•capitolo 7•

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Watch as she stands with her, holding your hand
Put your arm 'round her shoulder, now I'm getting colder

Kenma trovò il suo caro amico lì, accovacciato nella cabina di un bagno, in cerca d'aria ed ancor di più d'aiuto.

–shoyo, cosa significa? cosa succede?
–kenma...tu non dovresti saperlo, non dovresti vedermi in questo momento, tu non dovresti assolutamente essere qui.
–ma sono qui, e sono il tuo migliore amico.
Per favore, per una buona volta, puoi dirmi cosa ti sta passando per quel piccolo cervelletto e cosa ti succede in quest'ultimo periodo?

Iniziò un periodo di silenzio, per Kenma di attesa, più che altro.
Era in un momento di dubbio; certo, aiutare Shoyo era la priorità assoluta in quel momento, ma in quella situazione, senza che il ragazzo dai capelli arancio spiegasse qualcosa, era abbastanza difficile scegliere cosa fare.
Era sul punto di chiedere qualcosa, quando sentì dei singhiozzi da parte del ragazzo al suo fianco.
Si girò verso di lui, lo prese tra le sue braccia, cercando di consolarlo.

–okay, ho capito, ora andiamo a casa, ma lì mi spiegherai qualcosa almeno?

–va bene– rispose Shoyo, alzandosi con l'aiuto del compagno, mentre con la manica della maglia percorreva il suo stesso viso, in modo da asciugare le ultime lacrime. Uscirono dalla pasticceria, evitando in ogni modo di incrociare lo sguardo con Kageyama e la ragazza al suo fianco.

Una volta a casa, i due si ritrovarono nella camera di Shoyo, quest'ultimo prese posto sulla sedia accanto alla scrivania, mentre kenma si buttò tranquillamente a capofitto sul letto dell'amico, riprendendo poi il discorso di poco prima

–Quindi? puoi spiegarmi qualcosa?
–Io uhm..è complicato da dire, sai?
–Lo è anche vederti così, prova almeno a spiegarmi le cose essenziali
–È successo non molto tempo fa, ho scoperto di soffrire di hanahaki
–Hanahaki...non mi è nuova, però non ricordo nulla al riguardo. Potresti dirmi altro?

–È una sorta di malattia in cui colui che la ha tossisce petali di fiori e soffre di amore non corrisposto insomma–
–Sentivo che c'entrasse qualcosa Tobio! spero proprio che se ne accorga perché non mi va di vederti star così male
–Kenma, da quando sei così affettuoso?
–sono solo preoccupato per il mio migliore amico, cretino

La giornata era quasi giunta al termine, Kenma tornò a casa, non troppo soddisfatto delle informazioni ricavate da Shoyo.
Ricordava di aver già sentito parlarne, ma aveva decisamente bisogno di sapere altro; è pericolosa? quant'è la sua durata? si può curare?

Erano tutte domande che frullavano nella sua testa, decise quindi di affidarsi ad internet, trovando, con un paio di click, tutte le risposte alle sue domande.

"L'hanahaki è una malattia in cui la vittima tossisce petali di fiori quando soffre di amore non corrisposto. Essa termina quando l'amato restituisce i propri sentimenti (solo amore romantico; una forte amicizia non è sufficiente), o quando la vittima muore. Può essere curato attraverso la rimozione chirurgica, ma quando essa viene rimossa, anche i sentimenti romantici della vittima per il loro amore scompaiono."

–Ma ora cosa potrei fare per aiutarlo? dargli supporto è l'unica cosa che mi è possibile, soprattutto da solo–
si ritrovò a pensare, dopo le ricerche effettuate.

skip time 🍓

Stava ormai trascorrendo, il tempo. Per alcuni velocemente, per altri talmente piano che sembrava restare in un'agonia continua, senza risoluzione alla noia e alla solitudine.

Era ormai inutile anche per Shoyo, pervenire ai fatidici problemi dell'universo, chiuso nella sua cameretta in un orario notturno; "fin'ora non ci hanno pensato né i letterati, né i fisici, né studiosi o scienziati, né nessun altro, perché dovrei farlo io?" si ripeteva, perpetuo, mentre non riusciva a prendere sonno.

Non si dava pace, come la pace che non riusciva a trovare da mesi, per colpa della sua strana malattia e di un ragazzo dai capelli blu. Anzi, forse sarebbe più corretto dire per colpa di una ragazza di cui non conosceva praticamente nulla, ma di cui vorrebbe essere al posto.

Proprio quando capì di doversi rassegnare al fatto di dover passare la notte in bianco, si addormentò; non capitava spesso che ricordasse i suoi sogni, ma la mattina dopo, le immagini del sogno fatto la notte scorsa erano più che vivide nella sua mente.

Sognò la stessa pasticceria in cui era andato con Kenma durante il giorno, ma in quel momento era solo. La cosa che più lo sorprese era che pasticceria fosse in mezzo al nulla, durante una bufera di neve. Apparirono lì davanti a lui Kageyama ed Heather; il ragazzo la stringeva a sé con un braccio attorno alle spalle della ragazza, mentre con l'altro braccio le teneva la mano. Ad un certo punto si ritrovarono tutti e tre al centro di un luogo spaesato e pieno di neve, Shoyo lì, fermo, congelando al freddo, che guardava le due figure allontanarsi e riscaldandosi a vicenda.

Fu così come Shoyo si svegliò di soprassalto quasi cadendo dal letto; uscì dalla camera per prendere un bicchier d'acqua, quando la signora Hinata, proprio in quel momento si rivolse a lui:

–Buongiorno tesoro, stavo venendo su a svegliarti, c'è qualcuno alla porta per te

note autrice fragolosa 🍓

dopo mesi di attesa, posso dire di essere finalmente tornata a scrivere yay

scusate se ci ho messo tanto, ma avendo avuto l'esame sono stata taanto impegnata a scuola e l'ispirazione non è stata molta, però ora posso tornare ad aggiornare appena riesco a scrivere qualcosa più frequentemente :))

voi come state?

spero che il capitolo sia di vostro gradimento, nel caso ci siano errori o abbiate qualcosa da ridire, scrivete nei commenti tranquillamente, alla prossima <3

ɪꜰ ʏᴏᴜ ᴡᴇʀᴇ ꜱᴛɪʟʟ ʜᴇʀᴇ ~ ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora