CAPITOLO 1

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Italia 1700

"Isabella, dobbiamo partire, siamo in grave ritardo. Non permetterò a nessuno di rovinare questa Stagione, la mia piccola deve debuttare in società!" disse mia madre Ida prendendomi fra le dita le guance e stampandomi un bacio sulla nuca. A volte la sua voce era tremendamente stridula e fastidiosa ma nessuno le faceva notare qualcosa, d'altronde a chi piacevano gli scatti d'ira?! 

Sono appena le 6:00 del mattino e mi trovo su una carrozza diretta nella nostra seconda proprietà, il Castello Ruspoli, a soli settanta chilometri da Roma. Tutti gli anni ci andiamo ad inizio Stagione Sociale e  organizziamo balli, spettacoli teatrali privati, banchetti e spesso anche partite amichevoli tra giovani signori. Quest'anno ci raggiungerà anche mio cugino Tristano di soli ventidue anni rimasto orfano a soli tre.  Da quel giorno è venuto a vivere al Palazzo Ruspoli a Roma con noi, lo abbiamo cresciuto, o meglio, i miei genitori lo hanno cresciuto come se fosse il loro figlio.

Siamo ancora in viaggio e non ho il permesso di addormentarmi perché nessuna signorina di una certa classe farebbe una cosa di questo genere... decido di buttare lo sguardo verso l'esterno per godermi un po' di natura e con la speranza che i raggi del sole mi tengano sveglia.

Sono pensierosa e abbastanza agitata a causa del mio debutto che avverrà di qui a breve, dovrò essere perfetta, abito di lusso, capelli raccolti in uno chignon, trucco leggero ma senza un minimo errore, portamento impeccabile e tantissime qualità che dovranno poi esser mostrate ai pretendenti.  Già, tante qualità... da quando ancora ero in fasce, non faccio altro che studiare pianoforte e canto, leggere libri su libri e apprendere tutto ciò che una brava signorina doveva conoscere... per non parlare delle lezione quotidiane di portamento, una seccatura!

"Madre, quanto tempo manca per arrivare al Castello? Il viaggio in carrozza sta diventando abbastanza arduo...", mia madre gira lo sguardo verso di me, mi osserva per qualche secondo e sposta la sua attenzione di nuovo verso l'esterno e dopo un istante "Siamo quasi arrivate, una brava signorina non si dovrebbe lagnare". Quando fa così è veramente odiosa! Decido così di non fiatare più e di voltarmi verso mio cugino per rivolgergli un piccolo sorriso, lui contraccambia con uno più grande che mi riempie il cuore, si vede che tiene molto a me. 

La prima cosa che mi disse quando si è tirato in ballo il discorso del debutto  fu: "Cugina, non penserai che ti lasci in mano di uno dei tanti depravati della società nobile vero?! fidati sarà una sfida ardua."

 Due ore e mezza dopo siamo giunti finalmente a destinazione, ogni volta che vengo mi si forma un sorriso enorme sul viso, sono particolarmente legata a questo posto, mia nonna era ferma qui e ci rimase fino alla sua morte. ero molto legata a lei, tutto ciò che desideravo lei me lo faceva avere, anche a costo di accendere un diverbio con mia madre. 

Scendiamo tutti e tre dalla carrozza, entriamo ed ordiniamo al personale di postare ogni bagaglio all'interno delle rispettive stanze. Ho deciso di mettere in ordine i miei abiti di mia mano a differenza degli altri, è raro che io faccia toccare le mie cose al personale, non perché non mi fidi ma sono estremamente gelosa. 

Apro il mio armadio e decido di mettere in ordine le mie vesti in base al colore, dal più chiaro al più scuro, sono mie fisse! Finisco ben due ore dopo felice del risultato. Gli indumenti che possiedo li avrò messi massimo una volta a capo, non è ben visto il riutilizzo da parte di una figura nobile.

Scendo in sala da pranzo al secondo piano per mangiare insieme ai miei due familiari. La servitù ci ha preparato i piatti tipici del posto, cannelloni con ragù e come secondo piatto tacchino all'arrabbiata. Si vede che fino a pochi anni fa qui c'era mia nonna, da noi questi piatti sono severamente vietati, chi ancora deve mettere su famiglia deve mantenere una certa immagine, non che dopo non lo debba fare, ma alla mia età ancor di più.

Il pomeriggio lo passo facendo un bel bagno caldo e leggendo un libro, il viaggio di questa mattina mi ha distrutto e un po' di riposo mi ci voleva. L'acqua calda mi fa distendere i muscoli e il profumo del bagnoschiuma assomiglia ai fiori che raccoglievo da piccola nel giardino immenso di questo Castello, in compagnia di mia nonna che li adorava. Non mi ricordo quali fossero ma il profumo è come se lo avessi sentito pochi minuti fa, mi è rimasto dentro dall'ultima volta che li tenevo in mano.

Alle 20, lavata e profumata, scendo per cenare insieme a mia madre e a Tristano anche se non ho molta fame dopo il pranzo di oggi, mangio un po' di verdura e mi siedo al pianoforte per suonare e cantare, come di routine. Suono 3 pezzi classici scelti da mia madre e da mio cugino, li lascio un po' a bocca aperta dopo la mia esibizione... mia madre ha detto che solo oggi ha fatto caso a quanto io fossi cresciuta!

Ormai si è fatto tardi e il giorno seguente sarà molto più pesante di oggi, c'è un ballo da organizzare e centinaia di persone da invitare... Quest'anno l'organizzatrice principale sarò io, sempre, però, supervisionata da mia madre Ida.


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ECCOCI GIUNTI ALLA FINE DEL PRIMO CAPITOLO. SPERO CHE L'INIZIO VI SIA PIACIUTO E SPERO CHE SARA' COSI' PER TUTTA LA STORIA. SECONDO VOI COME SARA' L'ORGANIZZAZIONE DEL BALLO? SUCCEDERA' QUALCOSA DI SPECIALE O ANCORA E' TROPPO PRESTO?

FATEMI SAPERE NEI COMMENTI COSA PENSATE E SE VI E' PIACIUTO QUESTO CAPITOLO VOTATE LA STORIA PLEASE. 

COME VI SEMBRA DI LUNGHEZZA PER ORA QUESTA PRIMA PARTE?

P.S. SE CI SONO ERRORI SCUSATEMI, ANZI, SE VOLETE INDICATEMELI, QUANDO HO LE IDEE IN MENTE NON CI FACCIO CASO, CONTINUO A SCRIVERE A RAZZO PER PAURA DI DIMENTICARE.

CI SONO CASCATA DUE VOLTE MA...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora