tinta

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Mi giravo nel sonno in un bagno di sudore mentre i pensieri attaccavano la mia mente, il contenitore di pillole rovesciato sul comodino e i miei vestiti a terra potevano rappresentare solo in parte il casino che stava succedendo dentro la mia testa in quella nottata di dolore.

Era una stanza poco illuminata quella della mia prigionia, la vedevo proprio qui nel mio sogno. I contorni sfocati e poco definiti così come tutti gli oggetti che la componevano. C'erano solo due cose nitide e chiare ai miei occhi, scusate due persone.

La figura di Shota Aizawa e la mia, i suoi passi che rimbombavano via e la sua voce tagliente. La sua schiena e i suoi lunghi capelli neri, fu una frazione di secondo ma la figura cambiò, i capelli divennero corti e bruni, i vestiti cambiarono.

Poi tutto tornò alla normalità, il volto di Aizawa incontrò il mio per ripetere quelle fatidiche parole. Mentre la sua bocca si muoveva spuntando parole taglienti come lame la sua figura cambiò nuovamente . Il suo voltò mutò lasciando spazio ad una maschera nera con le fattezze feline a seguire i capelli e poi i vestiti rivelando una persona completamente diversa.

"aizawa...? no non sei tu... non è possibile! non è possibile!"

-NON E' POSSIBILE!-

Mi svegliai urlando inconsciamente ritrovandomi nel buio della mia nuova stanza e lasciai cadere dai miei occhi le lacrime, ogni goccia che cadeva rappresentava il mio dolore, e nemmeno io so quante ne versai quel giorno.

Davanti all'entrata della Yuei decisi di farmi forza e di darmi un contegno, sistemai con le mani le pieghe del cappotto ed entrai.

Fortunatamente l'ambiente della scuola era sempre solare e allegro con tutti questi eroi con i sogni nei cassetti. Mi fece sorridere il pensiero e dimenticai per un pò il sogno di questa notte, mi forzai a dimenticarlo in realtà ma per me l'importante era non rovinarmi ulteriormente la salute mentale .

Ripensai a quell'uomo con la maschera felina per qualche volta durante la giornata finchè non arrivò la mia ora nella classe 1A.

-Bene adesso con un sorteggio sceglieremo chi farà la parte del villan e chi la parte dell'eroe, sarà un combattimento corpo a corpo e ricordatevi, i danni agli edifici devono essere minimi-

Dissi indicando gli edifici del Ground Beta, sorteggiai le coppie e l'allenamento iniziò.

-Midoriya! ho detto danni minimi! far saltare un'edificio ti sembra un danno minimo?-

Replicai dal microfono nella stanza da dove, insieme agli studenti, guardavo le coppie combattere.

-Recovery girl il ragazzo si è di nuovo autodisintegrato-

Disse alla simpatica vecchietta accanto a me, che sospirò dirigendosi sul campo di battaglia.

-Il prossimo grupppo!-

Dissi e così la giornata passò senza troppi intoppi. Gli allenamenti furono divertenti, vedere come tutti si impegnavano mi rendeva molto fiera, iniziavo a pensare che forse se mi fossi impegnata così tanto anche io forse non sarei finita in quella situazione, ma il passato era passato e pensarci troppo non mi avrebbe di certo salvata.

La loro prossima lezione era con Shota, me ne sarei voluta scappare ma il preside voleva che assistessi alle sue lezioni "per imparare" "scusi ma lei lo sa cosa significa contatto minimo?" avevo replicato, senza successo.

-Inizieremo con 20 giri di campo, dovete essere in grado di controllare l'unicità anche da stanchi-

La voce di Shota era diversa rispetto a ieri sera, più distaccata e stanca. Lo osservai per tutto il tempo, da lontano e senza farmi scoprire. Appuntava qualcosa su un portablocchi blu mentre osservava gli alunni correre.

Lo guardai per molto, i capelli erano corvini, neri come la notte. Non ci poteva essere nemmeno la minima possibilità che risultassero marroni ad una luce differente. Erano lunghi a differenza del mio sogno, era tutto completamente diverso dal mio sogno.

Misi su il broncio non riuscendo a capire se ero io che ero matta o se il mio cervello non funzionava più come doveva. Quando per la testa mi balenò un'idea, folle ma pur sempre un'idea.

Mi diressi a passo spedito verso di lui, gli alunni stavano bevendo avendo finito i giri di corsa e lui non stava facendo nulla. Si voltò verso di me guardandomi con sguardo interrogativo mentre avanzavo verso di lui.

Una volta dinanzi a lui presi un bel respiro e alzandomi sulle punte gli sollevai i capelli "niente ricrescita...capsico..."

Abbassai lo sguardo incontrando quello di Shota visibilmente sorpreso dal mio gesto.

-Ti sei mai fatto la tinta marrone?-

Chiesi sorprendendolo ancora di più, sussultò alla mia strano domanda. "dio adesso penserà che sono pazza" ma a me che importa?

-No mai fatta, perchè?-

Mi morsi l'interno della guancia, "la mia testa non funziona bene" pensai

-capisco, me ne vado-

dissi senza rispondere alla sua domanda.

Aizawa guardò il corpo di (t/n) allontanarsi e dentro di lui avrebbe voluto chiederle di farlo ancora, di dargli ancora più attenzioni. Ma si limitò a lasciarla andare.


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mi chiedo perchè la gente legga la mia storia di jeff the killer che è puro trash e non questa. :,)  







i hate everything about you -Aizawaxreader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora