e osservavo la superficie e quel meraviglioso arcobaleno di luci che era dato dai raggi del sole, un gioco di luci che sembrava magico"
Mi guarda affascinato mentre gli parlo sorridendo, mi giro e mi blocco vedendo molti marinai seduti ad ascoltarmi, compresi il comandante, che sta appoggiato al corrimano delle scale, e il primo ufficiale Meeks che sorride guardandomi, li guardo sorpresa e poi sospiro sedendomi sul parapetto con un salto.
"E cosa facevi di solito?" Dice un uomo giovane ma bruttissimo.
"Ero una guardiana, perlustravo i nostri territori assicurandomi che nessun pericolo minacciasse il mio popolo"
"Ma hai detto che quei pirati hanno attaccato" dice il ragazzino guardandomi confuso.
"Si...ero giovane e stupida, mi sono fidata di loro, e poi avevano preso lui e mi minacciavano dicendomi che lo avrebbero ucciso, fu più forte di me, sapevo che avrei rischiato di venire uccisa se non dai pirati, dal re delle sirene, ma lui era troppo importante e non volevo che morisse, così li portai nelle vicinanze con la promessa che lo avrebbero liberato, ma non lo fecero...invece furono spietati, le urla di quel giorno sono ancora impresse nel mio cuore" dico teneramente "avevo solo sedici anni e mi illusi, ero convintissima che loro avrebbero mantenuto la parola data ma...la parola di un pirata è un soffio di vento incerto, se gli conviene manterrà la parola altrimenti puoi scordartelo"
"Eppure ora ti sei fidata di nuovo dei pirati" dice il capitano guardandomi serio e attento.
Sorrido divertita "prima o poi il mare mi prenderà giusto? Spero che sia il più tardi possibile e voi siete gli unici che mi possono dare la possibilità di vivere più a lungo, non ho altra scelta che fidarmi di voi"
"Chi erano quei pirati? Qual era il nome della loro nave?" Dice Meeks.
"Questo non posso dirvelo" dico stringendo la bussola, la sento calda e la guardo confusa, indica la direzione in cui stiamo andando ma la freccia sta diventando rossa.
"Pericolo" dico seria alzandomi "alzatevi e tenetevi pronti, sta arrivando qualcosa"
"In che senso?" Dice uno degli uomini confuso, sentiamo un forte scossone.
"Ecco in che senso" dice un altro, si alzano tutti e io vado a prua, guardo il mare attenta e vedo delle orche.
"Oh sante alghe" dico impallidendo "signori! Reggetevi forte!" Urlo alla ciurma "non state vicino ai bordi!"
Mi reggo alla cima di prima e guardo le orche dare dei colpi alla nave con le code scuotendola tutta, continuano per interni minuti, guardo la bussola e respiro profondamente.
"Bussola portami dov'è sepolto il tesoro del capitano Barbarossa" dico seria, il cerchio di luce di espande attorno a noi e comincio a cantare una melodia antica, le orche mi ascoltano fermandosi e poi se ne vanno saltando per mostrarsi, sono tantissime, il vento comincia a soffiare e gonfia le vele, tutti cadono a terra tranne me che resto dritta sulla punta della nave.
"Bene così" dico sottovoce, l'ago è tornato nero, siamo fuori pericolo, torno sul ponte, tutti corrono e io li schivo abilmente raggiungendo il capitano che parla con Meeks.
"Controllate che non ci siano infiltrazioni" Meeks annuisce e va via.
Guardo il capitano "Grazie Luna"
Annuisco "di nulla"
Mi osserva attento "sono i miei vestiti quelli?" sorrido divertita.
"Ovviamente e stanno meglio a me" dico mostrandogli dietro, sorride divertito.
"Non posso ribattere a questo" dice divertito, sorrido e osservo i marinai lavorare sodo.
"Hai una bella ciurma Capitano, ti sono fedeli e si vede che ti rispettano"
"Il rispetto di una ciurma si guadagna rispettandola ma essendo allo stesso tempo fermo e deciso"
Respiro profondamente "hai ragione" dico rilassandomi, sorrido e mi stiracchio "quando mi piacciono le navi pirata"
"Luna"
"Mm?" Lo guardo allegra.
"Chi era quel pirata?" Dice guardandomi attento.
"Chi lo sa" dico divertita, scendo gli scalini allontanandomi da lui e salgo sul corrimano, camino divertita con le braccia aperte e guardo lo spirito del mare, gli sorrido e con un gesto della mano sollevo un po' di acqua del mare, la prendo tra le mani e la bevo delicatamente, lo spirito mi guarda sorpreso e poi se ne va sparendo, sorrido divertita.
La melodia del mare mi avvolge, sorrido e respiro profondamente il suo profumo, il vento mi spinge verso di esso.
"Vento non posso" dico gentilmente, vedo dei delfini saltare accanto alla nave e li guardo sorridendo, mi tengo ad una fune e mi sporgo in fuori sorridendo e assaporando le gocce d'acqua sulla pelle, i delfini mi guardano e mi chiamano divertiti, sorrido loro e li guardo teneramente.
"Vorrei tanto saltare con voi" dico dolcemente.
"Vai starò qui io a prenderti se sarai in pericolo" dice il capitano affiancandomi.
"E se lo spirito fosse lì sotto? In attesa?"
"Ci sarò io qui a salvarti" dice gentilmente.
Guardo i delfini e respiro profondamente "D'accordo" mi tolgo i pantaloni e la camicia.
"Ma cosa?" Dice sorpreso, lo guardo divertita e lo bacio sulle labbra.
"A dopo" salto in acqua e mi trasformo, nuoto veloce tra i delfini, salto con loro e nuoto rilassandomi.
L'acqua scivola leggera sul mio corpo, sorrido e mi rilasso, nuoto come una scheggia impazzita e lo spirito del mare mi osserva senza avvicinarsi, mi fermo e lo guardo, mi avvicino a lui e gli giro attorno velocemente per poi risalire in superficie e saltare verso il capitano che appena mi vede mi porge una mano, la afferro e mi trasformo nel mentre cadendogli addosso, rido divertita.
"Grazie capitano" dico sorridendo.
"Divertita?"
"Tantissimo" posa le labbra sulle mie e ci guardiamo sorridendo.
"Bene" dice sorridendo.
"Dovrei vestirmi prima che la tua ciurma mi assalti"
Sorride divertito "hai ragione"
Mi vesto velocemente e lui intima agli altri di non guardarmi, sorrido divertita vedendo tutti obbedire.

Il richiamo del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora