15. Troppi forse?

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"Nic! Nicole avanti svegliati!"

Sento una voce leggera e confusa. Apro gli occhi leggermente, cercando di abituarmi piano piano alla luce che entra dalla finestra. La finestra di camera mia. Vedo mia mamma appoggiata al letto e accanto a lei un uomo che avrà avuto circa una trentina d'anni.

"Che è successo?" Chiedo un pò intontita. Acqua, ho un urgente bisogno di bere.

"Tu non sei normale figlia mia. Stavi correndo per la strada come una pazza facendo dei versi strani, e il signor Evey non riuscendo a frenare ti ha messa sotto." Lo guardo, è alto non troppo muscoloso, ma comunque un bel ragazzo. Perfetto, un'ulteriore figura di merda.

"Scusami Nicole, ma non sono riuscito a frenare in tempo, e poi tu stavi facendo dei versi strani e non capivo se volevi andare avanti o fermarti!"

Scoppio in una flebile risata, a quanto pare non è andata proprio male, non mi sento malissimo a dire il vero.

"Appena il signor Evey ci ha chiamati all'ospedale, ti siamo subito venuti a prendere, ma grazie a Dio non hai presentato rotture o fratture gravi. Solo una piccola frattura alla prima falange dell'indice, dato che quando sei caduta ti sei appoggiata alla mano. Ma è andata meglio di ciò che pensavamo per fortuna."Noto ora il piccolo sostegno al dito, non mi dava troppo fastidio.

Mi giro per guardare il signor Evey, che con un'espressione di scuse mi porge un mazzo di piccoli girasoli.

"Ehi, come faceva a sapere che i miei fiori preferiti erano i girasoli?" Dico sorpresa mentre mi beo del profumo leggero e innocuo dei miei fiori preferiti.

"Beh, ringrazia tua madre Nicole, è stata lei a suggerirmi." Sorride a mia madre. Ehi bello, lei è più grande di te, vacci piano.

"Bene, adesso penso di dover andare, ho del lavoro da sbrigare. Grazie di tutto, e scusa ancora Nicole. Spero che la tua mano guarisca presto. Arrivederci signora Barteens" porge la mano a mia mamma con un sorriso a trentadue denti.

"Arrivederci, e torni pure a trovarci" dice mamma, gentile come sempre.

"Ciao signor Evey!" Fingo di essere cortese.

"Chiamami pure Dan!" Mi dice sorridendo.

"Ah mamma quando sali mi porti un bicchiere d'acqua"

Sento un lontano "sisi.."

Aspetto che mia madre accompagni il signor "sonobellosoloio" alla porta, e appena sale di nuovo in camera mia col bicchiere in mano la vedo un pò intontita.

"Eddai mamma avrà trent'anni!" La guardo scioccata mentre nella camera scoppia una fragorosa risata.

"Su lasciami sognare!

Scherzi apparte Nic, volevo avvisarti che domani non andrai a scuola, ma Venerdì potrai tranquillamente rientrare. E ricordati che Venerdì sera hai il ballo con quel bel giovanotto, come si chiamava?"

"Mamma! George mamma, si chiama George."

"Sì insomma, lui. Bella scelta tesoro!" Mi fa un occhiolino prima di scendere le scale.

"Mio Dio, è in preda di una ferocissima crisi di mezz'età" dico sottovoce.

"Guarda che ti ho sentito stronzetta!"

Sorrido leggermente, prima di sentire il telefono squillare.

"Da: Harry"

Aspetto qualche secondo prima di rispondere, indugiando sul da farsi.

"..pronto?" Rispondo insicura.

"Cristo Nicole, ti avevo detto che dovevi stare a casa. Sei un disastro."

Silence. (Harry Styles)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora