"La lettera"

79 5 4
                                    

La lettera giaceva inerte sullo spoglio pavimento. Io fui tentata a prenderla e la mia fottuta curiosità vinse sulla mia buona educazione. Sul retro della busta c'erano tracce di sangue mischiate alle lacrime. Io aprì l'affascinante lettera, iniziai a leggerla con gli occhi che riflettevano la luce della lampada a olio. Nella lettera c'era scritto che all'inizio del 29 esimo regno del sovrano Lucifer, un'assassino avrebbe compiuto un omicidio alla Gran Corte e c'era anche un enigma. L'indovinello era questo: " Visse per servire l'oscurità, vendette il suo etero corpo e macchiò se stesso di cicatrici indelebili che non basterà nemmeno la sua morte per richiudere quelle dannate ferite."- La lettera zampillante di un mix di sangue e neve non era firmata, ma al suo interno c'erano solo due oggetti un invito al ballo di corte e una misteriosa, nera pizzata ed effimera maschera, al cui retro c'era una scritta (in stile fiorentino dantesco):"In quella città di peccatori, si verserà sangue e tutto finirà con il trionfo dei dannati della città dei dolenti pt.1". Io ricopiai il testo sulla nuda pergamena, dopodichè andai a riflettere seduta sul terreno pavimento di mogano e nel mentre il nostro protagonista Gasper stava scendendo le lunghe, scricchiolate e vecchie scale, io iniziai a pensare a cosa stesse facendo il mio artista preferito (in quell'anno io avevo 15 anni e non sapevo che più in là quel mio artista sarebbe sparito come un fantasma). In quel momento Gasper mi venne incontro, mi abbracciò e mi disse:<<Vivi a testa alta!!! L'amore può riservare momenti bui, però tu devi farcela perchè un giorno anche tu troverai quella persona che ti spingerà ad andare avanti e a dare il meglio di te!!!>>Poi egli continuò(ma il suo tono si fece cupo come quando vedi il dolore in prima persona):<<Io salverò le persone del nostro paese!!! Le salverò perchè l'ho promesso a una ragazza che è morta per salvarmi la vita 2 anni fa e lei in punto di morte mi ha dichiarato il suo amore!!!>> Io ascoltai e non potei fare a meno di vedere il suo viso deturpato dall'angoscia e dal dolore, così gli risposi:<<Io non so cosa significa morire per amore, però so che perdere una persona significa sentire un vuoto (dentro di te) che ti distrugge. Io da piccola a 9 anni persi mio padre per un'attacco cardiaco. Mi è rimasta solo mia mamma, però se tornassi indietro mi toglierei la vita perchè lei non mi sta mai accanto e io devo sempre addossarmi i suoi pesi, le sue offese e la sua cattiveria!!! E come se non bastasse a scuola mi trattano male i miei compagni di classe...d'accordo sono dell'Aquila..e allora? Ok....ho detto delle piccole bugie per avere delle amicizie...però loro quante stronzate si dicono? Invece di starmi accanto e capirmi, mi hanno emarginato?....cioè ma dove cazzo sta la loro comprensione? Ambè ora col cazzo che io mi scuso con loro!!! Mi hanno fatto le peggiori cosee hanno offeso mia madre!!! Un mio compagno di classe mi riempiva di botte agli stinchi, ma io ho sopportato in silenzio perchè non avevo nessuno che lo fermasse e che mi proteggesse!!!>> In quel momento il protagonista mi abbracciò forte e mi disse:<<Dannati figli di lurida cagna!!! Perchè non hanno provato a capirti? Anche tu hai sbagliato, però loro non dovevano maltrattarti in quel modo e isolarti!!! Io non ti compatisco, però capisco il tuo dolore perchè anche io persi un genitore. Persi mia madre e l'inferno fu peggiore per me e per mio padre!!! Io ho sofferto il doppio di te, però guarda quanto sono forte e determinato!!! Ricordati che non devi sopportare tutto da sola, devi usare tutto quel dolore per essere la migliore versione di te stessa!!! Morendo non risolveresti niente, anzi otterresti che i tuoi compagni di classe riderebbero, ma davanti a tua madre e ai loro genitori si tratterebbero perchè loro indossano le maschere. Questo mondo è spietato.>>E io aggiunsi (piangendo e sorridendo):<<Spietato, folle e pazzo, ma bellissimo!!!>> Gasper in quel momento dilatò gli occhi, annuì e arrossì mentre si stava infilando il cappotto-pelliccia. Per cambiare discorso gli chiesi se potevo venire con lui come sua scriba (ai giorni nostri diremmo "reporter"). Lui acconsentì, ma mi chiese di non intralciarlo nell'uccisione dei nemici del suo paese e di imparare a duellare perchè lui non è un essere immortale (ma nè io nè lui avremmo mai immaginato che il nostro destino di morte si stava tragicamente per compiere). Io mi portai con me una borsa di pelle piena di pennini, inchiostro e fogli di carta. Il nostro viaggio iniziò non appena uscimmo di casa.

GasperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora