Piacere Alice

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Silenziosamente osservai come la figura davanti a me stesse curando le mie piante con amore e delicatezza, infatti vidi che non solo le stava annaffiando ma pure le accarezzava come se fossero vive. "Deve avere un bel rispetto dell'ambiente" pensai felice mentre mi affiancavo a lei. Subito la figura, forse perché era stata turbata la sua quiete o forse per lo spavento si girò verso di me, quasi cadendo a terra con l'annaffiatoio color grigio scuro e subito infastidita si lamentò: "Che maniere" per poi continuare "Mi hai spaventata". Dopo aver pronunciato quella frase, mi guardò con circospezione, finché sul suo volto non comparve un sorriso raggiante, stavo per chiederle come si chiamasse, quando esclamò inchinandosi con eleganza davanti a me: " Mi presento, sono Alice, sarò la tua guida in questo nuovo percorso". Subito dopo ridendo scherzosamente mi disse dispiaciuta "Scusami se ho reagito in modo brusco" per poi continuare ridacchiando imbarazzata "ma non amo le sorprese" finì lì discorso con un filo di voce colmo di una strana tristezza. "Guida?" pensai mentre quella breve sensazione di pace che si era appena creata con la presenza di Alice spariva, per essere subito rimpiazzata dalla tensione dell'incontro di prima. Un attimo dopo fu come se Alice mi avesse letto nella mente perché senza esitazione rispose alla mia domanda recitando quasi a macchinetta: "La guida, cos'è?" mi porse di nuovo la domanda per poi continuare sorridendo "beh si dà il caso che per guida in questo in caso si tratti di una persona". Di colpo si bloccò, smise di sorridere e concluse quasi malinconicamente "È la persona che dovrebbe impedire che ti possa succedere qualcosa..."si zittì e aprì la borsa arancione appoggiata a terra, tirando fuori dei fogli. "Questa ragazza è strana" pensai mentre quest'ultima come una furia sfogliava la pila di fogli che aveva tirato fuori dalla borsa facendone cadere molti a terra. "Ma dove ho messo quel foglio" farfugliò indaffarata, intanto, che ad un altro un foglio le cadeva a terra. Alla fine, decisi di fare da "gentleman" e la aiutai a raccoglierli dicendole "Comunque il mio nome è Alex, piacere" mi presentai porgendole la mano con i fogli con un bel sorriso sincero sulla faccia. "Si, Alex, so già come ti chiami, so anche che sei turbato a causa della tua situazione" spiegò così velocemente che quasi non riuscii a capirla, poi sospirando sollevata esclamò "Ah, eccolo" vidi l'oggetto di cui parlava, era un foglio con scritto in alto il mio nome. Provai a leggervi dell'altro, ma Alice si rialzò immediatamente da terra e mi copri la visuale del contenuto ."Bene, ora posso lavorare" lo rivolse di più a se stessa che a me e prosegui leggendo dal foglio " Alex, io sono Alice, sono il tuo angelo guida." Lesse alzando gli occhi dalla lettura un attimo per incontrare il mio sguardo confuso. 'Ma si era già presentata, o no?' riflettei intanto che quest'ultima proseguiva la sua presentazione leggendo " Gli angeli guida sono quelli che vengono scelti dall'Accademia in base ai loro vissuti complicati, il nostro compito è proteggere il nostro "allievo" dalle tentazioni e raggiungere lo scopo di renderlo un giovane forte angelo" concluse mettendo finalmente via quel foglio. "Senti, puoi.... " provai a domandare un po' confuso, Alice mi guardo mortificata interrompendomi "Scusami, non sono abituata a seguire il volere dei Piani Alti", le spiegai della sua doppia presentazione, una spontanea e l'altra programmata e senza esitare le chiesi "Per cortesia, potresti parlarmi liberamente, senza quei fogli, se sei la mia guida lo puoi fare giusto?" le si spalancarono gli occhi pieni di vita e a gran voce entusiasta esclamò "Va benissimo, mi stai già simpatico, anche se so che hai cercato di uccidere una tua compagna" concluse ridendo. Smise non appena si rese conto dell'espressione sorpresa che avevo in volto "Scusami" disse un po' a disagio, ma subito accettai le sue scuse. "D'accordo Alex, prima di tutto voglio che tu sappia due cose su di me: prima, sono in grado di leggerti nel pensiero perché ho studiato questa pratica per anni, e secondo anche io come te ho commesso degli errori, quindi non ti sentire giudicato dalla sottoscritta" concluse seriamente per poi continuare " e ultima cosa, ti chiederei gentilmente di non farmi domande riguardo i miei vissuti, almeno che non ne diventi necessario, siamo intesi?" domandò e io senza riuscire a dire nulla annuì. Solo in quel momento mi misi ad osservarla e notai che era davvero una bella ragazza. La sua corporatura era snella e piena di forme aggraziate. Sul suo viso si posava uno sguardo pieno di tranquillità, due occhietti delicati di un azzurro profondo come il cielo. I capelli neri come la notte che le arrivavano fino alle spalle decorati con una spilla d'oro a forma di saetta nei capelli. Dietro alla sua schiena si posavano due bellissime ali color azzurrino e bianco che le conferivano un'aria di pace e serenità. Indossava una semplice tunica bianca, con alla vita una bella cintura dorata e al collo un ciondolo tondo color azzurro che gli arrivava fino alla scolatura dell'abito dove si poteva intravedere qualche pezzo di pelle. È bella" pensai mentre sentivo la guancia bruciare, subito distolsi lo sguardo da Alice e vidi che quest'ultima mi stava gridando contro qualcosa. Mi toccai la guancia dolorante e capii che era stata Alice a tirarmi lo schiaffo. Stavo per chiedere spiegazioni quando lei parlò "Caro Alex, c'è una altra regola con me" continuò mettendosi una mano sopra al cuore toccandosi il petto " questo non si può toccare, né guardare, siamo intesi?" spiegò infuriata, solo in quel momento capii che aveva frainteso i miei pensieri. Stavo per chiederle scusa, quando vidi il suo volto da bianco divenire rosso. "Scusami, ma non mi piace che gli uomini mi guardino" disse sottovoce ma non troppo da non farsi sentire quasi a disagio, non capii perfettamente cosa intendesse con quella frase, ma vista la situazione decisi di lasciare perdere e dire "Scusami, non volevo sembrarti un maniaco, il mio era solamente un complimento sincero" conclusi sorridendole. Dopo alcuni secondi di silenzio domandò di nuovo sorridendo "Mi regaleresti uno dei tuoi fiori magnifici e ben curati?" quella domanda mi spiazzò talmente tanto che chiesi solamente perché e rispose "Perché mi ricordano una persona" mi sentii in dovere di investigare, ma ricordai le regole stabilite prima e senza dire nulla andai a prendere il necessario per poter esaudire il suo desiderio. Dopo averle preparato un giglio nel vaso, il fiore che mi aveva indicato, lei subito appoggiandolo mi abbracciò e disse "Grazie, Alexuccio" "Come mai questa confidenza ora?" le domandai confuso e lei staccandosi dall'abbraccio rispose sorridendo "Sei simpatico, tutto qui" Lasciai perdere il discorso e chiesi "Allora Alice, ora che ti ho regalato uno dei miei fiori , puoi gentilmente rispondere ad alcune mie domande" e continuai dicendo senza farmi interrompere "senza utilizzare stupide battute o frasi già pronte" lei in tutta risposta annuì. La prima cosa che le chiesi fu se era stato Michele a mandarla lì e quanto sapeva della mia situazione, la sua risposta fu che si l'arcangelo l'aveva fatta venire e che sapeva solamente dell'attacco alla mia compagna ma niente delle mie visioni strane. Nella seconda le chiesi semplicemente di descrivermi cosa fosse questa "contaminazione oscura" e cosa c'entrasse Lucifero con questo. Alice mi guardò sorpresa dalla domanda inaspettata, forse si aspettava qualcosa riguardante la scuola riflettei mentre lei iniziava il suo discorso. Mi spiegò che per contaminazione demoniaca si intendeva quella fase di crescita che ogni angelo subiva alla mia età e che consisteva nel distruggere il bene dentro di noi. Mi informò anche che era conosciuta come "contaminazione di Lucifero", perché il primo a essere stato sopraffatto dal male era stato proprio lui e a causa della sua caduta, Lucifero aveva fatto in modo di contaminare la stirpe dei successivi angeli con lo scontro con Gabriele. Mi spiegò pure che nessuno era ancora riuscito a capire come accadeva la contaminazione e che non esistesse esattamente una cura. "Ogni angelo che perda la via del Signore è destinato a cadere e rimanere nelle tenebre eterne "concluse il discorso tristemente mentre io mi rendevo conto con quella frase che la contaminazione era pericolosa e bisognava subito affrontarla. "Dunque, quando inizierà il mio percorso?" domandai incerto, Alice mi guardò e rispose semplicemente "Esattamente ora, ma prima devo fare una cosa " detto questo come una saetta corse in casa mia. Sapevo perfettamente che sarebbe finita male se l'avessi lasciata da sola, quindi la segui dentro confuso. Non appena entrato cominciai a sentire i miei genitori e la voce di Alice nel soggiorno, senza esitazione entrai nella stanza.  

Devil War /non stabilitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora