io odio tutto di te.

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Sentì le sirene dell'ambulanza pomparmi nelle orecchie e tentai in tutti i modi di aprire gli occhi riuscendoci solo dopo qualche minuto.

La mia vista era sfocata e non capivo che cosa stesse succedendo, cercai di vedere il più possibile, una figura sfocata vestita di bianco mi passò una mano sulla fronte e mi sussurò con parole dolci.

-Puoi riposare adesso (t/n), è tutto finito, sei libera-

"Libera....io? ma che cosa sta dicendo?"

sentì il respiro e le palpebre pesanti e non riuscì a replicare, così caddi in un dolce sonno.

 Il risveglio fu piacevole con il sole che scaldava la mia figura insieme alle coperte, aprì gli occhi e ancora stordita cercai di mettermi seduta.

Molteplici fitte di dolore attraversarono il mio corspo malridotto, il che mi fece ricordare di botto il perchè ero li.

Ricordai le manette che mi legavano i polsi, i tubi all'interno del mio corpo e la flebo dallo strano colore verde collegata alla mia vena.

Tutto ciò mi riportò una sensazione soffocante ed iniziai a respirare a fatica, i battiti del mio cuore aumentarono così come i suoni dell'apparecchio elettronico che lo controllavano.

Cercai di calmarmi, la porta si spalancò rivelando la figura bianca di un dottore che mi fece stendere e calmare.

Passarono dei giorni e la porta della mia stanza si riaprì mostrando un figura trasandata, dai lunghi  capelli neri e dagli occhi stanche quasi quanto i miei.

Provai ribrezzo non appena riconobbi la figura di Shota Aizawa. Lo odio lo odi così tanto!

Non parlò, entro chiudendosi la porta alla spalle e si poggiò al muro di fronte al tuo letto.

-vattene...-

Sussurrasti a denti stretti, non volevi vederlo dopo quello che ti aveva fatto.

L'espressione dell'uomo mutò in pochi secondi evidentemente sorpreso dalle tue acide parole. Si sporse in avanti e tentò di prendere parola ma lo precedesti.

-vattene via, mi hai fatto male, mi hai lasciata li!-

alzasti il tono di voce vedendolo visibilmente sorpreso.

-No, non l ho fatto.-

Disse fermamente staccandosi definitivamente dal muro, spalancasti la bocca dalla sorpresa. Proprio lui che non si faceva mai problemi a dire ciò che pensava se ne stava li a mentirti.

-pensavo non mi avresti mai mentito Aizawa... Ma mi hai lasciato li per una anno! TE NE SEI ANDATO VIA QUANDO POTEVI PORTARMI CON TE!-

urlasti facendo scaldare il tuo corpo, involontariamente attivasti il tuo quirk ancora danneggiato dai precedenti avvenimenti. Le fiammelle blu ricoprirono la stanza, ma Aizawa mantenne la calma.

-Non ti sto mentendo, quel giorno ero gravemente ferito come te. Pensi che se avessi potuto non ti avrei portata via?-

Mantenere la calma per te risultava davvero difficile, tu l 'avevi visto! l'avevi visto camminare via da te.

"non ho tempo per salvarti"

Queste erano state le sue parole e adesso era li davanti a te a negare tutto con calma.

-Come puoi mentirmi ancora?!-

Lo sguardo del corvino era sempre più confuso e quasi triste ed amareggiato, odiavo come stava mettendo su questo teatrino con me. Lui era il mio partner e adesso era qui che mi mentiva ancora e ancora. Una folata di vento entrò dalla finestra rendendo ancora più fredde le lacrime che minacciavano di uscire a fiumi.

-non ti sto menten..-

-IO ODIO TUTTO DI TE-

Urlai sopra le sue parole facendo impazzire le fiammelle blu, Shota mi guardò tristemente e attivò il suo quirk disattivando il mio. Qualche secondo dopo entrarono i dottori che mi diedero qualcosa per riaddormentarmi.

-ti odio...-

mormorai debolmente prima di riaddormentarmi.

Shota Aizawa uscì dalla stanza con lo sguardo ancora più vuoto di quando era entrato, trascinò i suoi passi lontano da quella stanza. Non capiva il motivo delle tue parole ti aveva detto la verità ma tu continuavi a dargli del bugiardo , cosa che non era.

Sospirò, non era per nulla contento e non capiva il tuo comportamento. Era ovvio che avessi sofferto e dio lui si odiava così tanto per non averti potuto salvare ma ti aveva detto tutta la verità.

-che cosa ti è successo (t/n)?-

mormorò tra un sospiro e l'altro.

-Erased Head, devo parlarle-

Un medico si avvicinò al corvino sorprendendolo. Annuì con la testa e seguì il dottore nel suo ufficio.

L'ufficio aveva le pareti bianche ma era colorato dalle molteplici copertine dei libri di medicina riposti in modo ordinato nella libreria.

Il dottore si sedette sulla suedia dietro la sua scrivania bianca e tirò fuori una cartella clinica invitanto il corvino ad accomodarsi.

-(t/n) (t/c), 25 anni, quirk oltretomba. E' stata liberata settimane fa dal covo delle Pantere, l'associazione criminale che contrabbanda bambini con quirk malfunzionanti. Prima le ha urlato contro, vuole saperne il motivo?-

L'attenzione del corvino si fece sempre più alta a quelle a parole ed annuì deciso.

-Un membro delle Pantere ha un quirk molto particolare, il suo nome è manipolazione della materia grigia. In parole povere ti fa il lavaggio del cervello, ti fa vedere cose che non hai mai vissuto facendole passare per vere. Il suo quirk lascia una traccia nel corpo, (t/n) non è la prima che mi capita. Molto probabilmente mentre lei era morente su una barella con un buco in pancia (t/n) l'avrà visto senza una ferita e cosa peggiore l'ha visto allontanarsi da lei. In base alle analisi sul corpo della signorina le avranno fatto il lavaggio del cervello tutti giorni quasi e quasi sempre con la sua persona.-

Aizawa strinse i pugni arrabbiato, adesso capiva la tua reazione ed era ancora più arrabbiato. 

-Ma non si preoccupi i ricordi muteranno più avanti e lei vedrà che era tutta una falsa-

Il dottore sospirò poggiandosi sullo schienale della sua sedia nera in pelle, il corvino era pensieroso, avrebbe voluto correre da te e farti ragionare ma avrebbe dovuto pensare a qualcosa di migliore per il momento.

-quanto ci vorrà?-

Chiese il corvino impaziente, voleva trovarne un'uscita che non comportasse litigare con te. Ogni suo pensiero finiva con il litigio come ostacolo. Eri stata un anno in quell'inferno e non c'era giorno in cui lui non avesse voluto trovarti e prenderti con te ma non aveva idea di dove tu fossi e ogni sua ricerca portava al nulla oppure veniva ostacolato dalla polizia. Non voleva farti soffrire ulteriormente per questo aspettò la risposta del dottore.

-Anni.-

Il corvino fece un piccolo ed impercettibile balzo sulla sedia, mentre il tuffo che ebbe al cuore lo sentì fin troppo bene.

-come potrebbero volerci mesi, settimane o giorni. Tutto dipende dalla volontà del paziente e nel suo caso potrebbe persino provarle che i suoi ricordi sono sbagliati, ovviamente con discrezione. Il quirk di (T/n) è stato danneggiato ma sta guarendo lentamente non dovrebbe usarlo per il momento.-

Il corvino annuì e ringraziò il  dottore.

Si incamminò verso la scuola, adesso sapeva bene cosa fare.


i hate everything about you -Aizawaxreader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora