La melodia

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Appena aprii la porta, il chiasso che si sentiva prima da fuori cessò e mi ritrovai in un istante gli occhi di tutti addosso. "Ehi, Alex stavo parlando con i tuoi genitori, per vedere se Michele li abbia avvertiti bene" spiegò così velocemente la mia guida che quasi non riuscì a seguirla, riuscì a recuperare una sola parola di quello che aveva detto avvertiti. Subito domandai confuso: "Avvertiti? Di cosa?" a rispondere fu mia madre che guardandomi sorridente continuò il discorso "Questa dolce ragazza, ci ha spiegato un po' il tuo percorso e ci ha detto che stai per frequentare la scuola delle Arti Bianche e che non tornerai a casa perché starai in un dormitorio "spiegò sorridente per poi proseguire diventando seria tutto ad un tratto "Insomma questo significa che non ti vedremo più a casa" concluse con gli occhi sul punto di scoppiare in lacrime. "Su, cara non fare così" sentii dire a mio padre mentre si avvicinava a lei e la abbracciava forte sussurrandole "Ormai è grande, saprà cavarsela". Decisamente confuso cercai lo sguardo di Alice e lei in tutta risposta mi rispose: "Ti spiego dopo" e distolse lo sguardo dal mio per poi continuare a parlare "Bene, signori è stato un piacere conoscervi, per ogni evenienza potete chiamarmi" concluse porgendo a mio papà un foglio color lilla con sopra un numero. "La ringrazio" rispose mio padre prendendolo dalla sua mano e chiedendo "Potremmo parlare con nostro figlio per qualche minuto in privato?" lei subito annuì e uscì dalla stanza. "Papà perché mamma piange?" chiesi subito preoccupato e lui in tutta risposta mi disse "Perché ha paura per te" ci fu un momento di silenzio poi mio padre riprese il discorso informandomi "Fra poco, sarai da solo in un'accademia e non potrai uscire di lì senza permesso, per nessuna ragione". "Infatti, non ci vedremo per diversi mesi ed è anche per questo che piange, le mancherai come anche a me" mi confesso mio padre con tono triste finendo di parlare dicendo " Quindi Alex, cerca di divertiti e fare nuove amicizie, va bene?" concluse allargando le braccia, subito mi alzai da dove ero seduto e andai incontro alle sue braccia. Lo strinsi forte e gli dissi che volevo bene a lui e che sarebbe andata bene. Infine, diedi un bacio sulla fronte a mia mamma e abbracciai anche lei sussurrandole "Non piangere, starò bene e ci rivedremo presto" conclusi sorridendole. Lei come risposta mi disse "Mi raccomando, comportati bene" con in volto un'espressione più felice di prima. "Quindi andrò in un accademia e avrò un mio alloggio" riflettei mentre salutavo per l'ultima volta i miei e uscivo dalla stanza. Subito appena chiusi la porta mi ritrovai Alice che guardandomi dolcemente domandò: "Hai finito con i saluti?" e subito proseguì sbrigativa "So che è difficile, soprattutto alla tua età, ma dovremmo sbrigarci sennò l'autista partirà senza di noi" concluse velocemente e notando la confusione nei miei occhi, mi prese la mano dicendo "Usciamo e vedrai "detto questo la seguì senza aggiungere nient'altro.

Fuori la giornata era ancora perfetta, il sole continuava a riscaldare le mie piantine, appena fuori dal cancello di casa mia vidi un auto, anzi più che altro una limousine bianca con i vetri oscurati. Bloccai Alice sul colpo sorpreso fermandomi e subito lei spiegò facendomi capire che mi aveva letto il pensiero "Frequentare la scuola più famosa del Paradiso comporta a questi previlegi, dai su ora sbrigati sennò Bastiano ci lascia qua" mi informò tirandomi per il braccio facendoci attraversare di corsa il giardino e il cancello. Non appena fummo a pochi passi dalla limousine , notai quanto fosse lunga e senza esitazioni appoggiai una mano sul vetro, ancora incredulo che fosse tutto reale. "Ragazzino, metti giù le mani" sentii un rimprovero, alzai la testa per vedere un uomo con i capelli marroni e gli occhi color nocciola sporgersi dal finestrino del guidatore. Dopo pochi secondi tolsi la mano e salutai con la mano il conducente, quest'ultimo in risposta mi ignoró e rivolgendosi ad Alice disse ironicamente "Vedo che i più educati te li becchi sempre te" si mise a ridere, lei rispose "Vedo che sei simpatico come al solito" detto questo lui continuò dicendo "Beh ragazzi volete salire o continuare ad ammirare e rovinare la mia lussuosa auto? " mi rivolse uno sguardo assassino per poi proseguire "Alice, dove vi porto?" lei rispose semplicemente "All'accademia "

Devil War /non stabilitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora