Luna Park - parte 2

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A/N e per sta volta vi consiglio di guardare i miei imbarazzanti bloopers. Buona lettura amici e amicie.

Diana's POV
"Da-ia-na. Pronta per tremare di paura e svenire tra le mie braccia?" Mi chiede Akko con un tono fin troppo sicuro di se mentre entriamo nella casa stregata.
"È molto più probabile il contrario." Obbiettai.
"Ti piacerebbe."

Subito dopo essere entrate ci trovammo in un corridoio con luci viola ad intermittenza sui lati, alla fine del quale si trovava una tenda che non riuscii a capire se fosse blu o nera, non che fosse davvero importante.
Si continuavano a sentire risate e tuoni prodotti dagli altoparlanti intorno a noi e ad un certo punto comparve dal nulla una nuvola bianca, sicuramente prodotta da una macchina del fumo.
Ne io ne Akko eravamo turbate da quei trucchetti, a differenza di un bambino sui 7 anni alle nostre spalle che aveva iniziato a frignare.

Dopo la tenda fu il turno di una stanza illuminata di rosso, c'era un letto che si muoveva e sopra una ragazza che credo rappresentasse la ragazza posseduta ne L'Esorcista. A dire il vero quel film non è nemmeno così pauroso.

"Inizi ad avere paura?" Mi sussurrò Akko dandomi una gomitata sul braccio. La guardai neutra facendole capire che tutto ciò non era lontanamente il mio concetto di "spaventoso"
"Ti ricordo che sono sempre pronta per essere il tuo cavaliere senza paura." Aggiunse porgendomi la mano, la ignorai proseguendo con il percorso è lei mi seguì.

Attraversammo un'altra tenda ed un altro corridoio, più corto del precedente, prima di arrivare in un'altra stanza. Questa volta era una cucina, le pentole tremavano come avessero avuto vita propria. Una reference a Paranormal activity.

Mentre ero distratta a guardare la stanza percepii qualcuno alle mie spalle, immaginai fosse un'altro attore, di quelli che sbucano da dietro le porte nascoste e rendono più terrificante l'esperienza.

Mi voltai ma non c'era nessuno, Akko, che probabilmente notò la mia espressione confusa, si voltò nella stessa direzione per poi guardarsi.
"Va tutto bene?" Questa volta non aveva un tono provocatorio ma era sinceramente preoccupata.
"Sì, credevo ci fosse qualcuno."
Akko passò la mano sul muro, gesto che non capii subito.
"Non ci sono porte qui. Sarà l'atmosfera ad averti confusa." Disse afferrandomi la mano. Annuii e continuammo a camminare.

Passammo attraverso un corridoio pieno di porte nascoste a destra e sinistra, erano ben visibili così cercai di evitarle il più possibile, mi dava fastidio l'idea che degli estranei in costume mi toccassero.

Nella terza stanza c'era un manichino come inchiodato ad una porta, le pareti erano dipinte in modo che sembrasse di vedere un lago in lontananza.
"Oh! Questo è Cristall Lake di Venerdì 13." Esclamò Akko avvicinandosi al manichino
"E tu sei..."
"Bill, e ti consiglio di non avvicinarti, credo si possa muovere."
Indico un generatore ai piedi del manichino.
"Hai ragione, è fatto bene no? Secondo te cos'ha o usato per il sangue?" Nonostante la mia prima risposta sarebbe stata vernice sapevo fosse sbagliata, era qualcosa di più vischioso e liquido.
"Può darsi che sia Kensington Gore, è la ricetta più semplice per il sangue finto perché basta usare sciroppo di mais e colorante." Ipotizzai continuando ad osservare il manichino.

Mi sentii sfiorare la spalla ma, questa volta almeno, c'era effettivamente qualcuno dietro di me. D'istinto feci per prendere la mia bacchetta dimenticandomi di averla lasciata a scuola.

L'attore che mi aveva sfiorata aveva in dosso un costume quasi identico a quello di Jason con un machete nella mano destra.
Akko mi afferrò il polso e uscimmo velocemente dalla stanza, lei scoppiò a ridere appoggiandosi ad un muro mentre io restai composta nonostante mi fossi spaventata, solo poco comunque.

"Sentimi il cuore? Credi possa esplodere? Mi sono presa un infarto." Disse la ragazza divertita, le appoggiai due dita sul collo sentendo il suo battito accelerato quanto il mio.
"Cosa stai facendo?" Chiese confusa. Allontanai velocemente la mano imbarazzata, fortunatamente le luci opache non permettevano di vedere il rossore sulle mie guance.
"E-Era per sentire il tuo battito." Dissi con il tono più naturale possibile.
"Oh. Hai un modo strano di fare le cose."

Prima che le potessi rispondere appoggio a sua volta le dita sul mio collo, m'immobilizzai come succede ai gatti in pratica.
"Anche il tuo cuore batte alla velocità della luce, significa che ti sei spaventata?"
'Significa che sei troppo vicina e che io sono troppo imbarazzata.....'

Ad interrompere il momento fu lo stesso tizio di prima. Akko mi afferrò di nuovo il polso e corse fuori.

La differenza di luminosità mi fece bruciare gli occhi in un primo momento ma mi ci abituai presto.

"Ora cosa vuoi fare Diana?"

•••

Dopo aver passato quasi tutta la giornata l'unica attrazione che ci mancava era la ruota panoramica.
Prima di salire Akko aveva mangiato lo zucchero filato, molto zucchero filato, e sinceramente temevo avrebbe vomitato.

"Questa è la giostra perfetta per coronare la nostra giornata." Affermò la ragazza giapponese prendendo posto sulla ruota panoramica, mi misi di fronte a lei senza dire nulla.
"Qualcosa non va?" Mi chiese spostandosi di fianco a me, avevamo lentamente cominciato ad alzarsi.
"No, è solo imbarazzante." Mi lasciai sfuggire la frase involontariamente ma ormai il danno era fatto in ogni caso.
"Perché? Ti imbarazza stare con me?"
"No! No, non sei tu."
"E cosa allora?"

Rimasi in silenzio a guardare il panorama, avevamo quasi raggiunto il primo quarto della ruota.

"È che tu mi piaci, e se davvero ti imbarazza stare con me dovresti dirmelo."
Mi girai di scatto verso Akko non appena sentii quel 'mi piaci' ed ero certa che il mio viso fosse completamente rosso d'imbarazzo.
"Io ti piaccio?" Riuscii appena a non balbettare.
"Si.. non come persona.. cioè, anche come persona ma tu mi piaci.. tipo.. vuoi essere la mia ragazza?" Anche questa volta rimasi in silenzio, non sapevo come reagire e non avevo idea di cosa dovessi dire.

Alla fine feci qualcosa di sdolcinatamente teatrale.

Mi sporsi verso di lei e la baciai velocemente, ci sfiorammo appena ma bastò per lasciarci entrambe confuse ed imbarazzate.

"Credo tu stia correndo troppo Diana, non sono pronta per tutto questo." Disse in modo ironico facendomi sentire ancora peggio.
"Sta zitta." Mormorai coprendomi il volto con entrambe le mani.

Akko afferrò i miei polsi guardandomi dritta negli occhi per poi baciarmi a sua volta per solo qualche secondo in più di prima.

"Ai shiteru Diana."

A/N "Ai shiteru" significa ti amo ma credo fosse ovvio UwU
È stato carino scrivere questo capitolo, ho potuto fare reference a tutti i film horror che più mi hanno fatto ridere (si ok forse sono strano io ma ok)

Ci sono film horror che vi fanno ridere? Se sì quali? (così ho qualcosa da guardarmi)

Diakko one-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora