#2 - Piacere, Harry.

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"Hey riccio!" Lo chiamai in questo modo, non so nemmeno da dove mi è uscito questo nomignolo.
La mia ragazza mi guardò stranita, anche lei sorpresa la come lo chiamai.
Il ragazzo si girò e mi diede un'occhiataccia che mi fece pensare che non ebbe apprezzato il nomignolo.
Insomma, come avrei dovuto chiamarlo sennò?

"Che vuoi?" Mi rispose freddo.

"Mi chiedevo se... Anzi, io e la mia ragazza ci chiedevamo se volessi aggiungerti al nostro tavolo, così da conoscerci meglio." Ribattei sorridendo.
Vidi un accenno di sorriso, e si diresse verso il nostro tavolo.

"Piacere, Harry." Ponendo la mano destra verso me.

"Louis." Gli strinsi la mano, che confronto alla mia, era gigante.

"E tu sei?" Si rivolse alla mia ragazza.

"Eleonora, piacere!" Ele è sempre così dolce.

"Bene, raccontami un po' di te Harry." Provai a farlo parlare un po' di sé.

"Sono un ragazzo molto timido, ho pochi amici e amo studiare. Ho una sorella più grande, i miei genitori sono separati ma vivo... cioè, vivevo con mia madre e il suo compagno. Mi piace cantare anche se mia sorella dice che sono stonato."

"Ah così ti piace cantare eh, che coincidenza, anche a me!" Lo interruppi "Allora qualche volta potremmo cantare qualcosa insieme che ne pensi?"

"Sarebbe bello." Rispose.
Parlammo del più e del meno, per dieci minuti buoni.

Arrivò da mangiare, e nemmeno in cinque minuti tutto il cibo scomparve. Avevamo tutti una gran fame.
Ci alzammo e tornammo ognuno alla propria abitazione, io dovevo continuare a studiare per l'esame.
Harry mi sembrava un ragazzo a posto, molto carino e dolce, non mi aveva mai colpito così tanto un ragazzo prima d'ora. Chissà cos'ha di tanto speciale.

Il giorno seguente mi alzai alle sei, maledetta università. Mi preparai la mia solita tazza di latte caldo con cereali, mi lavai i denti, mi vestii e scesi per prendere la macchina.
Vidi Harry scendere di fretta e catapultarsi sulla sua bicicletta mezza rotta, era davvero turbato.

"Buongiorno! Vuoi un passaggio?" Gli chiesi.
Imbarazzato mi guardò e annuì.

"Ti sei svegliato tardi?"

"Sì, come l'hai capito?" Sussurrò.
Notai i suoi ricci spettinati, la maglietta al contrario, le rosse labbra ancora mezze sporche di dentifricio e gli occhi color smeraldo semi chiusi.

"No, nulla, solo intuizione." Sogghignai.

Partii e alla radio sentì una delle mie canzoni preferite in assoluto: Angels di Robbie Williams.
Iniziai a cantare a squarciagola e notai che Harry era molto imbarazzato, così lo iniziai a punzecchiare invitandolo a cantare con me.
"Smettila Lou!" Mi urlò.

Lou? Solo la mia ragazza mi chiama così, wow.

"Scusami, è che sono un po' teso per il mio primo giorno in questa università." Mi confessò.

"Harry non preoccuparti, andrà tutto bene, te lo assicuro! Qui sono tutti molto disponibili, e se qualcosa dovesse andare storto non farti prendere dal panico, piuttosto chiama me!" Lo rassicurai.

Annuì, e gli diedi un colpetto sulla spalla, era così dolce.
Dolce? Ma cosa dico, è solo un ragazzino impaurito!

"Ti aspetto dopo le lezioni?" Mi chiese prima di dividerci per le rispettive facoltà.

"Come preferisci, tanto oggi Ele non c'è. Se vuoi posso portarti a casa in macchina e vieni a mangiare da me!"

"Va bene, a dopo allora Lou." Mi sorrise.
Ha proprio un bel sorriso e una voce intensa.

Mi fa strano ciò che penso di Harry, non mi era mai successo che mi affezionassi così tanto ad un amico in così poco tempo.

- 2:00 p.m. - fine lezioni -

"Harry!" Vidi i suoi ricci in mezzo alla gente "Allora, come è andata?"

"Tutto bene, ho seguito tutte le lezioni e mi è piaciuto molto! I miei compagni di corso non mi ispirano molta simpatia, ma ho conosciuto un ragazzo che mi sembra in gamba!"

"Ah bene! Come si chiama? Qui conosco quasi tutti, magari lo conosco."

"Si chiama Niall, è biondo."

"Ah caro vecchio Nello!" Sorrisi solo a sentire il suo nome "Certo che lo conosco, è un ragazzo d'oro!"

Salimmo in macchina e partì Stereo Hearts, un'altra delle mie preferite.
Come al solito iniziai a cantare con i finestrini abbassati, giusto per non farmi riconoscere.

Vidi Harry ostentare dei sorrisi e ballare un po' per questo pezzo, finalmente forse sono riuscito a sbloccarlo un po', pensai.
"Ti piace questa canzone?"

"La canto spesso al karaoke con mia sorella, mi ricorda l'estate"

Sorrisi, e continuai a cantare.
Il sorriso di Harry mi faceva uno strano effetto.
Sarò solo stanco e nostalgico di Ele.

Salimmo in casa e ordinai un paio di pizze.
Io e Harry parlammo molto quel giorno, come se ci conoscessimo da una vita, e lui si è fatto trasportare dal momento.

Giocammo alla PlayStation come due amici d'infanzia e ridemmo insieme fino a piangere, una bellissima giornata.
Finché mi ricordai che avrei dovuto studiare per l'esame.

"Harry!"
Si spaventò e mi guardò dritto negli occhi.
"Devo studiare, dopodomani ho un esame."
Quegli occhi mi destabilizzavano, e non so per quale motivo.

"Devi proprio?" Chiese con aria infastidita.

"Se vuoi fare tu l'esame al mio posto ti lascio volentieri l'onore" Mi misi a ridere "Però sì Haz, devo proprio."

HAZ??? E questo da dove mi è uscito??

Mi guardò perplesso per cinque secondi buoni senza dire niente, poi aggiunse "Va bene, magari mi metto un attimo qui sul tuo letto a riposare mentre tu studi, poi torno nel mio appartamento"

Si mise sul mio letto con il cellulare, ed io aprii il libro di anatomia. Che palle.

Ero talmente concentrato sullo studio che non mi accorsi dell'ora.

- 9.00 p.m. -

Mi voltai verso Harry, che non aveva proferito parola per tutte queste ore di studio, e vidi che si era addormentato.

Era dolcissimo. Sdraiato sul fianco come se fosse stato sul petto di qualcuno, con quei ricci in disordine e quelle labbra rosse che lo contraddistinguevano.

Cosa sto dicendo?? Non è da me. L'aver studiato troppo gioca brutti scherzi.

Ci pensai.
Che faccio, lo sveglio o lo lascio dormire qui?

You killed my mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora