Free

0 0 0
                                    

Liberi? Come ci si sente veramente liberi?
È uno di quelle domande che non sapresti dare una risposta.
Come dicevo nella pagina prima secondo me sperare è quando io mi sento quel poco più "libera", sono libera di fantasticare tutto ciò che voglio.
Eppure per me è anche sinonimo di illusione.
Illusione di fantasticare una cosa che sei convinta che possa essere così, almeno ci speri e poi a volte ci rimani delusa.
Questa vita è davvero imprevedibile, non sai mai a cosa pensare e a cosa essere certi.
Ovviamente siamo fatti diversamente, abbiamo tutti il nostro essere che non riusciamo a spiegare a parole, abbiamo carattere differenti e ognuno di noi prende in modo diverso le situazioni e reagiamo in tutti i possibili modi che possa esistere in questa vita.
Non ho avuto il vantaggio di avere una di quelle famiglie ricche, la mia famiglia è semplice e c'è la siamo sempre cavati.
Eravamo proprio una famiglia, eravamo io, mio padre, mio fratello e mia madre all'inizio.
Era proprio come una favola almeno era ciò che volevano convincermi di fare i miei, che stupidità pensavo da piccola.
Non sapevano che anche se molte cose non riuscivo a comprendere del tutto dato che ero piccola, vedevo, sono sempre stata una bambina avventurosa però vivevo nel mio rifugio, molti lo chiamo corazza o muro. Io lo chiamo rifugio, lo chiamo rifugio perché io osservavo da fuori e quando ero da sola è come se dovesse unire i pezzi di puzzle e analizzare ciò che avevo davanti.
Non giocavo mai con i miei coetanei, avevo poche amiche, ero spesso a casa quindi mi trovavo spesso a pensare e stare con me stessa e basta, mi piaceva anche come sensazione ma spesso in quei tempi ero in crisi, mi sentivo come se avevo tanto peso dentro e non riuscivo mai a spiegarmi a parole e mi sentivo incapace.
Non ho mai avuto qualcuno in casa che si fermasse a parlarmi di crescere o parlarmi di cosa potevo ritrovarmi man mano che crescevo .
Ho sempre visto le cose nei film, letto i libri e visto cose con i miei occhi.
Forse è uno dei motivi perché mi piace fantasticare, spesso mi emozionavo già da piccola a guardare film o leggere libri, mi sentivo come se facessero parte di me come se mi insegnassero qualcosa, come se mi parlassero e mi diano consigli.
Non ho mai avuto la mamma che mi diceva che non tutti gli uomini che ti stanno al tuo fianco, voglia dire che ti amino, non ho mai avuto la mamma a dirmi di stare attenta, che un giorno forse qualcuno mi spezzerà il cuore.
Non ho mai avuto un padre che mi dava consigli sugli uomini, o che mi possa dire di non fidarmi di tutti gli uomini.
A volte penso che sarebbe stato bello, forse per me sarebbe stato più facile ma l'altra parte di me dice che forse è stato meglio così.
È stato tosto, doloroso e crudele però imparavo molto da ciò che vedevo e spesso nello specchio, vedo la bambina che stava sempre a casa da sola con un libro davanti o davanti ad un film, pronta a imparare da essi, a fantasticare il mondo di fuori.
A sperare che un giorno mi ritrovassi come in quelle storie raccontate o scritte, che un giorno anche io possa dire "questa è stata la mia vita"
Eppure non era come nei film, non era come nei libri però mi sentivo più "viva" e "salva".
E ora mi dico, nei film spesso o nei libri non c'è la descrizione del dolore e della fatica delle scelte che c'è da prendere che ci pone questa vita.
Forse è questo lo scopo, di staccare dalla vita reale e di entrare in una vita non tua.

My safe placeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora