Capitolo 4

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Natsu

Mi sveglio sentendo il calore del corpo di Lucy tra le mie braccia, sorrido al ricordo della notte appena passata, è stata la più bella della mia vita. Posizionandomi dietro la sua schiena faccio scivolare la mano sul suo ventre piatto fino ad arrivare alla sua intimità, ho ancora voglia di lei, infilo subito il medio e l'indice muovendoli piano. Sento subito un suo sospiro ma poi la sua mano si posa sulla mia bloccandola.

<<Fermati, non andare oltre. Non posso farlo ancora.>>

Allontano la mano perplesso, cosa succede?

<<Perché Lucy? Siamo stati tutta la notte insieme.>>

Si gira verso di me facendoci trovare occhi negli occhi per poi appoggiare delicatamente una mano sulla mia guancia, accarezzandola.

<<Non avremmo dovuto, è stato un errore. Io non volevo, ciò che abbiamo fatto si fa solo quando due persone provano qualcosa l'uno per l'altro e io non amerò mai te. >>

Abbassa lo sguardo ed io preso dalla rabbia mi alzo rivestendomi per poi prenderla con una sola mano per il collo, glielo stringo facilmente, è piccolo potrei romperlo mettendoci solo un altro po' di forza.

<<Natsu...>>

Chiama il mio nome con tono implorante, la lascio cadere per terra.

<<Tra un po' si ricomincia, meglio che ti prepari.>>

<<Oggi- dico facendo uscire una fiamma dalla mia mano-tocca a me.>>

Mi guarda terrorizzata facendomi sorridere soddisfatto, non volevo altro.

Lucy

Come può usare il suo potere su di me? Lui non è Natsu, non può essere, dio come mi sono potuta concedere questa notte a lui. Forse gli hanno offerto qualcosa che neanche lui ha potuto rifiutare, cosa sarà successo? Natsu cosa hai fatto? Sospiro sentendo il peso di tutti questi pensieri e dubbi che subito spariscono al ricordo di quello che abbiamo fatto. Anche se sbagliato e da pazzi, non posso non evitare di pensare con forte piacere al suo corpo sul mio, le mani, la lingua, lui che entrava dentro di me riempiendomi più e più volte e sentire la sua voce roca e suadente contro il mio orecchio gridando il mio nome. Mi accorgo di essermi bagnata ricordando il sollievo e il desiderio provato, una sensazione di malessere e di mortificazione si fa spazio dentro di me. Natsu mi torturerà facendomi del male senza esitazione come il giorno prima, a quel ricordo la ferita sulla gamba inizia a bruciare. Devo scappare, non posso restare ancora chissà cosa mi potrebbe succedere, cosa potrei fare? Cerco di pensare a varie opzioni fin quando un'idea erge sulle altre, se riesco a trovare un modo per salire su posso cercare le chiavi e usarle per tornare a casa da Gray, Elsa, Levy e tutti gli altri che mi mancano da morire. Per attuare il mio piano devo dire a Natsu che voglio vederlo stanotte, non posso restare un minuto di più. Sento dei passi pesanti, stanno arrivando.

Natsu

Dopo essere andato via e aver poi fatto un'abbondante colazione ho parlato con Lui.

<<Senti, draghetto dei miei stivali, ho sentito quello che tu e quella sgualdrina avete fatto stanotte e spero che tu non abbia cambiato idea.>>

<<Primo, non chiamarmi "draghetto" e secondo, quello che è successo è stato solo un passatempo niente di più, non cambierò idea. Lucy non rappresenta più nulla per me.

Dico digrignando i denti al ricordo di ciò che mi ha detto e a causa della rabbia che ora sta crescendo in me ma che presto potrò sfogare. Lascio l'uomo da solo senza sentire altre sue accuse dirigendomi verso quella che è la mia nuova stanza per potermi cambiare, punirò Lucy per quello che mi ha fatto per il modo in cui mi ha guardato. Lui mi richiama impaziente e così io scendo velocemente raggiungendolo per poi andare nei sotterranei. Siamo davanti alla cella, la vedo di spalle mentre si pulisce il viso, forse stava piangendo? Quando si volta verso di noi ed i nostri sguardi si incrociano, non riesco a sorreggere il suo come se potesse quasi leggermi dentro.

<<Bene, bene.>>

Dice entrando mentre io lo seguo.

<<Oggi ci divertiremo, non potrai che parlare. Natsu, tocca a te.>>

Mi avvicino creando delle fiamme con le mie mani iniziando la sua tortura, passo il fuoco bruciante sulle sue gambe e sulle sue braccia provocandogli dei gemiti e delle grida di dolore.

<<Basta per favore!>>

Grida iniziando a piangere disperata, stranamente questo non mi fa nessun effetto, non mi importa nulla. "Natsu" una voce bassa e tremolante chiama il mio nome facendomi gelare sul posto, "Natsu uccidila, uccidila". Ma cosa succede? "Ti ha fatto soffrire, uccidila!". Un moto di rabbia ma anche di dolore al centro del petto mi invadono, chiudo gli occhi cercando di calmarmi, di far sparire quella voce spaventosa. Quando li riapro e vedo Lucy tremare con le braccia ustionate a coprirsi il viso, decido di smettere e di non continuare non vorrei arrivare davvero a farla morire.

<<Basta, ho finito.>>

<<Mi aspettavo di più da te Natsu, così non parlerà mai. >>

Alzo le spalle in risposta ignorando i suoi attacchi.

<<La prossima volta non resisterai, andiamo.>>

Esce dalla cella e anch'io inizio a seguirlo ma sulla soglia sento la voce bassa e spezzata di Lucy che mi ferma.

<<Natsu- è quasi un sussurro- vieni da me stanotte, ho bisogno di->>

La fermo, non lasciandola finire.

<<Perché dovrei?>>

<<Non lo so, forse potresti cercare un po' compassione dentro di te o ricordarti di quello che eravamo prima che succedesse tutto questo. Della nostra vecchia amicizia.>>

Faccio un sorriso accennato.

<<Va bene, ci penserò. Ma non scappare.>>

Mentre risalgo anch'io sento la sua fievole voce.

<<Certo.>>

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