"Dottor Ferrari, io..." Mia madre prende la mano di mio padre fra le sue e riprende a parlare.
"Noi," si corregge, " siamo pronti, le vorremmo chiedere solo un altro giorno."
"Va bene." Sospira e si massaggia la fronte. "Prendo le carte per la procedura, venite con me."I miei genitori seguono il medico verso quello che credo sia il suo ufficio, e, nel frattempo, Marco sposta la sedia accanto al mio letto, si siede e prende la mia mano.
"Avrei voluto portarti a Londra quest'estate, avevo trovato due biglietti low cost, saremmo partiti, avremmo alloggiato 247london hostel e proprio in cima al London Eye ti avrei confessato il mio amore. Ma è andata così, molto diversamente." Trattiene le lacrime e guarda il soffitto. "Ma va bene, va bene."
Strizza gli occhi e una minuscola lacrima argentata gli riga il viso. "Domani finirà tutto, tutto questo: l'ospedale, l'attesa, non ti vedrò più così... Forse non ti vedrò più e basta." Inizia a piagere, la sua voce viene strozzata a tratti dal pianto. "Io vado... ci vediamo domani, spero. Ti amo."Non vedo l'ora che tutto questo finisca, domani... un solo giorno e questa lotta finirà.
Le luci del tramonto penetrano dalla finestra, irradiano la stanza di un colore rossatro, è l'unica volta che vedo un colore qui ed è triste, è triste che io veda questo posto in questo modo adesso, l'ultima sera.
Per la prima volta in tre mesi, mi avvicino al mio corpo, mi sdraio accanto ad esso e lo guardo, sembro così serena vista da qui...
So che domani morirò, non ci sarà nessun miracolo, non mi risveglierò.
Presto questa tortura a cui ho costretto tutte queste persone, finirà.
Voglio che ricomincino, voglio che almeno loro possano vivere serenamente.
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Apri gli occhi.
Historia CortaAbbiamo paura della morte, tendiamo a scansarla per tutta la vita, la sola idea della fine della nostra esistenza come la conosciamo ci tortura. Eppure, per alcuni, la stessa esistenza rappresenta la vera tortura. 29 Dicembre 2015, la storia entra...