★FIGHT AGAIN

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La mattina si svegliò presto. Dormì circa tre o quattro ore, secondo i suoi calcoli. Eli dormiva ancora.
Entrò piano in cucina. La signora era già sveglia.
"Vado a casa, così vi riporto i vestiti asciutti. Torno tra un'oretta se non disturbo"
"Va bene...grazie tesoro..."

Il sole splendeva alto, l'aria era umida e pesante.
Entrò in casa. Mise a posto le coperte, la borsa dell'acqua calda, infilò le tazze in lavastoviglie e la fece partire. Spostò i panni dalla lavatrice all'asciugatrice e diede l'asciugatura rapida.
Mentre aspettava, si infilò in doccia e si lavò i capelli.
Si asciugò e si vestì. Aprì tutte le persiane e tirò fuori i panni dall'asciugatrice. Li piegò e li infilò in un sacchetto.
Trovò una chiamata persa di Moon e la richiamò.
"Moon? Come stai?"
"Bene. Oggi esco con la tipa... è una figa...lui come sta?"
"Bene... più o meno"
"Come più o meno?"
"Ha la febbre, ma sta bene. È tranquillo..."
"Capisco... è da te?"
"Sto andando da lui. Vuoi che passi da te? Ti aiuto a scegliere i vestiti per uscire con lei?"
"Si, dai"

Fermò la macchina sotto casa dell'amica e salì nella sua stanza.
"Allora...serve qualcosa che ti rispecchi. Moon...luna..." disse tra sé.
Le passò un top giallo, una camicetta leggera blu e dei Jeans del medesimo colore.
"Mi piace, hai buon gusto sai?"
"Ne dubitavi? Vuoi che ti faccia le trecce?"
"Si! Ti prego"
Le raccolse i capelli in due trecce, che partivano dalle tempie e scendevano. Poi le consigliò di indossare del rossetto rosa, e solo del maskara. Lei annuì, pensando che un viso più naturale sarebbe stato migliore. Poi Raven ripartì.

"Ecco signora, i vestiti di Eli...come sta?"
"Potrebbe stare meglio. È in camera sua alla tv se vuoi andare. Vuoi mangiare qualcosa?"
A quel punto Viviane si ricordò di non aver fatto colazione.
"Si, ho un po' di fame"
La signora le cucinò dei pancakes e un bicchiere di succo d'arancia. Lei mangiò, bevve e ringraziò. Poi raggiunse l'amico.
"Ehy...va meglio?"
"Si...domani o dopodomani starò bene..."
"Buono così...ti serve qualcosa?"
"Che tu stia un po' qua con me"
"Sono tornata per questo" sorrise, sistemandogli il cuscino. Poi si mise a sedere sul bordo del letto, ad accarezzargli i capelli. Adorava quei capelli morbidi.
"Pensavo...e ora col tatuaggio?" le domandò.
"Facci scrivere una frase...ce n'è una che mi piace molto...ma..."
"Dimmi"
"Facci disegnare la morte che tiene la sua falce, è meglio" disse lei, arrossendo un po'.
"Bella! Appena starò bene mi accompagni?"
"Certo"
"Comunque non ti avevo mai fatto vedere del tutto il regalo che ti avevo fatto, non ho solo tinto i capelli..." spiegò, togliendosi la maglia. Mostrò il falco sulla schiena. Aveva cambiato il colore della cresta. Raven sorrise. Lui rinfilò la maglia.
"Grazie..."
"Quando ricominci a combattere?"
"Johnny ha detto che oggi provo, poi vediamo come va"
"Ah...volevo esserci quando ricominciavi..."
"Non ti preoccupare...pensa a rimetterti velocemente..."

Prima dell'allenamento ricevette una chiamata dai suoi genitori. Dovevano parlarle. Sarebbero tornati quella sera.
Entrò con il sorriso nel dojo. Abbracciò Miguel, Aisha e Tory, poi iniziò a riscaldarsi con loro.
"Sei contenta di tornare a combattere?" le chiese Miguel.
"Si...vorrei spaccarti il culo...ma non credo mi faranno subito combattere contro di te..."
"Raven!" la chiamò Kreese. Lei sussultò, poi si alzò e lo raggiunse.
"Si Sensei! Serve qualcosa?" chiese con la voce più sicura e gentile che riuscì ad ottenere.
"Dov'è Falco?"
"È malato Sensei"
"Va bene. Torna a riscaldarti."
"Si Sensei"
Le tornò in mente il sogno della sera precedente. Rabbrividì.
"Tutto bene?" le chiese Miguel, guardando frettolosamente Kreese.
"Si...voleva sapere di Falco..."

Alla fine la fecero scontrare con Tory. Fu dura, ma, nonostante fosse fuori allenamento, riuscì a batterla. Forse voleva restare lei la ragazza più forte, forze era più determinata di quanto credesse.
"Bel combattimento, sei forte!"
"Già. Ma hai vinto tu"
"Vuoi che ti accompagni? Accompagno anche Miguel"
"Si, grazie"

Tornata a casa, trovò i genitori seduti attorno alla tavola che la aspettavano.
"Ciao! Come state?"
"Bene. Siediti, dobbiamo parlare" disse secca la mamma.
"Che succede?" domandò preoccupata, lasciando cadere il borsone.
"Dobbiamo trasferirci per lavoro" spiegò suo padre.
"Non posso stare dalla zia? Finché non finisco la scuola..."
"No...non può tenerti, ci abbiamo già parlato...dobbiamo trasferirci entro settembre..."
"No! Non voglio!"
Salì in macchina e girò a vuoto per un paio d'ore, passando dai posti con i ricordi più belli. Poi le risuonarono in mente le parole di Carmen.
"Puoi stare da noi quando e quanto vuoi..."
Allora girò la Panda e guidò fino alla casa dell'amico.
Suonò il campanello. Le aprì la nonna di lui.
"Che succede? Di nuovo problemi con un ragazzo?"
Scosse la testa per negare tutto.
"Migui! Vieni qua!" chiamò la signora, facendola entrare in casa.
Miguel e Carmen le raggiunsero.
"Che succede Viviane?" chiese Carmen, accarezzandole i capelli, materna. Era tanto che sua madre non si comportava così con lei.
"Dobbiamo trasferirci...e io non voglio...io..." cercò di spiegare lei.
"Su...su...ci sarà un tuo parente che può tenerti..."
"No...lavoro per mia zia...ma non vuole tenermi con sé..."
"Allora puoi stare da noi, abbiamo una camera libera... parlerò con i tuoi genitori, va bene?..."
"Non vi voglio disturbare..."
"Ti ho detto io di restare, non mi disturbi affatto. Anzi, vorrei tanto una figlia femmina..."
"Grazie..."
Miguel la abbracciò per consolarla. Viviane desiderò avere una famiglia unita come quella più del solito. L'avevano aiutata più loro che i suoi genitori. E li conosceva da pochissimo tempo.
"Vieni...facciamo un giro" le disse Miguel, prendendola sottobraccio.
"Ti racconto una cosetta..."
"Va bene" rispose lei, asciugandosi le lacrime e cercando di sorridere.
"Grazie Carmen" disse prima di uscire, per poi abbracciare la donna, che ricambiò volentieri.

Passeggiò con Miguel fino alla spiaggia, dove la loro amicizia era iniziata ufficialmente.
"Io e Tory...ci siamo baciati l'altra sera..."
"Oh mio Dio! Sei serio?!"
"Si! Però...non capisco se mi piaccia o provi ancora qualcosa per Sam..." confessò.
"Prova a starci per un po', poi nel caso le parli..."
"Si...hai ragione. Ma quindi adesso...sarai tipo mia sorella?"
"Se ti va di pensarla così..." rise Raven.
"Si, la voglio pensare così. Così la Panda sarà anche mia"
"Hai la patente?"
"Ovvio"
"Vedremo se te la presto" rise Raven, colpendolo amichevolmente con la spalla.
"Vedi? Già iniziamo a comportarci da fratelli"
A quel punto Raven saltò sulla sua schiena, per farsi portare in spalla.
"Ehy!" si lamentò lui, ridendo.
"Che c'è? Sono post infortunio..."
"Eh certo" rise lui, portandosela in spalla per un po'.

†BIRD'S SOULS† ||Hawk|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora