★HAPPINES

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L'indomani non passò dall'ospedale, nemmeno nelle settimane successive. Il Miyagi Do aveva chiuso, Kreese aveva preso il Cobra Kai, Daniel si impegnava con Johnny a cercare Robby. Falco stava perdendo di popolarità, mentre Demetri si era unito a lei e Moon. Aisha era sparita, trasferita in in una scuola privata. Tory stava con Falco e le nuove reclute del Cobra Kai, ragazzi e ragazze grossi e spaventosi. Anche Viviane capiva che quello non era più il suo posto, la sua cresta non bastava a dargli visibilità.
Sam aveva iniziato a soffrire di attacchi di panico, a causa di Tory.
Era tutto troppo triste e strano. Le mancava addirittura il periodo in cui Falco stava con Moon. Spesso si riaccendevano piccoli scontri tra Cobra Kai ed ex Miyagi Do.
Viviane non parlava più con Falco, nonostante lui l'avesse aiutata il giorno della rissa. Adesso sapeva che ci teneva, ma non era pronto a lasciare Kreese e a lei questo non andava giù.

Quel pomeriggio, si sentì pronta a vedere suo fratello. Ormai le piaceva definirlo in questo modo. Aveva bisogno di rivedere il suo volto così innocente e dolce, di accarezzare i suoi riccioli scuri e di parlarci.
Entrò con Carmen e la nonna nella stanza. Lasciò che loro gli parlassero, poi chiese di essere lasciata sola con lui. Ovviamente le fu concesso.
Gli strinse la mano, poi indugiò, guardando tutti gli apparecchi medici che avvolgevano il suo corpo.
“Ciao fratellone...scusa se non sono mai venuta, ma avevo paura che tu...non voglio dire quella parola. Ho pregato per te, spero che ti sia arrivato il mio messaggio...spero che tu possa sentirmi. A scuola è tutto strano, Kreese ha preso il Cobra Kai e il Miyagi Do ha chiuso. Io ho smesso col Karate, mi piaceva solo Johnny come Sensei...non ce ne sono migliori. Demetri ha una strana... affinità con Yasmine, ma sono felice per lui. Non c'è anima viva che non si prenda gioco di Eli per il suo problema notturno, mi dispiace, ma non farò nulla. Hanno assoldato Kyler al Cobra Kai...te lo saresti mai aspettato?... A Sam manchi tanto, penso che provi ancora qualcosa per te. Johnny vorrebbe venire da te, ma finché non ti svegli devono soffrire tutti la tua assenza. Si, manchi a tutti. A casa si parla sempre di te. Miguel sii forte per noi, non cedere alla debolezza, per favore...ti voglio bene fratellone...”
Attese una reazione, che non avvenne, come previsto. Carmen e la nonna rientrarono, sorridendo intenerite.
Poi la macchina dei battiti iniziò a suonare in modo strano e un gruppo di medici si riversò nella stanza. Qualcosa non andava. Le tre furono mandate fuori, a penare finché non finì tutto. Raven non avrebbe mai dimenticato quei sentimenti. Non era ansia, era paura allo stato puro, terrore forse. Non avrebbe mai dimenticato nemmeno la stretta della mano di Carmen e della nonna, spaventata ma speranzosa.
Poi un'infermiera uscì. Le guardò una per una, con espressione neutra.
“Si è svegliato, è fuori pericolo”
Gli occhi di tutte si accesero. Entrarono piano nella stanza.
“Ciao Migui” gli sorrisero Carmen e la nonna.
“Ehy...” sussurrò Viviane.
Miguel sorrise stancamente, era troppo debole per parlare.
Poi Viviane prese coraggio e si avvicinò. Gli strinse la mano.
“Mi hai sentito vero? Sei riuscito a farmi pregare Migui! Ci hai fatto preoccupare tanto...ho anche dormito nel tuo letto...ma è pulito, non ti preoccupare. Manchi tanto a tutti...spero che ti siamo mancati anche noi e...” Carmen la prese per le spalle e la allontanò un po', delicatamente.
“Piano...si è appena svegliato...quando sarà più forte ci parlerai per bene” le spiegò, materna.
Viviane annuì. Voleva gridare di felicità, come se i suoi sentimenti positivi si fossero risvegliati tutto d'un tratto. Ringraziò mentalmente gli dei e lasciò scendere le lacrime di gioia. Suo fratello stava bene, era salvo. Non avrebbe dovuto attendere un'altra vita per rivederlo.
Appena Carmen e la nonna ci ebbero parlato ed ebbero goduto della sua presenza, si avvicinò e gli tenne semplicemente la mano. Lui ricambiò la stretta, sorridendo, poi si riaddormentò, ancora troppo debole.
“Andiamo a casa” disse la nonna.
“Vi raggiungo più tardi, vorrei stare un po' con lui..”
“Va bene” acconsentì Carmen, troppo felice per rifiutare.
Raven si portò la mano morbida di lui alle labbra, per coprirla di piccoli baci affettuosi.
Le ferite sul suo volto si erano praticamente rimarginate, i lividi erano andati via. Passò la mano tra i riccioli scuri, che avevano decisamente bisogno di una lavata.
Sentiva l'eco dell'ansia provata prima darle un brivido. Poi ne arrivò un altro dato dalla felicità.
“Quante volte ho desiderato che tu mi abbracciarsi per consolarmi...” ammise, convinta che non potesse sentirla.
“Ho pregato così tanto...” continuò.
“Non avevo mai capito quanto avessi bisogno di te...sei importante...”
Aveva fame, ma non voleva allontanarsi, come se una parte di lei temesse di non poterci più parlare, di ritrovarlo in coma.
Ripensò all'abbraccio di Falco, quel giorno terribile. Un brivido le corse lungo la schiena. Ricordò anche il battito accelerato del suo cuore. Era sicura, era amore, non una cotta.
“Tesoro devi uscire, devo visitarlo” la avvertì un'infermiera.
“Si...scusi...”
“Stai tranquilla, tra qualche giorno potrai parlarci come prima. Sembra messo bene, calcolando cosa è successo”
“Grazie...si prenda cura di lui...”

Corse a casa. Sentiva la felicità percorrere ogni centimetro della sua pelle.
Presa dalle emozioni chiamò sua madre, dopo molto tempo.
“Viviane! Tesoro! Come stai?...” chiese la donna, commossa.
“Adesso bene, come va da voi?”
“Benissimo. Ma perché adesso?”
“Sapessi quante cose sono successe...”
“Cosa?!”
“Quando tornerete?”
“Per Natale, amore. Ma che è successo?”
“Mamma, basta che adesso vada tutto bene. Io sto bene, non mi è successo nulla fisicamente. Se vuoi sapere chiama la mamma di Eli, sicuramente sa tutto”
“Va bene. Vuoi parlare con tuo padre?”
“Si. Ma posso una domanda?”
“Dimmi”
“Che fine ha fatto Duncan?”
“Te lo ricordi?”
“Benissimo”
“Lo ha adottato una coppia di Chicago. Adesso studia danza in un'accademia importante”
Viviane rise, ricordandosi di quando ballava con suo fratello le canzoncine per bambini. Nemmeno Kreese le faceva paura quel giorno, il mondo era così bello che anche il freddo le piaceva. Dimenticò tutto il male e si lasciò essere spensierata. Tutto il male divenne bene. Tutta l'oscurità divenne luce. Tutto il freddo emanò calore.
Miguel stava bene e così anche Viviane.

†BIRD'S SOULS† ||Hawk|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora