16. Shopping e ketchup

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Un raggio di sole mi fa aprire lentamente gli occhi, ancora impastati dal sonno. Sposto lo sguardo per vedere che ore sono, constatando che essendo le sette e mezzo ho ancora molto tempo per prepararmi. Vado a fare una doccia calda, facendo molta attenzione a non bagnare il supporto che ho al dito.

"Mammaa! Puoi portarmi un asciugamano?" Me ne dimentico ogni volta.

Vedo mia mamma arrivare con un passo strascicato e i capelli scompigliati, e non riesco a trattenere una risata.

"Qualcuno qui si è appena svegliato?" Rido compiaciuta.

"O meglio, è stato svegliato. Guarda che lo faccio solo perché hai quel dito monco!" Con aria scocciata torna sui suoi passi, barcollando un pò dal sonno.

Mi asciugo i capelli e mi trucco pochissimo, per poi scendere a fare colazione.

"Ma che cos' è questo puzzo?"

"I pancake! Dio si stanno per bruciare!" Vedo mamma correre da una parte all'altra della cucina impedita leggermente dai tacchi che porta.

"Nic fai colazione che io adesso devo scappare a lavoro, ho il turno tutto il giorno. Spero non si siano bruciati troppo. A stasera!" Mi lascia un veloce bacio sulla guancia e prendendo il cappotto ed esce di casa. Intanto inizio a mangiare i pancake evitando le parti un pò più bruciate. Penso proprio che dovrò rifarmi a pranzo..

Dopo aver lavato i piatti mi lancio sul divano con un libro, fino a quando sento il campanello suonare.

"Arrivo!" Apro la porta e mi ritrovo Abigail con una faccia paonazza.

"Guarda che potevi anche non correre!" Le dico sorridendo.

"Ma quale correre! Ho fatto una figura che neanche immagini!" Dice mentre si mette a sedere.

"Cosa sarà mai successo" la seguo.

"Dovevi avvisarmi del fatto che vivi due case accanto a George!"

Cosa?

"Come? Seriamente?"

"Sì Nic! Stavo camminando tranquillamente verso casa tua, ma queste villette a schiera sono tutte abbastanza simili, e io non mi ricordavo il numero di casa tua! Convinta che fosse quella suono il campanello e appena sento aprire urlo 'Bonjour chérie!'

Non puoi immaginare la sua faccia quando mi ha riconosciuta, mi sarei sotterrata volentieri!"

Scoppio a ridere senza freni, mentre sento delle lacrime scorrere sulle mie guance.

"Smettila di ridere! Mi fai sentire ancora più in imbarazzo!"

Cerco di riprendermi sventolandomi la mano sul viso.

"Ecco come faceva a sapere dove abitavo!" Dico dopo averci pensato.

"Come?"

"Oh niente, è che quando mi ha accompagnato a casa di Harry mi ha detto che sapeva dove abito... deve avermi vista uscire o entrare in casa qualche volta."

"Io dico che invece ti ha pedinata."

"Ma dai smettila, non lo farebbe mai!" Le dico mentre mi alzo per prendere il giubbotto.

"Se lo dici tu!"

Prendo i soldi e il telefono, e inziamo a camminare verso il centro commerciale.

"Allora Nic, hai idea del vestito che comprerai?"

"A dire la verità no.. tra l'altro penso di avere solo un vestito nel mio armadio" vestito che mi ha lasciato brutti ricordi.

"Oh beh, siamo in due tranquilla." Mi sorride.

Silence. (Harry Styles)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora