Capitolo 7.

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"Zayn?!?"- domandai sorpresa alzando il capo e vedendolo confuso, si stava per agitare.

"Dimmi dove cazzo sono!"- disse arrabbiato togliendosi le bende dagli occhi.

"Zayn sta fermo, vado a chiamare il dottor Scott."- dissi agitandomi. Non doveva combinare guai.

"Prima dimmi una cosa, per favore."- il suo tono era spaesato quanto confuso.

"Tutto quello che vuoi Zayn."- dissi preoccupata.

"Perché le luci sono spente? Puoi accenderle se vuoi."- cazzo.

"Z-zayn... le luci sono accese..."- cosa cazzo succede?

"Che cazzo hanno i miei occhi? Aiutami Destiny!"- iniziò a dimenarsi tanto da rimbalzare sul letto, aveva paura quanto ne avevo io.

"Zayn devi stare fermo. Vado a chiamare aiuto."

Uscii subito da quella piccola stanza correndo e agitandomi, la mia mente andava in fumo mentre tutte le domande sulla reazione di Zayn si avventarono nella mia mente, girai l'angolo e vidi il camice blu del dottor Scott e Ian.

"Merda!"- imprecai sotto voce senza volerlo.

Mi avvicinai di più a loro mettendomi in mezzo per dire quello che era accaduto qualche minuto fa.

"Dottor Scott, Zayn è sveglio, dice che vede tutto buio! Cosa cazzo succede!"- non m'importava di niente in quel momento, so di essere stata scortese ma non era il momento per riflettere sul mio linguaggio inappropriato. Vidi il dottore e Ian che si fiondarono in camera di Zayn. Li seguii incosciamente la dentro.

Zayn stava urlando mentre Ian era disperato quanto me

"Dovete uscire, adesso" disse il dottore con tono duro chiudendo la piccola tendina che divideva noi da Zayn mentre Ian mi trascinava con la forza dalla stanza e io mi aggrappavo da tutte le parti pur di restare. Dovevo stare con lui ed auitarlo come mi aveva chiesto pochi minuti prima.

La presa di Ian era tremendamente forte ed ebbe la meglio su i miei calci. Non aveva neanche un minimo di sentimenti. Brutto stronzo.

"Sei un coglione, è tutta colpa tua, solo tua! Bastardo!"- mi sfogai sul suo corpo dando dei piccoli pugni sul suo petto che diventavano sempre più deboli.

"Sssh! Calmati Des sono agitato quanto te ma dobbiamo aspettare che il dottor Scott visiti Zayn quindi ora smettila di urlare e cerchiamo di capire cosa sta succedendo lì dentro!"

Dalla piccola sala si sentiva Zayn imprecare e urlare e il dottore che cercava di spiegargli cosa succedeva così da "calmarlo", ma capii che non funzionó quando sentì un tonfo provenire da li dentro.

Allontanai la presa. Non sopportavo l'idea di non poter vedere cosa stava succedendo, io dovevo essere li dopo tutto quello che ho fatto e lui non aveva neanche un briciolo di sensi di colpa. Fanculo.

Andai via da quel posto. Non ce la facevo più a sopportare tutto questo. Basta.

Presi dalla mia borsa le chiavi della macchina e aprendola iniziai a mettermi in strada, il tragitto non era poi così lungo,appena dici minuti. Non vedevo l'ora di arrivare a casa, dovevo riflettere e rilassarmi,

Ma non credo proprio che sta notte chiuderò occhio.

Arrivai all'ingresso di casa e presi il cellulare per guardare l'orario...
"4:32."

Cazzo! erano le quattro e mezza di notte,meglio non svegliare mia madre, ha lavorato oggi e sarà molto stanca. Presi il mazzo di chiavi per aprire la serratura di casa e aprì la porta, le luci erano spente era tutto buio.

In quel momento un brivido mi percosse la schiena succeduto dalle immagini di Zayn che urlava di vedere tutto nero, ma li scacciai subito dalla mia mente accendendo la luce. Posai tutte le mie cose sull'appendi abiti in soggiorno e andai subito in bagno per darmi una rinfrescata, dopo tutte quelle ore in ospedale mi ci voleva proprio una doccia,

Mentre l'acqua calda invase il mio corpo sentii bussare alla porta e chiusi l'acqua per poter sentire cosa stava dicendo mia madre attraverso la porta chiusa.

"Destiny tutto apposto? Come sta zayn? Posso fare qualcosa per te?"- Si vedeva che era sia curiosa che preoccupata.

"No, no, mamma vai a dormire, domani ti spiego tutto."

"Va bene notte piccola"- bisbiglió con dolcezza mentre io mi tranquillizzai.

"Notte mamma"- sentii i suoi passi dirigersi verso la camera da letto mentre io finì quella lunghissima doccia.

Scesi le scale che portavano al salotto e mi misi sul divano accendendo la televisione e prendendo una tazza di tè con due biscotti che mi aveva fatto trovare mamma.

Gli occhi mi incominciarono a pizzicare mentre lottavo per restare sveglia, ma crollai lo stesso in un sonno pesante.

...

La suoneria del mio telefono mi svegliò, erano le 7:16 di mattina così presi il telefono e vidi chi era:

"IAN"

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Chiara&Mirea.

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