Ventinove.

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Passò qualche giorno da quella sera e Draco si era calmato un poco.
Il lavoro andava bene,sia Draco che Hermione si trovavano bene e non era necessariamente troppo pesante. Un lavoro di 8 ore, ben ripagato, infondo, non era malissimo per essere due impiegati giovani a inizio carriera e in un periodo così difficile; perché la guerra era finita da poco tempo e ancora il mondo magico non si era ripreso completamente.
Draco ed Hermione, nel loro piccolo, stavano cercando di dare una mano per riuscire a risistemare al meglio possibile tutta la burocrazia che li ricopriva fin sopra i capelli e, allo stesso tempo, cercavano di ricostruire pezzo per pezzo la loro relazione.

Non era facile. E questo lo sapevano entrambi.
Ogni giorno e ogni notte era una lotta continua contro i demoni che perseguitavano Draco, nei pensieri, nei sogni.
Ma ci provavano. Ce la stavano mettendo tutta, facevano del loro meglio per sopravvivere.
Più che una relazione a tratti sembrava una tortura. Una di quelle psicologiche, che ti fanno diventare pazzo. Che provocano traumi che durano una vita.
Ma entrambi, erano decisi a riprovarci.

Hermione cercava di fare di tutto per vedere Draco tranquillo e sereno: gli preparava il pranzo, gli regalava dolcetti fatti da lei, lo riempiva d'amore. Era una cosa che faceva per lui, ma in gran parte anche per se stessa. Fare cose pratiche come cucinare e lavorare la aiutava a non pensare, perché pensare alla sua storia con Draco, a tutto quel gran casino che era successo, la faceva stare male.
Dopotutto, voleva essere felice, se lo meritava. E voleva che anche lui lo fosse, aveva bisogno di un briciolo di tranquillità nella sua vita. Era anche il suo modo di fingere che tutto andasse bene, di convincere gli altri che non ci fosse alcun problema nella sua vita. Ma come poteva fare a convincere gli altri se lei era la prima a non esserne convinta?

Dall'altro lato, Draco cercava il più possibile di convivere con tutto ciò che aveva fatto, con tutti i suoi sbagli e i suoi errori. Con tutto il dolore che aveva provocato a delle persone innocenti. E non pensava solamente ad Hermione, che nella sua vita aveva sempre anteposto gli altri a se stessa, ma a tutto il mondo della magia. Sì, lui non aveva avuto scelta. Ma forse avrebbe potuto cercare di fare del suo meglio.
Ed ogni giorno era perseguitato dai suoi demoni, così tanto che gli sembrava di non riuscire a respirare. Anche a lui il lavoro e la compagnia di Hermione lo stavano aiutando. Ad andare avanti con la sua vita, a riacquistare quel briciolo di felicità che aveva perso.

Ma ovviamente, per entrambi non era sempre facile. C'erano giornate in cui nessuno dei due avrebbe voluto alzarsi dal letto e in cui la tensione si tagliava con un coltello.
Altre in cui entrambi mettevano su una maschera, un bel sorriso davanti agli altri. Altre ancora in cui erano più tranquilli e si godevano la loro nuova vita assieme senza pensare al passato.

«Se io adesso ti cancellassi la memoria, Hermione, non ti innamoreresti di nuovo di me, di questo ne sono certo. Ti ci vorrebbe una vita.» disse un giorno Draco, mentre parlavano davanti a un bicchiere di vino.
«È qui che ti sbagli, Draco. Io mi innamorerei di te ogni volta come se fosse la prima.» le rispose lei con un piccolo sorriso sul volto, mentre prendeva delicatamente le mani di Draco tra le sue e il suo cuore batteva all'impazzata.
Quel ragazzo era stato uno dei più grandi regali che la vita le avesse mai fatto, e lei ne sarebbe stata eternamente grata.

«Ed io farei lo stesso Hermione. Sto cercando di diventare un uomo migliore. Perché tu meriti una persona migliore. Ti meriti di vivere la tua vita a pieno, senza dolore né sofferenza alcuna. Solo felicità e gioia.» disse Draco mentre intrecciava le dita con quelle di lei.
Hermione rimase un secondo in silenzio, cercando di decifrare lo sguardo di Draco.
«È tu credi che io sarei qui, davanti a te, a sorseggiare del vino rosso, se volessi quel tipo di vita?» domandò lanciando a Draco un'occhiata astuta.
Il volto di Draco fu illuminato da un sorriso a quelle parole. Non ci poteva credere, quella ragazza riusciva a sorprenderlo ogni giorno di più, nonostante tutto.
Era incredibile averla accanto, non avrebbe mai potuto chiedere di meglio dalla vita.

«Che c'è? Ho detto una cavolata?» domandò Hermione con un'espressione confusa stampata sul viso, non riuscendo a capire l'improvviso cambiamento sul volto di Draco.
Draco sorride ancora di più se possibile.
«No, assolutamente, nessuna cavolata Hermione. Mi sorprendi sempre di più. E sono grato alla mia vita di averti accanto.» prese la mano di Hermione, avvicinandola alle sue labbra e la baciò. Un piccolo bacio leggero, quasi impercettibile.
Hermione si sciolse a quel gesto e il suo viso divenne più rilassato.
«Ti amo, mia piccola Sanguesporco» sorrise Draco, chiamandola per quel nomignolo che tanto lo aveva messo in cattiva luce nei confronti della ragazza e di tutta la scuola.
«Ti amo anche io, furetto» Hermione sorride e si gettò fra le sue braccia, appoggiando la testa al suo petto.

«Comunque quella tipa che continua a farti il filo anche davanti a me, non mi piace affatto, sappilo» disse Hermione dopo alcuni minuti di silenzio.
«Chi? Astoria? Dai Herm, lo sai benissimo che tra me e lei non c'è stato niente se non una notte ubriaca. Non devi essere gelosa.» rispose il biondo lasciando uscire un sospiro pesante.
«Non sono gelosa, solo che non mi piace. Non sono gelosa perché tu sei una persona diversa da quella che eri quando sei andato a letto con lei. Semplicemente non mi piace perché è una pettegola che sparla ovunque e ha la faccia cattiva. Non per altro era in Serpeverde.» concluse Hermione tirandosi leggermente su in modo da poter guardare Draco in faccia.

«Amore non è che tutti i Serpeverde sono pettegoli e hanno la faccia da cattivi. Poi ascoltami. Lei è la persona più innocua che tu possa trovare sulla faccia della terra. È una a cui piace divertirsi e che in questo momento non cerca una relazione stabile. Quindi, non ti preoccupare.» disse Draco passando le mani sulle spalle di Hermione e massaggiandole, cercando di far diminuire la tensione che stava prendendo il corpo intero della ragazza.
Era tesa come una corda di violino. Diceva di non essere gelosa ma non ci credeva nemmeno lei, e questo Draco lo sapeva. Voleva solo fare finta di niente come faceva sempre quando c'era qualcosa che la turbava. Era fatta così. Non era la persona che più comunicava sulla faccia della terra, ma avrebbero dovuto imparare a comunicare, insieme.

«Uff, va bene. E comunque non sono gelosa.» disse Hermione rimettendosi nella sua posizione originale, con la testa appoggiata al petto di Draco, per poi accendere il televisore.
«Si certo, come no» Draco fece uscire una piccola risatina, per poi ricevere una cuscinata in faccia da Hermione.
«Amore dai, sto scherzando. Sei così carina quando ti arrabbi, diventi tutta rossa e sembra che tu stia per esplodere. Ogni tanto lo faccio quasi di proposito di farti arrabbiare.» disse, questa volta ridendo più forte. Altra cuscinata in faccia.
Prese un profondo respiro per smettere di ridere e lasciò cadere lo scherzo lì, mettendosi ad accarezzare i capelli di Hermione mentre la ragazza si addormentava sotto al suo tocco.

*spazio autrice*
Ciao a tutti!
Dopo circa due secoli e mezzo eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo! Mi dispiace davvero tantissimo di avervi fatto aspettare così tanto ma sono stati dei mesi molto intensi e ho avuto davvero poco tempo. E soprattutto poche idee.
E lo sapete che preferisco non pubblicare piuttosto che preparare un capitolo giusto perché devo.
Oggi però mi sentivo ispirata e quindi eccolo qua!
Spero vi piaccia, fatemi sapere nei commenti.
-Carli

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26, 2021 ⏰

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