𝑬 𝒔𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒇𝒐𝒔𝒔𝒆 𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆?

Capitolo 2

FABIO

Oggi è il grande giorno. 

Sono passate tre settimane da quando Teresa mi ha chiamato per informarmi che il matrimonio, il mio matrimonio, era annullato. Mi rimbombano ancora le parole esatte di quella che doveva diventare mia cognata "è finita, Anna sa tutto, il matrimonio non si farà e non farti più sentire". Mi ha chiamato Teresa, io non ho sentito la voce di Anna, e non la sento da tre settimane.

Il mio segreto più grande è stato rivelato e non so nemmeno da chi, e nessuno vuole sentire le mie ragioni, nessuno vuole sentire la mia versione. Teresa mi ha negato la possibilità di spiegare e di vedere la luce dei miei occhi, l'unica ragione che ha reso possibile la mia felicità e il mio ritorno alla vita. Sono tre settimane che non faccio altro che chiamarla, mandarle messaggi e presentarmi sotto casa sua, ma l'unica persona che riesco a vedere è Teresa, la sorella che ha sempre cercato di sminuirmi agli occhi di Anna, che mi ha sempre odiato e che ha sempre cercato di rovinare la nostra storia insieme, persino la convivenza con lei è stata impossibile, perchè c'erano sempre scuse pronte affinchè Anna stesse sotto la sua ala protettiva. Qua non si parla di protezione, si parla di ossessione e possessione per una donna intelligente e bellissima che però è sempre stata sottomessa al carattere forte e decisivo della sorella.

Chissà cosa le avrà detto sul mio conto, chissà come lo avrà scoperto. Magari in modo brutale, sicuramente non nel modo in cui io avrei raccontato. Non volevo tenerglielo nascosto, gliene avrei parlato con i miei tempi, è una situazione che tutt'ora mi tormenta la notte e per la quale ho frequentato per anni psichiatri e psicologi. Non ero pronto a parlargliene e a spiegarmi, avevo paura. E nessuno doveva permettersi di prendere il mio posto e mettere in mano una situazione cosi drammatica a una ragazza senza il diretto interessato. È una situazione che va spiegata, se si osserva solo la conclusione è chiaro che risulta un atto orribile e per anni ho subito il peso di questo senso di colpa che mi ha portato a buttare via gli anni più belli della mia vita fino a quando quella sera ho conosciuto Anna e lì ho ricominciato un pò alla volta a vivere. E ora, come un gioco del destino, una mano me la strappa via rivelando questo mio segreto.

Forse è proprio nel buio e nell'infelicità che devo stare penso osservando le due fedi dorate che oggi sarebbe state al loro posto: una sul mio e una sul suo dito. 

                                                                                                                                                          (continua...)