Davanti ai miei occhi comparve una stanza gigantesca, che se non fosse stato per i candelabri sparsi un po' ovunque in quel luogo tutto sarebbe risultato nero come la pece e inquietante. Osservai bene come quelle fiamme di fuoco pericolosamente alte rendessero la stanza abbastanza illuminata da vederci qualcosa oltre la propria visuale. La melodia che ora si sentiva più nitidamente continuava il suo vortice di note dolci e soavi, qualche volta stridule e assordanti rendendo quel luogo piacevole ma allo stesso tempo terrificante. Sentendo quelle note capii perfettamente che si trattava di un pianoforte .Mi guardai attorno non trovando nessun pianoforte dunque mantenendo la calma cominciai a osservare l'intero piano per trovare la fonte da cui proveniva la melodia. Non lo sapevo nemmeno io il perché ma quelle note gelide e calde avevano attirato del tutto la mia attenzione. Camminando notai che la stanza era stata costruita con uno stile ottocentesco, guardando davanti a me c'era una scala a chiocciola che portava a un piano superiore, da cui non riuscii a intravedere niente se non una fila di scaffali ,probabilmente pieni di libri , pensai mentre cominciavo a ispezionare la stanza alla ricerca di un piano, ma le uniche cose che vidi furono degli strumenti musicali tra cui: chitarre, viole, violini e flauti sparsi un po' ovunque pieni di ragnatele dentro delle scatole ."Una vecchia aula di musica? "mi interrogai mentre continuavo la mia ricerca. Guardandomi attorno vidi che non c'era nessuna finestra, e questo non mi tranquillizzava affatto , lentamente con il cuore in gola dalla paura mi incamminai verso le scale. "Probabilmente il pianoforte è di sopra " ipotizzai intanto che sentivo qualche rumore vicino a me come se fosse caduto qualcosa , subito mi fermai e mi guardai attorno ma non vedendo nulla di insolito decisi di farmi coraggio e proseguire il mio viaggio. "Mantieni la calma "continuai a ripetermi mentre metà del mio cervello voleva solo che uscissi e dimenticassi quel suono mentre l'altra metà voleva trovare il piano e già che c'era il pianista. Arrivato alle scale, toccai una sua estremità e vidi che erano state costruite in legno e a giudicare dalla mia mano nera non venivano pulite da molto tempo. "Chissà chi può mettersi a suonare in un posto del genere" mi chiesi mentre cercavo di tenere gli occhi aperti che a causa della tanta polvere mi stavo accecando. Salite le scale constatai che quel piano era anche esso illuminato solamente dalle candele e pieno di file e file di scaffali di libri. "Fosse una libreria?" ipotizzai intanto che passando in mezzo a quegli infiniti libri anche essi impolverati talmente tanto che nemmeno il titolo si riusciva a distinguere. Davanti a me vidi finalmente illuminato dalla luce l'oggetto che stavo cercando: un pianoforte. Un pianoforte orizzontale di legno, con le mie conoscenze sulle piante e gli alberi capii che era in mogano, infatti si illuminava davanti a me in tutto il suo splendore. Sopra al pianoforte c'era un candelabro che illuminava probabilmente la visuale dei tasti al pianista. Per fortuna il pianista non poteva vedermi perché avevo deciso di osservarlo nascosto dalle ombre che producevano gli scaffali li accanto. Nonostante la distanza distinsi una figura in penombra senza riuscire a vedere nessun altro particolare che continuava a muovere con abilità e maestria le dita sui tasti producendo quella melodia che tanto mi aveva affascinato e terrificato fino a quel momento. Mi fermai ad ascoltare quella melodia con più attenzione,sentendo dentro le note una cosa affascinante che prima non avevo notato. Sentimenti. Paura, felicità e tristezza. Questo era ciò che stavo ascoltando, ero talmente preso da quella melodia piena di significato che senza volerlo feci cadere a terra un libro da quei maledetti scaffali. Non appena quel libro cadde, la musica si bloccò di colpo , ma la figura rimase ferma sul posto. Il mio cuore stava letteralmente impazzendo, mi accasciai a terra e lentamente e silenziosamente mi diressi verso le scale.. "Ora sono nei guai" cominciai a pensare intanto che raggiungevo le scale progettando di rialzarmi velocemente e fuggire da quella stanza il più fretta possibile. Stavo scendendo abbastanza in fretta quando all'improvviso sentii uno strattone al braccio e come niente fui tirato indietro. "Dove pensi di andare? '" mi domandò il mio assalitore. La sua voce era acuta e talmente tagliente che sentii le ginocchia cedere, senza che potessi fare nulla la figura bloccandomi le mani mi trascinò giù dalle scale per poi spingermi con violenza contro una di quelle scatole che avevo già visto prima al piano di sotto. "Ahia!" fu l'unica cosa che dissi mentre quest'ultima senza aspettare un secondo mi domandò "Chi sei? Che ci fai qui?". In quel momento mi resi conto che il mio assalitore era una donna, stavo per risponderle inventandomi qualche scusa quando sentii dei ticchetti di scarpe provenire dalle scale. Decisi di chiudere la bocca e rimasi fermo intanto che una figura , probabilmente quella che suonava il piano comparendo dalle scale si rivolgeva a noi dicendo con voce infastidita "Che cos'è tutto questo baccano?" quella voce fu come un colpo di vento gelido e tagliente allo stesso tempo che mi fece venire i brividi per tutto il corpo. Subito alzai lo sguardo, che fino ad allora era rimasto a fissare il pavimento incapace di agire e finalmente incontrai lo sguardo di due figure: una ragazza e un ragazzo. Il ragazzo rivolse subito la sua attenzione sulla ragazza parlando sempre infastidito dicendo "Lily quante volte te l'ho detto che non voglio nessuno mentre suono" lei rispose "Non è colpa mia se un angelo è venuto a farci visita" concluse lei incrociando le braccia. Subito l'attenzione del ragazzo ricadde su di me e rivolgendomi uno sguardo gelido domandò "Angelo?" per poi continuare dicendo seriamente "Bene,bene vedo che qui qualcuno non sa le regole. Ti sei perso piccoletto? Un novellino senza protezione" concluse il ragazzo sorridendo stranamente intanto che la ragazza commentava "Niente protezione eh?" e io li guardavo confuso. "Protezione?" domandai confuso, la ragazza allora ridendo spiegò "Si, lo stemma, idiota tu non c'è l'hai addosso, quindi sei stato attirato qui dalla melodia del "traditore" ,non è vero?" il ragazzo continuò spiegando "Esattamente angioletto, devi sapere che la mia musica è in grado di farti suicidare se vuole "continuò "Sono un diavolo e benvenuto alla tua morte " "mi spiegò il ragazzo allungando una mano verso di me , io lo fissai terrorizzato senza muovere un muscolo. Senza dire nulla lui ritirò la mano e concluse ridendo: "Piacere anche mio di conoscerti eh, angioletto".
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Devil War /non stabilito
FantasyUn angelo e un demone potrebbero mai andare d'accordo, questo cosa comporterebbe? Essere attratti dal proprio sesso è sbagliato? Questa storia è mia pura creazione, spero che apprezzerete la storia di due ragazzi, uno nato sotto ai riflettori per sb...