Capitolo 2

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Nico era rimasto un po' perplesso per la reazione di Will. Forse è vero che si era lamentato un po' troppo ma era più forte di lui. Era quasi il suo modo per ringraziare le persone o meglio, allontanarle così per poi non doverle ringraziare. Il figlio di Apollo però non se lo era meritato. Alla fine il moro decise di lasciare perdere e aprì il comodino. C'erano le cose dette dal dottorino: un pigiama grigio dall'aria confortevole, dei fumetti davvero vecchi e delle vitamine in un barattoletto. Si spogliò velocemente ed indossò il pigiama. Era morbido e profumava, poi era grigio quindi non aveva chè di cui lamentarsi, anche perché Nico un vero pigiama nemmeno ricordava se lo avesse mai avuto. Afferrò un fumetto e stravaccato sul letto iniziò a sfogliarlo. Il bello dei fumetti per un semidio? Erano tante immagini e poche scritte, la cosa migliore che potesse esistere per un dislessico.

Non ci mise troppo a terminarlo e non appena lo ripose, Will entrò nella stanzetta. -Ti ho portato il pranzo, prendici anche le vitamine- lo disse con una voce un pochino infastidita ma nonostante quello cercava di rimanere sorridente. Posò il vassoio sul comodino, Nico lo ringraziò e lui fece per andarsene. -Scusa!!- disse il figlio di Ade poco prima che il biondino scomparisse del tutto. Will fu nuovamente dentro, -Per cosa?- chiese con un tono innocente, -Per prima, sono stato palloso in una maniera insopportabile, hai fatto bene ad arrabbiarti- spiegò Nico. Il biondo rise leggermente -Guarda che puoi essere palloso quanto vuoi, non è per quello che mi sono arrabbiato-, il figlio di Ade corrugò la fronte -E, e allora per cosa scusa?- chiese dopo, -Perché non prendi sul serio le tue condizioni- disse il figlio di Apollo. Nico non aggiunse altro, tra di loro ora c'era un silenzio imbarazzante.

Restarono così per una manciata di secondi fino a quando il moro non parlò -Hai da fare?-, -No il mio turno è finito aspetto di andare a pranzo perché?- chiese il biondo, -Perché magari potevi stare un po' qua a tenermi compagnia e a convincermi a prendere quelle vitamine dall'aspetto discutibile-. Il figlio di Apollo non parlò, sorrise e uscì di corsa. Non si sarebbe lasciato scappare l'occasione di stare a contatto con Mr Morte, però aveva fame quindi perché non prendere del cibo mangiare lì con lui? Solo che con quell'uscita aveva fatto credere male al ragazzo dietro la tenda. Lui era infatti caduto in preda alle paranoie che il suo cervello gli mandava: "E se l'ho terrorizzato?", "O semplicemente non vuole stare con me? E' plausibile, chi mai starebbe con Nico di Angelo" "E se magari è andato a chiamare qualcuno per prendermi in giro?". La successiva paranoia non riuscì a farsi spazio nella sua testa perché il biondino in questione entrò con un vassoio in mano e si accomodò sulla sedia di fianco al letto. Nico lo guardò un po' stupefatto e Will al suo sguardo rispose con un -Ehi, dovrò pur mangiare anche io no?-

Entrambi mangiarono e parlrono di qualche cavolata come: "Il protagonista di quel fumetto è così stupido" o "Austin è scivolato su un rotolo di bende e ha sparso cerotti colorati ovunque". Alla fine del pasto Nico dovette prendere le vitamine e le fece sudare parecchio a Will. -Coraggio devi prenderle- insisteva il bondo -No, hanno un colore brutto- sosteneva il moro, -Ma sono verdi!!- gli diceva poi Will, -Appunto, verdi!!!- spiegava poi Nico. Sta di fatto che alla fine il figlio di Apollo era riuscito a fargliele prendere e il figlio di Ade poi aveva scoperto che non avevano affatto un brutto sapore. Il più piccolo poi si era addormentato e Will, dopo averlo osservato non poco, lo aveva lasciato riposare. Gli fu di un grande sforzo uscire da lì, il piccolo Di Angelo era così tenero mentre dormiva. Per non parlare della voglia assurda di Will di togliergli i capelli dalla faccia e magari fermarsi ad accarezzarli, ma era resistito, si era dato un contegno professionale e se ne era andato.

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