Venticinque.

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Passò una settimana da quella sera ed Hermione poteva ancora sentire addosso le mani di Draco che la stringevano; e i suoi baci,e il suo profumo.
Lo vedeva in ogni angolo remoto della sua casa,in ogni volto che incrociava,in ogni suo gesto,anche se da quella notte non lo aveva più visto.
Persino Ron ed Harry si erano accorti che qualcosa in lei non andava,ma non appena le detto quanto strana fosse nell'ultimo periodo,lei aveva sviato subito la conversazione.
D'altro canto,anche Ron era strano.
Era sempre la persona più tranquilla e rilassata sulla faccia della terra,ma in quel periodo sembrava particolarmente turbato e nervoso.

Hermione finalmente aveva trovato lavoro presso il Ministero della Magia,Dipartimento per la Regolazione e il Controllo delle Creature Magiche.
Aveva bisogno di impegnarsi in qualcosa che la aiutasse a non pensare al guaio in cui si era cacciata. Anzi,in cui Draco l'aveva cacciata.
Di concentrarsi su qualcosa fino allo sfinimento pur di non pensare a quegli occhi e a quel sorriso e a quelle labbra.
Ma non si sentiva pronta per iniziare a lavorare.
Stava male per la situazione che si era creata e cercava di convivere con questo dolore perché ormai era così e le cose non potevano più cambiare.
Non avrebbe potuto mollare Ron perché lo avrebbe distrutto. E Harry l'avrebbe odiata,e Ginny pure.
Si chiese se ne valesse la pena di perdere i suoi amici per Draco; la risposta ovviamente fu no.

Si alzò dal letto, cercando qualcosa da mettere il giorno dopo per andare a lavoro. Non voleva vestirsi né troppo elegante né troppo sciatta,quindi optò per un paio di jeans chiari e una camicetta verde.
Non sapeva che cosa aspettarsi da quel lavoro.
Sapeva che sarebbe stato un lavoro d'ufficio,ma le serviva per potersi concentrare su qualcosa di pratico e non pensare.
Piuttosto sarebbe stata dietro a quelle scartoffie tutto il giorno e tutta la notte per non pensare a tutto il casino che stava facendo. Casino che ancora non era esploso.
Sì perché lei sapeva di star facendo un disastro totale,ma né Ron né Harry né Ginny o chiunque altro poteva immaginare un disastro di quella portata.

Ma ormai Malfoy era andato.
Insomma,si erano baciati (e grazie al cielo si era fermata) e poi lui era sparito. Pouf,nel niente.
Probabilmente davvero voleva l'avventura di una notte. E lei che ci aveva quasi creduto che davvero fosse dispiaciuto.
Che sciocca.
Ma aveva sempre avuto un debole per quel ragazzo; se non le fosse rimasto nemmeno un briciolo di dignità non avrebbe avuto problemi a gettarsi ai suoi piedi.
No,non è vero,non l'avrebbe fatto. Non era il suo modo di trattare i ragazzi,tantomeno Draco.
Preferiva rimanere in silenzio e osservare piuttosto che fare la smorfiosa, perché Draco i suoi silenzi lo sapeva leggere.

Ron invece,non appena Hermione taceva un secondo,la riprendeva,dicendole di parlare ogni tanto,di sorridere di più.
Ma lui,i sorrisi veri di Hermione,non li avrebbe mai visti. Perché quei sorrisi lei gli aveva fatto solo quando c'era Malfoy con lei.
E poi se n'era andato,cancellandole la memoria.
E poi era tornato.
E adesso Hermione voleva lui,non Ron.
Ma come fare?
Aveva bisogno di parlare con Harry,chi meglio di lui avrebbe potuto capirla e consigliarle che strada intraprendere?
Forse Ginny. Ma sarebbe stato un rischio,era pur sempre la sorellina di Ron; non avrebbe di certo potuto intavolare un discorso con lei iniziando con "senti Ginny,quella sera in discoteca mi sono limonata Malfoy e voglio lasciare Ron".
Sarebbe stato l'inizio della sua fine.

Mandò un gufo ad Harry,sperando rispondesse il più presto possibile. E possibilmente che fosse da solo.
Ci mancava solo che Ronald sapesse di essere lasciato tramite una lettera,per giunta nemmeno indirizzata a lui.
Andò a farsi la doccia,cercando di sbollire un po'.
Dieci minuti dopo uscì,l'accappatoio attorno al corpo e per poco non le venne un infarto.
Harry stava seduto con la faccia da ebete sul suo letto,in silenzio,guardandosi intorno.
«Per Godric,Harry! Sei diventato matto?! Entrare così in camera mia senza avvertire,per poco non ci rimango» Hermione prese la prima cosa che aveva alla sua destra (un libro),tirandolo addosso ad Harry con tutta la forza che aveva in corpo.

