Capitolo 1

13 4 0
                                    

Dopo essermi lavata, indosso una felpa nera e dei semplici jeans.

Osservo il mio riflesso dallo specchio del bagno, vedendo la mia faccia assonnata.

Ed ecco i miei capelli rossicci scompigliati alla cieca, senza senso, mentre gli occhi azzurri fanno trasparire solo la voglia di dormire, se fosse stato per me, sarei già tornata da un pezzo sotto le mie amate coperte.

Ormai nemmeno pongo più domande inerenti ai sogni che fatico a ricordare ad ogni risveglio, all'inizio è stato frustrante e molto stressante, ma con il tempo ci sto facendo l'abitudine.

<<Ti muovi?!>> sento una voce ovattata provenire dalla stanza accanto, ovviamente di Evelyn esasperata, sospiro profondamente.

Nemmeno posso respirare.

<<Sono pronta>> rispondo quasi seccata, non amo quando qualcuno mi mette fretta, nonostante l'evidente ritardo, ma ho bisogno dei miei tempi.

Esco dal bagno ignorando lo sguardo insistente della mia compagna e mi siedo al letto per indossare le calze e le scarpe.

Mi assicuro di avere tutto il necessario nello zaino color turchese e con un movimento deciso lo metto in spalla.

<<possiamo andare>> e senza perdere ulteriore tempo usciamo dalla stanza, osservo l'orologio dallo schermo del mio telefono per vedere l'orario.

7.57.

Almeno ci ho messo meno tempo del solito, come minimo voglio essere premiata per il mio impegno, soprattutto per non aver fatto fuori Evelyn.

Il freddo invernale ci accoglie e vedo la mia amica tremare come una foglia, mentre nel mio caso sono tranquilla, anzi mi sento bene, potrei risultare bizzarra agli occhi di molte persone, infatti non indosso nemmeno una giacca.

Dopo essere uscite dal dormotorio oltrepassiamo il giardino per raggiungere l'edificio di fianco, ovvero l'istituto d'arte Venturi, di Modena.

Quest'anno l'esame di maturità sta cominciando a pressare molto, soprattutto perchè i professore hanno la briga di ricordarcelo tutti i giorni, come se non avessimo altro a cui pensare.

<<È vero che ci conosciamo da anni>> interrompe il silenzio mentre si stringe nel suo cappotto nero <<ma ancora mi chiedo come fai a sopportare il freddo, cioè sembra che ti sei vestita per la primavera>>

Nemmeno io sò dare una spiegazione a questa anomalia, vedo gli altri studenti nelle stesse condizioni della mia amica, quasi affondano nei loro cappotti con la speranza che vengano accolti dal calore.

<<Non lo so>> rispondo con fare ovvio, mentre ci addentriamo all'interno dell'edificio <<Su vai in classe>> la incito ad andare e la saluto dandole pacche sulla spalla.

<<Va bene va bene>> sbuffa sonoramente, non posso dire di non comprendere la sua scarsa voglia di affrontare un altro giorno di scuola <<Ci vediamo dopo>>

Dopo il saluto, tiro fuori dallo zaino il diario scolastico, dove mi accerto dell'aula in cui sarei stata nelle prime ore.

Al liceo artistico cambiamo classe quasi ogni ora, in base alla materia e alle attività che dobbiamo svolgere.

Ceramica
Aula: A2

Sospiro mentre mi dirigo verso l'aula con malavoglia, per ben due ore di fila mi tocca fare la materia che odio, l'unica che non mi fà venire voglia nemmeno di essere creativa, perchè con l'argilla sò solo creare statue molto discutibili, forse anche troppo.

<<anche oggi in ritardo eh?>> spunta alle mie spalle Erik Arsen, chissà perchè, ma non mi sorprendo sulla sua comparsa improvvisa, ormai non mi coglie più di sorpresa.

<<Anche oggi mi devi rompere eh?>> nonostante il mio tono sarcastico, diciamo che potrei definirlo più un invito di andarsene a quel paese.

<<Nervosa la ragazza>> commenta facendo una breve risata mentre si mette le mani nelle tasche della tuta, probabilmente deve fare ginnastica nelle prossime ore.

Non è un cattivo ragazzo, anzi non nego che abbia un bell'aspetto.

Alto, atletico, sorriso ammaliante e sguardo penetrante, tutti ingredienti per creare un ragazzo affascinante, addesca una fila di ragazze che cadono ai suoi piedi senza che faccia nulla, tranne la sottoscritta, anzi se devo dirla tutta non lo sopporto.

<<Ne hai per molto?>> inarco appena un sopracciglio guardandolo, facendo suscitare un'altra risata da parte sua.

<<Tra poco è halloween>> mi ricorda mentre si appoggia al muro con la schiena <<Ho pensato che magari ti andasse di fare qualcosa insieme>>

Che? Ha invitato me? Sta scherzando?

Addirittura mi guardo alle spalle per capire se effettivamente stesse parlando con me oppure con un'altra persona, ma non vedo altre presenze, immagino di essere io la fortunata.

<<Non posso>> rispondo subito <<ho già organizzato la maratona di horror con Evelyn, quindi ho già i miei impegni>>

Vedo l'espressione delusa nel suo volto, non mi sento pronta ad avere un appuntamento o quel che è, con Erik per giunta!

Poi ha una smania di ragazze che al suo invito avrebbero sclerato come delle oche, perchè proprio a me?

<<Oh, va bene allora>> si passa una mano tra i suoi capelli biondi, mentre mi guarda con i suoi occhi azzurri cristallini <<sarà per un'altra volta>>

Annuisco senza dire altro, ho già perso fin troppo tempo e ho la vaga sensazione che appena entro in classe, la professoressa mi accoglie amorevolmente con una bella nota.

<<Adesso devo andare>> mi allontano subito dopo averlo salutato e accellero il passo per arrivare in prima possibile.

<<Alla prossima!>> sento il suo urlo e roteo gli occhi, questa giornata non sò nemmeno come definirla.

Angolo autrice:

Spero che come primo capitolo vi piaccia e che continuiate l'avventura con Fiammetta!

The torment of the wolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora