Jungkook aprì lentamente gli occhi. La luce del sole filtrava dalle finestre illuminando la stanza con colori caldi e accoglienti. Non poté far a meno di sorridere quando vide accanto a sè, avvinghiato a lui, Jimin. Sembrava un involtino.
Era sdraiato su un fianco, aveva una gamba attorno ai suoi fianchi, un braccio sotto al viso e l'altro allungato sul petto di Jungkook. Aveva i capelli arruffati e JK avrebbe dato qualsiasi cosa per vedere l'espressione sul suo volto. Non volendo spezzare l'idillio, però, si limitò ad immaginare. Puntò lo sguardo sul soffitto bianco e pensò a Jimin, con gli occhi chiusi, la guancia morbida premuta contro il suo corpo e le labbra piene leggermente schiuse.
Insieme formavano un groviglio di pelle nuda e lenzuola. La sera prima, troppo stanchi anche solo che per rivestirsi, si erano addormentati così, l'uno sull'altro, e si erano stretti forte, così vicini da poter respirare l'uno l'aria dell'altro, cuore contro cuore, come se volessero scomparire in un mondo tutto loro.Passarono circa dieci minuti, in cui Jungkook lo guardò dolcemente in silenzio, prima che Jimin aprì finalmente gli occhi. Lo sentì stiracchiarsi e gli sembrò di avere tra le braccia un gattino.
Jimin posò un bacio sul petto di JK e si sollevò su un gomito."Sei sveglio. Buongiorno."
"Non da molto, non ti preoccupare. Mi stavo godendo la vista più bella di tutte."Jimin sorrise, e il suo sorriso raggiunse anche gli occhioni assonnati.
"Penso di averla io davanti adesso, la visione più incantevole."
Jungkook tremò di fronte a quelle parole. Uno dei suoi timori più grandi era che una volta sorto il sole, le cose sarebbero nuovamente cambiate. Era letteralmente terrorizzato dal fatto che Jimin si sarebbe poi pentito o ancor peggio dimenticato di ogni singolo istante che avevano vissuto insieme.
"Ehi tu, cos'è quella faccia corrucciata?"
Jimin gli accarezzò la fronte, il viso ed infine le labbra.
"Parlami."
Sussurrò in maniera impercettibile a qualche millimetro dalla sua bocca.
"Io... Non ce la faccio."
Jungkook si coprì il volto con le mani e non riuscì più a trattenere le lacrime. Anche solo pensare a ciò che sarebbe potuto succedere, l'aveva scombussolato a tal punto da non essere più in grado di rimanere calmo. D'altra parte, però, si sentiva stupido. Stupido perchè Jimin era lì, splendido e accanto a lui. Non se n'era andato, quindi perchè tirare fuori l'argomento? Era tutto ok.
Jimin accantonò il dolore alla coscia e salì a cavalcioni su JK.
Si abbassò a poco a poco sul suo petto portandosi dietro il lenzuolo, ignorando le lamentele del maknae. Nel giro di un istante, si ritrovarono entrambi coperti dalla testa ai piedi.Jungkook abbassò completamente le manie le posò sui fianchi di Jimin.
"Co-cosa stai facendo?"
Jimin si chinò ancora di più. Ormai erano pelle contro pelle, le braccia del maggiore ai lati del viso di JK.
"Ti ho portato in un posto sicuro. Anzi, ne ho appena creato uno."
Jimin strofinò il naso contro quello di Jungkook e gli baciò delicatamente le palpebre, prima una, poi l'altra. Tirò su una mano e con i polpastrelli percorse il sentiero tracciato dalle lacrime, fino a cancellarle tutte. Si mise nuovamente nella posizione di partenza e guardò il maknae negli occhi.
"Qui sotto ci siamo solo io e te, nessun altro. Sotto a questo lenzuolo non c'è spazio per le bugie, così come per i timori inespressi." Gli diede un fugace bacio sulle labbra. "Ti ricordi quando ti ho detto che non avrei mai riso di te, vero? Ecco, non stavo scherzando. Ero serio. Potrai sempre parlarmi di qualsiasi cosa. Ci sarò ogni singola volta. E se sarà nuovamente troppo imbarazzante, creerò altri "luoghi sicuri" in potrai esprimerti senza filtri e in cui ci sarà posto solo per noi due."
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Don't Leave Me | JIKOOK ITA
Chick-LitJimin e JK stanno girando, insieme agli altri membri, gli episodi di In The Soop. Un sera, però, Jimin beve più del previsto, perde una scommessa e si ritrova costretto ad esaudire tre desideri del Maknae. Come andrà a finire...?