#44 - Louis William.

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Eccomi qui.
Sono davanti a casa mia.
La strada è vuota, il quartiere è silenzioso ma caldo, grazie alle persone che ci abitano.
Vedo la casa più piccola del solito...
Forse sono cresciuto.

Vedo Lottie portare la spazzatura fuori, e anche lei mi vede.

"Lou!!"
Lascia il sacco a terra e corre ad abbracciarmi.
"Come mai questa sorpres... O-oi ma p-perché piangi? Cosa è successo?"

"No no Lottie non sto piangendo... mi sarà sicuramente entrato qualcosa nell'occhio... Come stai? Gli altri tutto bene?"

"Lou. Dai, chi vuoi prendere per il culo? Sono tua sorella, ti conosco. Dai entra."
Lottie mi prende a braccetto e mi accompagna in casa.

"Ragazzi c'è Louis!!"
Grida Lottie.
In pochi secondi ritrovo tutti i miei fratelli e Mark in sala.

"Ma che bella sorpresa Lou! Che ci fai da queste parti?"
Mi chiede Mark.

"Se fosse possibile vorrei parlarvi di una cosa... Che non vi ho mai detto. E credo che questo sarà l'ultimo giorno che potrò farlo."
Dico.

"C-certo Lou... Vuoi un thé? Caffè?"
Mi chiede sempre Mark.

"Un thé con un goccio di latte... Grazie."
Gli dico accomodandomi sulla poltrona, di fronte ai miei fratelli.

Non appena arriva Mark con le tazze, comincio a parlare.

"Sono passati anni ormai, da quando mi sono trasferito al mio appartamento vicino all'università... Ma nonostante questo sono sempre stato in città, potevo venire qui quando volevo e mi sentivo sempre a casa..."
Mi fermo cinque secondi per fare un sorso di thé, e riprendo in discorso.

"Quest'anno, sono cambiate tante, tantissime, troppe cose. Credo che qui solo Lottie sappia della mia nuova relazione..."

"Nuova relazione?? Cosa è successo con Ele?"
Mi chiede Daisy.

"Io ed Ele ci siamo lasciati. Siamo ancora in ottimi rapporti, ci vogliamo molto bene a vicenda... Ma io mi sono innamorato di un'altra persona."
Faccio un altro sorso.

"Chi, Lou?"
Chiede Fizzy.

Lottie si avvicina e si siede accanto a me, mettendomi un braccio attorno come per darmi forza. Mi guarda, mi annuisce.
Io le sorrido.

"Si chiama Harry. Sì, è un ragazzo."
Tutti si immobilizzano.

"Potrà sembrare strano, lo so, qualche mese fa non l'avrei mai immaginato nemmeno io. Ma la vita è così no? Non smette mai di farci scoprire nuove caratteristiche di sé stessi. Ho conosciuto Harry il giorno prima che iniziasse l'anno accademico, e credetemi se vi dico che mi ha cambiato completamente la vita... in meglio, ovviamente.
Durante questi mesi ho tirato su anche un gruppo... Gli One Direction. Abbiamo già un manager e faremo un tour prossimamente!
Sono successe davvero tantissime cose... Mi hanno fatto del male, mi hanno drogato, mi hanno cancellato la memoria... Ma ora sto bene."

Mark alza la mano.
"Posso?"

"Dimmi."
Dico.

"Sono orgoglioso di te Louis Tomlinson."
Mi dice.

Ed ecco che inizio a piangere.
Lottie mi abbraccia e mi sussurra
"Sei forte Lou, sei forte."

Mark si sta per alzare, ma lo fermo.
"Non ho finito ancora."
Dico.

"Scusami Lou. Continua."

"Simon, il preside dell'università, nonché padre di Ele, mi ha cacciato dai corsi perché sono gay. Non sono più uno studente in questa città."

"Ma come si permette?"
Lottie si alza d'improvviso.
"No io lo vado a cercare sotto casa questo."

"Lottie, ferma ti prego. Fammi finire."

Lottie si siede tutta incazzata.

"Non me ne vado solo io da questa università. Mi seguono anche i miei migliori amici, Ele, il portinaio di ele, Ashton, e Louis."

"E dove andrete a studiare, Lou?"
Mi chiede Daisy.

Abbasso la testa, consapevole di quello che sto per dire, mentre le lacrime mi scorrono a velocità della luce.

"Ragazzi, ragazze... Questa notte partiamo, ci trasferiamo in America... I-in California, per la precisione."
Scoppio a piangere e i miei fratelli e sorelle con me.

Mark si alza e si avvicina a me, prendendomi le mani e facendomi alzare in piedi.

"Louis William Tomlinson. Guardami."
Alzo lo sguardo, sfocato dalle lacrime, e lo guardo negli occhi.

"Hai ormai quasi 20 anni, giusto?
Sei un uomo ormai. Sai perché ti chiami Louis William? Louis deriva dall'antico francese, e significa guerriero. William, invece, e di origine germanica, e significa uomo protetto dalla volontà."

Lottie si avvicina e mi asciuga le lacrime, mentre ascolto Mark.

"La mamma non ti aveva dato due nomi a caso, Louis. Tu sei un guerriero, tu sei pieno di volontà. Dimostralo al mondo. Fai vedere chi sei, fai vedere il vero te e mostra le tue capacità. Sei un uomo forte Louis, ne hai passate di ogni, ne passerai ancora molte, ma ce la farai sempre. Perché sei TU. Tu ce l'hai sempre fatta dal giorno zero. Ti ho conosciuto che eri un bambino, ora sei un uomo con i contro coglioni cazzo. Vai in America e fatti la vita dei tuoi sogni con le persone che ami. Sii coraggioso, sii forte, sii Louis."

Un bel fiume di lacrime ma un sorriso a 32 denti, una sensazione bellissima essere a casa e sentirsi accettati, essere liberi di essere sè stessi.
Ma questa è l'ultima volta che li vedrò per molto tempo.

"Forza, abbraccio di famiglia."
Dice Fizzy.

Tutti ci abbracciamo.
La mi famiglia è la migliore, non ce n'è.

"Vi chiamerò ogni volta che potrò, ve lo prometto.
Mi mancherete, vi voglio bene."

Do un bacio sulla guancia a tutti e mi avvio all'uscita, prima che scoppi a piangere ancora.

"Sempre nel mio cuore, Louis. xx"
Lascio questo foglietto sullo scaffale vicino alla porta d'ingresso, ed esco.

...

You killed my mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora