Una ragazza arrogante- parte 2

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A/N Ho appena riletto (per la terza volta) piccole donne, ossia il mio libro preferito, perciò sono in modalità scrittrice.
Domanda random: Avete letto piccole donne? Se sì, personaggio preferito?
Ok scusate ora vi lascio al capitolo.

Diana's POV
"Ohi Akko, la tua uniforme, l'ho fatta lavare." Dissi restituendo l'uniforme prestatami da Akko qualche giorno fa, dopo che mi ero fermata a dormire da lei.
"Oh, grazie.." Rispose imbarazzata, infilò il completo nel suo zaino e riprese a parlare con un ragazzo che da un po' le andava dietro. Andrew o qualcosa così. Non ne sapevo la ragione ma quello mi stava davvero antipatico, era di un'altra sezione ma sembrava gli piacesse proprio irrompere nella nostra classe solo per parlare con Akko. Una tale rogna che mi viene persino difficile descriverlo.
Anche lui veniva da qualche parte della Gran Bretagna come me ma era decisamente più... come dire.. altezzoso forse.

"Oh si, di sicuro è interessante qualsiasi cosa vi stiate dicendo ma la prendo in prestito. Con permesso." Proferì tenendomi Akko con il mio braccio attorno alle sue spalle.
"Diana! Aspetta ma che c'è?" Si lamentò lei mentre la conducevo forzatamente verso il bagno delle ragazze in modo che il damerino inglese non ci potesse seguire. Non le risposi fino a quando la porta dei bagni non fosse chiusa a chiave, a quel punto la guardai con un mezzo sorriso aspettando fosse lei a cominciare.
"Allora? Qual è il tuo problema?" Mi chiese con un tono quasi calmo che nascondeva però più frustrazione di quella che pensassi possibile.
"Ma ci sei o ci fai? E smettila di fare tutta la carina con quel damerino, è uno spreco." Le risposi alzando le spalle e incrociando le braccia al petto.
"Pf.. Beh ipocrita da parte tua parlare di relazioni."
"Ma cosa ne vuoi sapere, ho avuto più relazioni di quante tu possa immaginare." Mi morsi la lingua per non aggiungere nulla di potenzialmente imbarazzante.
"Lasciami uscire, è inutile parlare con te." Si avvicinò alla porta a cui io ero appoggiata e non avevo nessuna intenzione di lasciarla passare. Rimasi immobile alzando nuovamente le spalle.
"Faremo tardi a lezione scansati." Insistette.
"A me non importa, vado bene anche senza stare a sentire quella gente blaterare." Ed era vero, a lezione non prestavo alcuna attenzione ma i concerti li capivo subito e nei compiti andavo bene.
"Oh andiamo, che cosa vuoi da me?" Era visibilmente esuberate dal mio comportamento ma questo mi motivò soltanto.
"Un bacio? È da un po' che li eviti." Mi ricordai sul momento di quel particolare, da quando avevo dormito da lei Akko evitava quasi ogni contatto con me e devo ammettere di esserci rimasta male, anche se chiaramente non lo facevo notare.
"No, fammi uscire e basta."
"Akko, mi vuoi dire cosa c'è? Fai tutta la preziosa e mi eviti, perché?"
La ragazza prese un sospiro e si allontanò di qualche passo per poi fissarmi dritta negli occhi.

"Mi confondi." Furono le sue parole.
"Come scusa?"
"Sì Diana, mi confondi, pensavo fossimo amiche e tutto anche se a volte sei un po' strana e ci cacci sempre nei guai, quelle volte che non lo faccio io almeno, non importa non è questo il punto. Ciò che intendo è: hai tutte quelle abitudini particolari che accetto sempre come questa cosa dei baci e non ho problemi a riguardo, davvero. Però la scorsa notte hai fatto quella cosa strana, e non capivo nulla e.. e-" A questo punto aveva perso il filo del discorso è vedevo come stava andando in crisi.
"Respira e spiegati." Dissi mettendole le mani sulle spalle, lei di nuovo fece un respiro e riprese.
"La scorsa notte. Mi hai dato un bacio, uno vero e poi ti sei girata e ti sei addormentata subito. È che tu mi piaci ok? Solo che non voglio una cosa da "amici con benefici" capisci? Se hai intenzione di provarci con me.. non.. non farlo perché ti annoi.. fallo perché ti piaccio anch'io.."
Rimasi in silenzio qualche secondo. Sì, l'avevo baciata, ma non intendevo confonderla o altro, solo che avevo veramente voglia di baciarla in quel momento. Era semplicemente bellissima e non ci ho potuto fare nulla. Forse avrei dovuto darle una spiegazione ma ero troppo orgogliosa e imbarazzata. Era quello il momento di rimediare.

Le presi le mani e la baciai di nuovo, non ricambiò. Mi spinse via e notai subito i suoi occhi lucidi, vidi che era sul punto di piangere.
"No. Ti ho detto di... di non prendermi in giro ok?" Sussurrò sfregandosi gli occhi e anticipando le lacrime.
"Akko... io... io ti.. faccio sul serio." Probabilmente non mi credette, uscì velocemente dal bagno lasciandomi sola con i miei rimorsi.

Che razza di problema ho?!

•••

Erano passati un'altro paio di giorni il che ci portava ad un fresco sabato pomeriggio, ero uscita per cercare qualcosa d'interessante con cui passare il tempo e mi recai ad un parchetto a poca distanza da casa mia, nulla di particolare ma molto accogliente.

"Credi forse che sia stupida?" Sentii in lontananza, mi voltai cercando l'origine della voce. Trovai un ragazzo ed una ragazza che si tenevano amorevolmente per mano, lei con un'espressione imbronciata e lui che rideva divertito, si dissero qualcosa a bassa voce e dopo lui la baciò. Mi ritrovai a fissare quella coppietta sperando che io e Akko potessimo essere così. Cacciai via il pensiero ricordandomi che la ragazza di cui tanto ero innamorata mi odiava profondamente in quel momento.

Dovrei andare a chiarire con lei.

Con questo pensiero le mie gambe presero a muoversi per conto loro portandomi dritta davanti alla porta grigia della casa della famiglia Kagari. Bussai tre volte e non ci volle molto prima che la ragazza dai capelli castani venisse ad aprire.
Diedi un ultimo sguardo al cielo prima di incrociare lo sguardo frustrato di Akko.
"Ehi!" Salutaicon il mio solito tono.
"Che ci fai qui?" Replicò seccata.
"Voglio chiarire con te. Posso?"
Lei sospirò ed uscì di casa. Indossava una camicetta color panna con i due bottoni in alto slacciati ed una gonna azzurra, sembrava in procinto di uscire a dire il vero, se non fosse stato per i capelli spettinati.
"Ti ho già detto come la penso." Disse
"Lo so, e mi ci è voluto un po' per trovare il coraggio di dirtelo ma io.. tu mi piaci Akko. Ti chiedo di uscire con me." Le presi le mani e la avvicinai a me, le punte dei nostri nasi si sfioravano appena.
"Non ci credo."
"Come posso dimostrartelo?"
Non rispose, mi guardò come per dirmi 'lo sai' anche se in realtà non era così. Feci un respiro e mi preparai per fare un discorso romantico, il primo della mia vita.
"Atsuko Kagari. Io, Diana Cavendish. Ti prometto solennemente di non mentirti e.. di amarti. Di amare ogni parte di te con tutta me stessa... Nulla invaliderà quello che ho appena detto. Quindi, per favore, vuoi uscire con me?"
Lei sorrise e una lacrima le attraversò la guancia finendo sul mento per cadere poi a terra. Mi sembrò un ottimo momento per abbracciarla e lo feci senza pensarci.
Il mio corpo contro al suo mi dava un calore che raggiungeva dritto il mio cuore, era una sensazione mai provata prima.
Akko avvolse le sue braccia attorno al mio collo e sussurrò un 'sì' molto dolce.
Avrei solo voluto restare in quel modo per sempre.

Diakko one-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora