Jungkook aveva i brividi. Jimin era sotto di lui.
Contro ogni previsione non era scappato dopo la sua richiesta. Si chiese se non fosse troppo ubriaco per capire cosa stesse succedendo davvero e si fece sopraffare dai sensi di colpa. Non avrebbe dovuto esprimere quel desiderio, non avrebbe dovuto approfittare della sua vulnerabilità.Quando beveva troppo, Jimin passava dall'essere esageratamente felice, all'essere incredibilmente triste, ma c'è sempre stata una costante, a prescindere dall'umore: il suo diventare totalmente accondiscendente.
JK si sedette sul letto, la schiena contro la parete di legno della casetta galleggiante.
Stese le gambe cercando di scansare quelle di Jimin ancora sdraiato con lo sguardo rivolto verso il soffitto.
"Jungkookie, cosa stai facendo? Dove vai? Pensavo che fosse arrivato il momento di realizzare il tuo desiderio." La sua voce trapelava sincera curiosità e confusione.
"Ho cambiato idea. Per ora lasciamo stare. La mia "richiesta" sarà sempre la stessa, ma penso che sia meglio metterla in pratica un'altra volta."
Jimin allora capì, perchè nonostante fosse obiettivamente sbronzo, in realtà non lo era poi così tanto. Si tirò su, si girò e gattonò fino ad arrivare col viso vicinissimo a quello di JK.
Lo guardò per qualche secondo. Nel corso degli anni era diventato sempre più bello, e nell'ultimo periodo aveva preso il "brutto vizio" di legarsi i capelli mossi, lasciando la frangetta spettinata a coprirgli gli occhi.
Jimin l'aveva sempre trovato affascinante, ma con quel codino, lo era ancora di più. Sembrava maturo, dolce ed affascinante contemporaneamente.
Era come se in lui coesistessero due entità, bambino e adulto, tenerezza e sensualità.In quel momento Jungkook era tornato ilpiccolo Kookie, timido e incerto. Il suo sguardo vacillava, si spostava ovunque pur di evitare quello di Jimin.
"Hai intenzione di continuare a scansionare la camera, ammettere che sono così vicino da metterti a disagio, oppure di cedere e guardarmi per un secondo?"
Il maknae incrociò il suo sguardo scuro come la notte.
"Tu non hai ancora capito che non puoi fregarmi, vero? Sai che mi basta un millesimo di secondo per capire cosa ti frulla in questa bella testolina ormai, no? Quindi è inutile che ti comporti così. Non puoi gettare il sasso e poi nascondere la mano. Ho 26 anni, non sono più un adolescente in piena fase di ribellione. So regolarmi, conosco i miei limiti e non li supero, mi fermo sempre, e dico sempre, prima. Ti sembro una persona così ubriaca da non poter nemmeno prendere una decisione semplice come decidere se baciarti o meno?"
Jungkook faceva fatica a mantenere la concentrazione: Jimin era a quattro zampe davanti a lui, i loro nasi così vicini da potersi quasi sfiorare.
Amava quando diventava sicuro di sé e soprattutto amava il fatto che lo conoscesse così bene.Sul viso di Jimin spuntò un sorriso malizioso.
"Onestamente sì Hyung, ti ricordo che fino a qualche minuto fa sei entrato in camera mia e ti sei gettato in tempo zero sul letto perchè non riuscivi a reggerti in piedi. Anzi, sulla mia povera zanzariera che stiamo continuando a schiacciare."
"Oh, ma che peccato, allora quasi quasi mi alzo così ti dimostro che sto bene... e che la zanzariera a breve si romperà, ma non per colpa mia?"
"Jimin-ssi, cosa vuoi fare?"
"Ah quindi adesso sono Jimin-ssi?" Il maggiore si tirò su e fece il giro della stanza. Non vacillò di un millimetro. Dopodiché si diresse nuovamente verso Jungkook ma, questa volta, anziché mettersi sul letto si sedette direttamente a cavalcioni sulle sue gambe.
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Don't Leave Me | JIKOOK ITA
ChickLitJimin e JK stanno girando, insieme agli altri membri, gli episodi di In The Soop. Un sera, però, Jimin beve più del previsto, perde una scommessa e si ritrova costretto ad esaudire tre desideri del Maknae. Come andrà a finire...?