Capitolo 3

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Emily

Finite le lezioni io e mio cugino ci avviamo verso la macchina pronti per tornare a casa.

Arrivati, Felix accosta sul lato destro della strada ma quando sto per salutarlo con un veloce bacio sulla guancia mi ferma è con il capo indica la viletta dopo casa mia.

Entrambi ci voltiamo e notiamo che la finestra che affaccia proprio sul ciglio della strada è aperta, la  luce accesa ed un ombre che sembra sia di spalle. Mmh che strano

«Sono ritornati?»
A precedermi a parlare è Felix che si volta è mi guarda in attesa di una risposta.

«Non penso. Dopo che si trasferirono anni fa non sono mai più tornati, nessuno lì ha più visti ne sanno dove siano stati. Qualcuno per un tempo ha pensato addirittura che fossero morti»
Dico cercando di convincere più me stessa che lui o almeno spero che sia così, per carità non ho niente contro la loro famiglia anzi molto spesso sono stata a casa loro è mi hanno tratta sempre bene ma con il figlio maschio qualche problema l'ho avuto forse anche troppi!

«Comunque no, non sono loro» Continuo.
Forse avranno messo la casa in vendita o forse è venuto qualche parente ad abitarci in fondo la casa è in ottimo stato. Si sarà sicuramente così!

«Mhh vedremo» Sentendo ciò mi giro vero Felix con un sorrisone

«Ancora cotto di lei?» Dico ridendo.
Felix da piccolo si prese una cotta per la figlia maggiore, peccato che lei le disse che lo voleva bene come un fratellino.

«Emily» Dice questa volta guardandomi male, molto male.

«Smettila di prenderti gioco di me. Se fossi in te pregherei che il maschio non sia tornato» Touché colpita è affondata

«Però se pensiamo al lato positivo eravamo piccoli quindi possiamo fingere di non ricordare nulla » Continua convinto

«Tu puoi fingere io di certo le devo una tirare di » La mano di Felix che si appoggia sulle mie labbra per non farmi continuare ma in effetti se oggi dovessi mai rincontrare quell'essere un calcio ai suoi gioiellini è dovuta, come minimo.

«Non siamo volgari su. A domani.» Mormora mente si prepara a partire

«A domani.» Le dico in fine uscendo è andando verso casa

***

Stephen

«Luke dove sono? Li voglio qui subito» Ho i nervi a mille è sono troppo agitato.
Sono appena atterrato da un viaggio, durato anche troppo e le persone che pago per fare il loro lavoro non ancora si sono fatti vedere. Bene, peggio per loro.

«Che ammassa di imbecilli. Non sono capaci nemmeno di fare il loro lavoro! Luke li voglio tutti licenziati» Mi giro verso di lui che è l'unico di cui mi fido. E' il mio braccio destro ed amico.

«Va bene Step» Mi risponde ormai stanco dal mio comportamento che va avanti così da giorni. Per la precisone da quando mi hanno riferito che sarei dovuto tornare nel mio Paese, nella mia città.

«Stephen dove stai andando stanno arrivando» Mi richiama per altre due, tre volte ma io faccio finta di non sentirlo è mi avvio verso l'uscita.
Le persone mi passano accanto senza fiatare, alcuni sanno chi sono e non osano ne guardami ne ostacolare il mio cammino. Sono tutti in un religioso silenzio come piace a me.

All'uscita trovo già pronta la mia Tesla nera opaca appena uscita dalla concessionaria.
Per calmarmi decido prima di andare a casa è farmi una doccia rilassante. Lungo il tragitto mi arriva una chiamata così accosto è rispondo.

Amami come solo tu sai fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora