TERESA
A pochi giorni dal matrimonio sto leggendo le risposte degli invitati alle partecipazioni. Mia sorella mi ha permesso di aiutarla, in quanto lei era impegnata a cercare il vestito bianco e la location. Ho sempre avuto un ruolo decisivo nella vita della mia sorellina anche perché in fin dei conti lei è sempre stata quella più romantica con mille sogni nel cassetto e nessuna concretezza. Anche questo matrimonio per lei è un sogno ad occhi aperti, e non riesco a farle capire che l'uomo che a breve diventerà suo marito in realtà non è degno di lei. Questo Fabio non mi è piaciuto. Innanzitutto reputo la differenza d'età notevole per una ragazza di soli venticinque anni. Lui ne ha ben dieci più di lei, siamo coetanei. Non capisco cosa ci trovi in lui, apparentemente è un bell'uomo, ma non ha ambizioni. Si è laureato in economia dieci anni fa con il massimo di voti ed è dirigente di un'impresa automobilistica, ma io sento puzza di bruciato.
Più volte ho cercato di smuovere mia sorella da questa fissazione per quest'uomo. Stanno insieme da tre anni, e mia sorella era a dir poco una ragazzina. Si è invaghita di quest'uomo conosciuto in un locale, e da quel momento non ha fatto altro che parlare di lui, lasciando Alessandro, il ragazzo con cui stava fin da adolescente. Lui si che era un bravo ragazzo e che la meritava. Erano stati insieme sei anni e lui era sempre riuscita a sostenerla, tutti ripetevano che lui sarebbe stato l'uomo della sua vita. Anche mamma lo aveva conosciuto e lo ammirava molto. Mamma se n'è andata troppo presto, quando io avevo ventisei anni e mia sorella solamente sedici. Da quel momento ho sempre cercato di mandare avanti la famiglia al meglio e ho preso la figura di mia madre cercando di far compiere ad Anna le scelte più giuste. Proprio per questo mi sono imposta di sostenere il suo fidanzamento con Alessandro e ho cercato in tutti i modi di riportarla sulla retta via quando continuava a mettere in discussione il suo rapporto dopo l'incontro con Fabio. Ma non sono riuscita e lei si è ribellata a me fidanzandosi poco tempo dopo con questo Fabio.
La loro relazione come ho già detto dura da tre anni e l'anno scorso lui le ha fatto la proposta e mia sorella, sognatrice e romantica com'è, ovviamente non ha risposto negativamente, anzi si è montata la testa ancora di più. Ho cercato di aiutarla nel disperato tentativo di riuscire a farle cambiare idea, ma inutilmente.
Non riesco ad essere del tutto felice per lei, sia per l'uomo che si è scelta sia perché essendo la sorella maggiore ho sempre pensato che sarei stata io la prima a sposarmi, invece mi ritrovo a trentacinque anni a non aver ancora avuto una relazione seria, che durasse più di sei mesi, e la ragione per cui non mi sono fatta coinvolgere emotivamente è che dovevo badare alla mia sorellina, farle finire gli studi universitari e controllare che la sua vita sentimentale non andasse alla deriva come alla fine è successo. Non ho mai convissuto con un uomo che non sia mio padre e ovviamente anche Anna non ha lasciato la casa di famiglia, perché l'ho convinta che entrambe dovevamo occuparci di nostro padre. Ora ovviamente alle soglie del matrimonio è spesso in giro e io cerco di aiutarla il più possibile, sperando nel frattempo che Fabio faccia qualche passo falso, ma ovviamente lui si comporta come un gentiluomo.
Oggi sto leggendo la posta che è arrivata a casa nostra, sono i soliti ringraziamenti entusiasti da parte di familiari e amici della sposa e dello sposo, sinceramente avrei preferito accompagnare Anna dalla sarta per fare gli ultimi ritocchi al vestito. È un abito bellissimo, bianco e molto fiabesco che la caratterizza molto, ma ha voluto togliere il pizzo sulla schiena, che io personalmente apprezzavo, e fare aggiungere dei pezzi di seta per coprirle le spalle. Avrei voluto esserci anche io per dire alle sarte come fare il lavoro in quanto mia sorella essendo timida accetta sempre i consigli degli altri, forse anche per questo si è fatta condizionare così tanto dal futuro marito sulla chiesa in cui si svolgerà la funzione.
Mentre noiosamente ripiego i cartoncini bianchi con le scritte argentate mi accorgo che sono rimaste ancora due lettere da aprire una rosa e una rossa, che sicuramente sarà da parte di parenti dello sposo perché i nostri conoscenti e soprattutto familiari hanno una certa eleganza su queste cose, una persona che per un matrimonio sceglie un colore di quel genere, un rosso mattone, sicuramente non ha gusto. Apro la busta rosa e leggo svogliatamente le parole di ringraziamento all'invito da parte di Isabel, una nostra lontana zia e successivamente prendo in mano l'altra busta. C'è scritto 'per la signorina Anna Mancini' Sono abbastanza divertita al pensiero di vedere Fabio impacciato che giustifica davanti ai miei occhi il colore di tale busta e per di più l'imbarazzo che può provare nel sapere che la lettera non era indirizzata ai futuri coniugi ma solo alla sposa. Quando la colla faticosamente lascia il bordo di carta, mi accorgo che non sono dei semplici ringraziamenti ma una vera e propria lettera in quanto il foglio è grande e pieno di righe con una scrittura un po' incurvata.
Quando ho finito di leggere sono sollevata e anche un po' sconvolta, il mio primo pensiero è quello di andare da Anna. Prendo le mie cose, lettera compresa, salgo in macchina e mi dirigo verso la sartoria.
Una volta entrata la vedo in piedi con addosso l'abito bianco, le due donne vicino a lei sono piegate verso la schiena, probabilmente per toglierle il pizzo dal vestito e lei sorridente che si guarda allo specchio. A quell'immagine il mio fastidio cresce ancora di più. Le vado incontro sventolando la lettera con un ghigno e senza giri di parole urlo con una certa soddisfazione :"Il tuo bel maritino è un assassino."
(continua...)
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𝑬 𝒔𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒇𝒐𝒔𝒔𝒆 𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆?
Short StoryUn amore. Un matrimonio. Un sogno. Ed un segreto. Questa storia parla di tre personaggi: Anna, la futura sposa, Teresa, la sorella della sposa e Fabio il futuro marito che la sorella non ha mai sopportato. Tutto sembra confermato e pronto... tra...