Quest'ultimo mise le braccia a coprire la testa.
«No Hermione,tu sei diventata matta che mi mandi queste lettere. Hai una minima idea di quanto sono preoccupato? È una settimana che sei strana e non apri bocca e non capisco che cosa ti stia passando per la testa. E adesso te ne esci con questa» disse Harry una volta che la furia di Hermione si fu placata,tirando fuori la lettera.
La ragazza lo guardò sospirando,poi andò in bagno a vestirsi,riflettendo anche su come parlare ad Harry della situazione.
Dopo alcuni minuti uscì nuovamente,i capelli ancora bagnati,e si sedette sul letto accanto a lui.

«Harry succede che Malfoy è tornato e mi ha ridato la memoria» disse Hermione sospirando e guardandosi le mani,non riuscendo a guardare l'amico.
Harry rimase a bocca aperta. Cosa significava esattamente tutto ciò?
«E dunque? È un bene o un male?» domandò poi obbligandola a guardarlo.
«Dipende da che punto di vista lo guardi,Harry. Per me è un bene,perché io amo lui e boh voglio dargli una seconda possibilità,credo. Per te e Ron credo sia un male,perché dare una seconda possibilità a Malfoy equivale a lasciare Ron. E non voglio farlo stare male,ma non posso nemmeno nascondermi dietro a una bugia o un tradimento.» disse Hermione guardandolo.

Non avrebbe mai voluto comportarsi così, soprattutto adesso a posteriori che il tradimento,chiamiamolo così,c'era stato.
Hermione e Draco si erano baciati fuori da quel locale,mentre Ginny e Zabini erano a copulare chissà dove.
E ad Hermione quel bacio era piaciuto; forse più di ogni baci che le era stato dato da Ron fino a quel momento.
Però in quel momento,Harry non doveva sapere che lei è Draco si erano baciati.
«Hermione,parliamoci chiaramente. Tra te e Ron non è mai andata. Litigare per la qualsiasi,non vi trovate d'accordo su niente. Onestamente,non so proprio come fate.
Quindi questo. Per quanto riguarda Malfoy,quello lo devi decidere tu e fare come ti senti; ma se vuoi un consiglio non utilizzare Malfoy come motivo per il quale lasci Ron. Non parlargliene,potrebbe dare di matto» disse guardandola.

Hermione lo abbracciò. Sapeva che avrebbe capito tutto.
Si sentiva leggera come una piuma,finalmente avrebbe potuto stare con Draco e ricominciare con lui,con l'amore della sua vita.
Lo era sempre stato e adesso aveva la possibilità di stare con lui,se solo si fosse fatto vivo in quella settimana.
Doveva cercarlo. Doveva dirgli che lo voleva,che era ancora innamorata di lui.
Doveva..
«Harry devo parlare con Ron. Dov'è?» Hermione si alzò e con un colpo di bacchetta fece asciugare i suoi capelli,mettendo poi un paio di scarpe.
Harry la guardò confuso.
Non pensava avesse tanta fretta di parlare con Ron.
Sapeva che ci sarebbe stata una grandissima discussione che avrebbe potuto portare ad un duello molto pericoloso.
No,Hermione non sarebbe arrivata a tanto.
Non almeno a combattere con Ron.

Ma non c'era bisogno di cercare Ron.
Era fuori dalla porta della camera di Hermione,immobile che guardava la scena.
La ragazza trattenne il respiro,pensando che Ron avesse sentito tutto quanto.
Era una donna rovinata,avrebbe perso tutti i suoi amici. Ginny per prima.
«Hermione tutto okay? Sono passato a trovarti» disse Ron tranquillissimo.
«Devo parlarti» le parole uscirono dalla bocca di Hermione prima che lei potesse collegare il filtro bocca-cervello.
Ormai era detto,ormai doveva parlarci e non scappare più.
«Si anche io, possiamo stare da soli?» Ron lanciò un'occhiata ad Harry,che non si mosse un centimetro da dove era.
Sarebbe rimasto lì tutto il tempo,anche mentre i suoi due migliori amici discutevano animatamente fino a lanciarsi le cose reciprocamente.

*spazio autrice*
Ciao a tutti!
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Ecco qui un nuovo capitolo di Haunted.
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Un bacione❤️
-Carli

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