#38 - Rollercoaster.

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'È così strano pensare che la vita possa cambiare del tutto da un mese all'altro.
È questo che sta succedendo a me.
Da quando sono arrivato a settembre, sono successe mille cose... Mi hanno fatto crescere e cambiare sotto un certo punto di vista, e devo tutto ai miei migliori amici... E a Lou.

La vita è come una montagna russa.
Ci saranno discese molto ripide e veloci, che nella vita rappresentano gli ostacoli da superare, tutti i problemi o gli imprevisti che possono scaraventarti a terra in pochi secondi...
E poi ci sono le salite. Le salite sono più lunghe, faticose e lente... Ed è come nella vita.
Ricordo una citazione di un film che non è molto del mio genere, ma mi ha colpito molto.
-L'importante non è come colpisci, l'importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti... Così sei un vincente!- Rocky Balboa.
Ed è proprio così, perché si può cadere tante, tantissime volte nella vita... Ma solo i più forti riusciranno a rialzarsi ogni volta.'

"Harry che fai ancora sveglio?"
Sento una voce dal corridoio che mi fa prendere uno spavento.

"Ciao Sarah... Mi hai spaventato. Stavo scrivendo dei pensieri... Non riesco a dormire oggi."

"Che ne dici di fare una passeggiata fuori? Almeno ti sgranchisci un po'... È più di una settimana che stai su quelle seggiole orribili! Non oso immaginare come sono messe le tue articolazioni."
Sorride Sarah.

Mi alzo, lascio la mia roba nella saletta e mi incammino con Sarah nel giardino dell'ospedale.
Prende da una tasca un pacchetto di sigarette, e dall'altra l'accendino.

"Fumi?"
Mi chiede.

"No, no."

"Ti da fastidio o..?"

"Fai pure... Anche Lou e Zayn fumano."
Rispondo accennando un sorriso.

"È bellissimo."
Sarah si mette una sigaretta tra le labbra e mettendo una mano davanti la accende.

"A cosa ti riferisci?"

"Sai, nonostante la situazione, che per l'amor di Dio... Lavoro in ospedale nel settore di rianimazione e non può mai essere bellissimo... Ma in questa settimana voi cinque mi avete fatto sorridere molte volte."

La guardo inspirare quell'orribile fumo ed espirarlo come se fosse normale ossigeno.

"Soprattutto tu e Louis. Non ho mai conosciuto dei ragazzi omosessuali nella mia vita lavorativa... E credimi se ti dico che voi siete mille volte meglio una coppia eterosessuale. Poi i vostri amici... Siete così genuini."

Le sorrido e abbasso lo sguardo abbastanza imbarazzato.

"Quanti anni hai Sarah... Se posso chiedere?"

"Figurati... Non capisco proprio perché la gente si ostini così tanto a fare ancora differenze di sesso sia per privilegiare gli uomini sia per le donne... Ma questo è un discorso a parte. Ne ho 23. Voi presumo ne abbiate un po' meno giusto?"

"Permettimi di dirti che hai una mentalità che in pochissimi hanno di questi tempi... Comunque sì, abbiamo tutti 19 anni tranne Lou che ne ha 20."

Finita la sigaretta, invece che lanciarla a terra come ormai fanno tutti, porge la mano di nuovo nella tasca dove stava l'accendino, e tira fuori un mini contenitore.

"Sai, preferisco non buttare le mie sigarette qui, dove le buttano tutti. Lavorando in ospedale non so mai se prendo qualche virus o malattia infettiva dai pazienti, quindi butto le mie sigarette in questo contenitore... e a casa lo svuoto."

Sarah mi sorprende sempre di più.
"Sei molto molto intelligente, davvero."

Mi sorride e mi sussurra qualcosa che non riesco a capire bene.

"Ho detto... Che bello parlare con qualcuno che mi ascolta davvero!"

Mi avvicino a lei e la abbraccio.
Credo che tutti abbiano bisogno di un abbraccio inaspettato, che ti riempiono il cuore.

Lei mi stringe e mi sussurra un'altra cosa.
"È da tanto che non ricevo un abbraccio. Grazie."

"Sappi che domani, quando dimetteranno Lou, vorrei che non ti dimenticassi di me... di noi. Ti lascio il mio numero, così ogni volta che vuoi mi chiami o mi scrivi, e ci vediamo. Potremmo uscire a prenderci un caffè o... Quello che vuoi tu."

"Sei una persona d'oro Harry. Chiunque ti incontri nella vita è fortunato, perché riesci solo a migliorare l'umore delle persone. Non cambiare mai."

Continuando a parlare di varie cose torniamo dentro, e un bel caldo ci avvolge.

"Mi prendo un latte caldo alle macchinette e poi cerco di dormire qualche ora... Grazie ancora Sarah."

Sarah mi sorride e mi fa un gesto strano, tipo quello rock n'roll che c'è anche nella tastiera delle emoji.
(🤟🏼)

Le sorrido un po' confuso e mi prendo il mio latte.
Dopo pochi minuti mi addormento sul seggiolino.

— 9.30 a.m. —

"Dormiglione..."

Apro gli occhi lentamente, ancora mezzo stordito.

"Hey dormiglione!"

Spalanco gli occhi definitivamente e faccio un sobbalzo.

"LOUIS!"

Louis sorride e apre le braccia.
"Beh che fai, stai lì?"

Mi alzo in meno di mezzo secondo e mi catapulto tra le sue braccia.

"Mi se mancato gigante."

"Mi sei mancato nano."

...

You killed my mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora