Capitolo 6.

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Si avvicinó sempre di più e già si vedeva il suo viso pallido e colmo di preoccupazione e tristezza, ci furono pochi minuti di silenzio ma poco dopo fui io a rompere il ghiaccio.

"Ian..."- sussurrai, non volevo farmi vedere in quello stato, non volevo si accorgesse che ero triste, abbattuta e piena di sensi di colpa ma la mia voce non aiutò per niente, anzi accentuò la mia demoralizzazione.

"Des..."- anche la sua voce non era un supporto per lui. Ma continuò a parlare.

"Dov'è lui? In che stato è? I dottori pensano sia grave?"- potevo dire che tremava letteralmente come una foglia.

"Hey hey calmo, ti spiego tutto"

Così iniziai il discorso dicendogli tutto quello che mi aveva detto il dottor Scott. Finito di informarlo si incamminó velocemente alla finestra del corridoio accendendosi una sigaretta.

"M-ma non puoi..."- dissi confusa.

"Des no, non dirmi niente, non è proprio il momento"- disse Ian aspirando la sua sigaretta, era nervoso e triste ed era strano vederlo così, lui non ha mai fatto così, non si è mai abbattuto, sembrava non avesse un cuore, ma forse non lo conoscevo abbastanza.

"Mi dispiace."- riuscii a dire a bassa voce queste due semplici parole, ma per me erano di grande significato.

Finita la sigaretta, inaspettatamente Ian mi abbracciò e il mio cuore riprese a battere. Mi stava bagnando la felpa, stava piangendo! Ero un po' sconvolta ma ho provato compassione per lui, infondo l'ho amato ma ora guardandolo non provo più gli stessi sentimenti, e l'unica cosa che feci fu ricambiare l'abbraccio, asciugargli le lacrime che colavano sulle sue guance e portarlo a sedere su una poltroncina nella sala d'aspetto.

"È tutta colpa mia, devo fare sempre lo stronzo egoista e far male a tutte le persone più care. Merito di essere io al posto di Zayn."- disse Ian. Ora prova disprezzo per se stesso.

"Ehi! Perché dici questo? Io sono la colpevole di tutto. Ho visto Zayn in quelle condizioni e l'ho lasciato solo fuggendo da lui. Dovrei essere io in quel lettino a soffrire per il mio errore."- dissi ripensando a tutto quello che ho fatto poche ore prima. I sensi di colpa mi stavano uccidendo.

"Tu non hai fornito al tuo migliore amico marijuana."- sentii un tonfo nel cuore, per alcuni secondi sembró che cessasse di battere. Tra me e Ian sembrava una gara a chi faceva più male a Zayn. Sembra che sto perdendo.

"Tu! Pensavo fossi un po' stronzo, ma non coglione fino a questo punto!"- dissi con tutta l'ira che avevo in corpo.

Mi voltai dall'altra parte a braccia conserte.

"Sai, fai bene ad odiarmi, mi odio anche io, ma Zayn alle medie cambiò per te, per farsi ancora parlare da te, per ripassare tutto quel tempo insieme a te, per cercare di riavvicinare i rapporti da amici o meno, venne a chiedere letteralmente aiuto a me per cambiare per farsi accettare da questa fottuta città del cazzo. Io volevo essere amico di Zayn, ma il gruppetto di bulli in cui facevo parte mi obbligava a non rivolgergli la parola. Doveva essere tremendo per lui non avere neanche un amico, così, in seconda superiore, lo invitai a casa mia per conoscerlo, tutti pensavano che era un tale sfigato, ma no, Zayn è il ragazzo più divertente che io abbia mai conosciuto, sa come farti ridere e ti rende le giornate migliori. Volevo con tutto il cuore essere il migliore amico di sempre per Zayn, così un giorno gli feci mettere qualche jeans a vita bassa, qualche felpa figa, lo portai a fargli fare il primo tatuaggio, gli feci mettere delle lenti a contatto per togliere quei tremendi occhiali, gli feci sistemare i capelli e lo portai in alcuni bar per farlo riscaldare un po' con qualche ragazza. Per lui andava più che bene, infatti il resto lo fece lui. I miei amici lo presero nel gruppo e adesso è arrivato a questi livelli per colpa mia. Molte volte penso che se non ci fossi stato a quest'ora sarebbe a casa nel suo letto, magari con quegli stupidi occhiali a leggere un romanzo di Nicholas Sparks e a fare un recenzione riguardo il libro su internet. Io ho cambiato Zayn per diventare suo amico. Forse ho sbagliato."- Ian mi aveva mandato in frantumi il cuore. Non pensavo fosse così. Ma i sensi di colpa lo stanno mangiando vivo e mi sento triste per lui.

Avevo dimenticato il legame che avevamo io e Zayn fin da piccoli come due fratelli, ma poi cosa successe? Perchè sono stata così stupida da lasciarlo solo? Mi sento una merda al solo pensiero.

"Signorina Tomson, può andare nella stanza di Zayn se vuole."- il dottore bloccò tutti i miei pensieri in testa per farmi pensare solo a lui. Zayn.

"Si, grazie dottor Scott."- ringraziai con un sorriso e poi mi rivolsi ad Ian.

"Scusa, ma adesso devo andare da Zayn, ne parliamo dopo. Scusa ancora."- detto questo andai nella piccola stanza dove Zayn dormiva.

Quando entrai stavo per svenire. Zayn aveva il busto fasciato e si intravedevano piccole macchie rossastre, i suoi occhi erano coperti da bende nere, le sue braccia erano coperte da lividi e la sua pelle era più pallida del solito. Andai verso la sedia accanto al lettino, sedendomi in modo goffo, e lo guardai.

"Zayn, mi dispiace così tanto, se solo potessi tornare indietro..."-  dissi con voce tremante mentre gli accarezzavo la mano e appoggiavo la testa sul materasso, le mie lacrime bagnavano tutto.

"Destiny, dove sono?"- disse una voce assonnata quanto confusa.

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Chiara&Mirea♥

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