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Un sorriso, voglio quello da parte tua


I giorni diventarono sempre più monotoni. La poca presenza di Yoongi, causarono questa cosa abbastanza frequente. Nonostante tutto, nei giorni precedenti, in qualche modo legammo sempre di più. Anche tramite quel silenzio che ci stava sempre intorno. L'ultimo nostro incontro fu meno di una settimana fa, al mare. Per tutto questo periodo, il rumore delle onde rimpiazzò la sua presenza. Ai ricordi fatti con il vicino, sorrisi di poco. Forse lo avevo veramente giudicato troppo presto, forse dovevo accettare questo nuovo inizio. Qualcuno suonò il campanello ben due volte. Scesi le scale con passo veloce mantenendo un sorriso stampato in faccia, pensando fosse Yoongi. Incuriosita dalla sua presenza, apri la porta senza esitazione. Nulla. Spostai velocemente il mio sguardo a destra e sinistra per vedere se si fosse nascosto come la volta precedente. Non fu cosi. Solo una busta bianca era ai miei piedi. "Sarà mio padre?" Le mie piccole convinzioni furono distrutte dopo l'apertura della busta. Il profumo che emanava questa, mi fece dar per scontato che fosse di Myriam. Avevo ragione.

"Ciao Yousun, fa strano scriverti una lettera. Potevo semplicemente passare da te oppure scriverti un messaggio, ma non è questo il punto. Ti volevo ringraziare per tutto quello che hai fatto, per tutto quello che abbiamo percorso. Tutto ciò è stato un bellissimo periodo affrontato insieme. Forse, una pausa non ci farebbe nemmeno tanto male. Mentre starai leggendo, sarò di certo sul treno per andare a Busan. Ho preso questa decisione da parecchio tempo. Da come sai, qua non ho molte opportunità nel farmi una vita concreta. Mi dispiace avertelo detto in questo modo brusco. Per favore, promettimi che sorriderai nonostante tutto. Myriam".

Non potevo credere ad una cosa simile. Lasciarmi in questo modo? La lettera sembrava più una richiesta per interrompere l'amicizia che altro. Rileggendo la lettera per la terza volta , sembrava vuota e senza sentimento. Forse non le importavo molto. Nonostante ciò, le prime lacrime di tristezza, stavano bagnando il mio viso stanco. Le parole prive di sentimento mi causarono più dolore rispetto all'abbandono improvviso. Pensando ai giorni passati, il nostro rapporto si stava perdendo lentamente, ma ormai non importa, avevo perso l'unica ragazza con cui avevo un rapporto" stretto". L'unica che mi ha rialzato nel momento più tragico della mia vita. Ricordo come se fosse ieri, lei che ospitò me nella sua dimora. Esattamente nella stessa notte in cui scappai da Jimin, dalla mia famiglia. Riposando la lettera nella sua busta apposita, notai la presenza di un anello, quello che mi faceva indossare alcune volte. Ricordai improvvisamente la domanda che mesi fa le feci per pura curiosità. "Da quando gli anelli si indossano al collo?" . Myriam sorrise alla mia domanda. Nei primi mesi, da quando ci siamo conosciute per puro caso, lei indossava quel anello grigio al collo. Da quel poco che mi aveva raccontato, si trattava di una promessa fatta tra se e se di cui non ricordo minimamente.

Rientrando in casa decisi di indossarlo. In quell'istante , sentivo come se la mia vita perdesse significato. Veramente dipendevo da lei? Era sbagliato quel rapporto che avevo? Pensando sempre di più, anche le cose negative di lei si mostrarono in superfice. Nonostante ciò, prima di affrontare la giornata, andai in bagno a sciacquarmi la faccia. Mi guardai allo specchio con uno sguardo più triste e addolorato del solito. Sembrava troppo bello avere una vita felice ed equilibrata, vero? Dopo ciò, mi vestii, presi le chiavi e finalmente mi incamminai verso la macchina.

Avvicinandomi più ad essa, notai Yoongi che stava sorridendo. Aspetta, Stava sorridendo?! Per la prima volta, in questi giorni, vidi il vero sorriso del ragazzo. I nostri sentimenti in quel istante, sembravano essersi scambiati. Non mi soffermai molto su di lui e decisi di lasciar perdere. Entrando in macchina, alla vista dell'anello, le lacrime non esitarono a bagnare il mio volto nuovamente. Perché? La nostra amicizia era una sana, anche se, nonostante alcune litigate, ci volevamo ancora bene, giusto?. Pian piano la vista si stava offuscando a causa delle lacrime continue. Cercai di calmarmi facendo dei respiri profondi. Non volevo apparire emotivamente distrutta di fronte ai bambini. Improvvisamente sentii qualcuno picchettare sul finestrino. Con difficoltà, vidi il ragazzo che stava cercando di attirarmi l'attenzione. Aprii la porta, cercando di nascondere la tristezza con un sorriso forzato, finto. Yoongi ,senza minima esitazione, entrò e chiuse la porta della macchina. Ci fu come al solito quel silenzio che fu spezzato da lui. "Tutto ok?" Sentii la sua voce preoccupata risuonò nelle mie orecchie. La sua presenza poco inaspettata, mi causò confusione. Apprezzavo il suo gesto?

Annuii girandomi dall'altro lato per evitare contatto visivo. Non ci fu una vera risposta da parte di Yoongi al mio atteggiamento. Sentii solamente il calore della sua mano sulla mia per qualche istante. Nonostante avessi mostrato il mio odio verso l'essere toccata, il giovane non mi diede mai retta. Questa volta però, siccome non avevo la minima voglia di infuriarmi, lo lasciai perdere. Infondo, cosa poteva farmi di male. "Non sapevo fossi fidanzata." Con un tono rilassato e giocherellone spezzò l'atmosfera tesa creata da noi due. Alle sue parole inaspettate, guardai la mia mano attentamente. "Non lo sono." dissi con la voce spezzata negando la triste verità. Ad esser sincera, quella sua domanda mi creò un dubbio. Ero veramente la fidanzata di Jimin? Yoongi, dopo la mia affermazione, cambiò la posizione dell'anello. Dall'anulare al indice. "Cosi va meglio." Un sorriso si formò sui lati delle sue labbra sottili. I nostri sguardi, con opposte espressioni, si incrociarono per alcuni secondi.

"Perché lo hai cambiato?" Ingenuamente chiesi al giovane che avevo al mio lato. " Lo hai detto tu." Dopo la sua affermazione, il suo sguardo si spostò leggermente verso il lato opposto al mio. Dopo momenti di silenzio, il giovane usci dalla vettura dicendomi qualcosa. "Vorrei qualcosa da parte tua quando ritorni. " alla sua frase inclinai di poco la testa. "Un sorriso." Questa fu la sua risposta per poi farmi segno di sorridere. Non avevo molta voglia di farlo. Gli risposi semplicemente con un "va bene". Non so cosa stava passando per la testa del ragazzo. Con il passare dei giorni stava cambiando lentamente. Dopo ciò, asciugai le lacrime guardandomi nello specchietto, e finalmente partii verso l'asilo.

𝑁𝑒𝑖𝑔ℎ𝑏𝑜𝑢𝑟~ 𝑀.𝑌𝑔 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora