primo atto

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Nella mia stanza regnava il silenzio assoluto. Un silenzio pieno di armonia e tranquillità. Ero sdraiato sul letto su un fianco con la testa appoggiata sul cuscino bianco e morbido fatto di piume bianche  con gli occhi chiusi e mi stavo godendo quella pace ascoltando gli usignoli del Paradiso canticchiare fuori dalla finestra. Ero ancora appisolato e in pace con me stesso, non appena sentii la porta della stanza aprirsi di scatto e una voce energica cominciare a urlare, capii che il mio regno di tranquillità era appena stato distrutto.                                     Controvoglia mi stropicciai gli occhi con entrambe le mani mentre costringevo il mio corpo ancora rilassato a collaborare mettendomi seduto sul letto, cercando di calmarmi per non commettere atti violenti contro mio fratello. Dopo essermi svegliato, vidi finalmente chi avesse osato disturbare la mia tranquillità, mio fratello Lucian. Infatti, ora appoggiato ad un lato del letto c'era un ragazzo con i capelli biondi come l'oro e due occhietti color zaffiro che sprizzavano calma ed energia. Ogni volta che guardavo mio fratello negli occhi immediatamente mi passava come una scarica di adrenalina ed energia che mi rendeva felice senza un vero motivo e non ero ancora riuscito a capire il perché. Mi resi conto che Lucian, si era alzato dalla sua posizione e prima che potessi dire qualcosa lui distrusse il mio regno di tenebre aprendo le finestre.       Subito la luce del sole riempii la stanza di calore e luce divina accecato buttai la testa sotto le coperte. "Avanti Alex sveglia" disse mio fratello con gioia mentre io con un sospiro tornavo in superficie dalle coperte e finalmente dissi con voce un po' roca e impastata "Che cosa vuoi?" contro di lui che ora mi stava guardando felice. "E' felice perché mi sono svegliato?" mi chiesi confuso mentre cercavo di abituare la mia vista a quella luce paradisiaca che ormai aveva riempito tutta la stanza eliminando l'oscurità e il mio sonno. Cominciai a guardarmi in giro e appena vidi il mio riflesso allo specchio sbadigliai infastidito da quel disordine.Nel riflesso avevo visto un ragazzo assonnato con tutti i capelli corti e ricci appiccicati al viso di color bianco e biondo , simile al platino. Sul viso due grandi occhi da cerbiatto color zaffiro simile a un verde smeraldo che erano allo stesso tempo affascinanti e dolci. Un volto ovale senza imperfezione ricoperto da una pelle abbronzata quasi ambrata e infine delle labbra schiuse color rosso violento che rendevano il mio profilo degno di un angelo. Infine, ai lati delle mie spalle robuste si trovavano attaccate dietro di me, le mie ali color oro e argento lucente, sofficissime al contatto che ora pian piano si stavano svegliando come il sottoscritto. Ero talmente concentrato sul mio aspetto appena sveglio che non mi resi conto che Lucian finalmente si era deciso a parlare. Infatti, stava dicendo di andarmi a fare una doccia e di scendere in fretta perché c'era un ospite che mi aspettava da diverse ore. Mi alzai dal letto alla parola "ospite" cominciando a riempirmi la testa di domande, stavo per chiedere a mio fratello spiegazione quando lui era uscito dalla camera chiudendo la porta con un po' di violenza. "Andiamo a fare il bagno" pensai sapendo ormai che l'unico modo che avevo per scoprire la verità era fare il bagno, vestirmi e recarmi di sotto. Purtroppo, sapevo che sarei uscito in ritardo perché amavo stare sotto l'acqua in santa pace. Mi recai in bagno, dove accesi l'acqua alla massima potenza per riempire più velocemente possibile la vasca grande fatta in pietra usata dalle antiche civiltà, riempiendola di acqua termale. Subito aggiunsi petali di rose rosse e altri sali da bagno finché l'aria di chiuso nella stanza venne a scemare con diversi dolci ed esotici profumi che fecero rilassare immediatamente i miei muscoli. Lentamente mi sfilai l'unico indumento che avevo addosso una vestaglia bianca e leggera che ero costretto a indossare a causa delle regole del paradiso.        "Ogni angelo deve indossare vesti adeguate per ogni rito del giorno, tra cui la notte ,il mattino e il pomeriggio indossando vestiti leggeri e aggraziati interamente bianchi, solo nei luoghi di lavoro o a scuola verrà assegnato un determinato abbigliamento che bisognerà rispettare" recitai a memoria quelle regole che ormai conoscevo come le mie tasche , mi immersi con il corpo nudo in quella vasca piena di aromi dolci e l'acqua talmente bollente da risultare piacevole al contatto . Mi misi appoggiato sulla schiena a una parete della vasca di pietra color verde smeraldo con le gambe distese. "Per fortuna è grande" pensai guardando come le dita dei miei piedi non sfiorassero l'altra parte della vasca ma che ci volessero almeno venti centimetri per arrivarci. Presi una spugna gialla e lentamente iniziai a lavarmi con il bagnoschiuma tutto il corpo. All'improvviso nonostante il tepore di quelle acque sentii tutto il corpo tremare, come se l'acqua fosse diventata ghiacciata. Dopo alcuni secondi, mi resi conto che era tutto come prima e quindi decisi di scacciare via i pensieri riguardo a cosa fosse successo un attimo fa. Presi del balsamo che odorava di un dolcissimo profumo al cocco e lo cominciai a spalmare su tutto il mio cranio con movimenti curati e delicati. Appena finì, scaricai l'acqua e mi misi un accappatoio bianco con incise sopra l'iniziale del mio nome, usci dalla stanza e mi recai di nuovo nelle mie stanze dove mi asciugai velocemente i capelli con un phon, uno strumento utilizzato dagli umani che sparava aria calda e che il paradiso aveva accettato dopo che molte donne si erano lamentate che stando troppo sotto il sole li avrebbe rinsecchito i capelli.

Devil War /non stabilitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora