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"Caligariii guarda che ti vedo"

Niccolò, o meglio, il prof Fares alza la testa dal suo telefono per lanciare un'occhiata di fuoco a Caligari in terza fila che sta palesemente chiedendo l'aiuto del compagno davanti con scarsi risultati.

I ragazzi di seconda media stanno facendo una verifica, lui fa partire dei brani che hanno ascoltato insieme e loro devono scrivere che brano è, chi lo ha suonato, da dove è preso e tutte le altre informazioni che riescono a ricordare.

Nicco nel frattempo pensa, pensa a come abbia fatto a ritrovarsi nell'aula di una scuola media romana.

***

Dodici anni prima

Un raggio di luce colpisce il viso di Niccolò facendolo ridestare dal suo sonno.

Si volta e accanto a lui vede Martino che dorme beato completamente nudo, è Maggio e fa molto caldo, Niccolò gli passa una mano sul fianco spigoloso, quella notte hanno fatto l'amore tipo tre volte, erano tornati dalla nuova casa di Silvia e Luchino dove Niccolò gli aveva chiesto di sposarlo prima che Martino tirasse fuori un anello rendendo chiara la sua intenzione di fare anche lui la proposta.

Avevano indossato gli anelli, con i loro amici avevano pianto e festeggiato e poi erano tornati a casa lasciandosi andare alla passione.

Nicco guarda il suo fidanzato... no no, futuro marito.

Guarda il suo futuro marito e pensa che la sua vita non potrebbe essere più bella anche se manca ancora un qualcosa... un qualcosa che gli mette molta ansia.

Facendo lezione di piano ai bambini ha capito che insegnare gli piace e anche molto, Marti dice che lui è bravissimo con i bambini, vorrebbe seguire questa vocazione, vorrebbe fare il professore di musica e con la laurea che sta seguendo ora non gli è possibile, dovrebbe accedere a un corso ancora più specifico per il quale, però, è necessario un test d'ingresso.

Nicco non sa che fare, non vuole perdere altri due anni visto che è già stato bocciato alle superiori, in più quest'estate ci sarà da organizzare il matrimonio e lui come fa a studiare per il test d'ingresso?

La sua mano si muove sul fianco di Martino riuscendo a contare le costole sottostanti, con il dito traccia la linea circolare del suo tatuaggio, il suo telefono attira l'attenzione di Niccolò, fortunatamente non ha più un cellulare dell'anteguerra ma uno normale, legge il messaggio e gli scappa un mezzo sorriso, è Marco, il violinista del suo gruppo di musica da camera.

"Ciao bello, ti va se passo oggi pomeriggio? Ho in mente una roba fotonica!"

"Bella Ma, certo vieni pure, ci sta pure il fidanzato mio così vi conoscete... e ti devo dire una cosa bellissima!

Lui e Marco non si conoscevano da tanto, si erano parlati la prima volta su Facebook su un gruppo di appassionati di musica da camera, con altri ragazzi avevano deciso di affittare un locale adeguato e di incontrarsi per suonare.

Tra di loro non andavano molto d'accordo ma Nicco con Marco si era trovato subito perchè era l'unico che non frequentasse il conservatorio o altre scuole inerenti alla musica, Marco studiava ingegneria gestionale seguendo le orme del padre e non suonava il violino da quando era piccolo ma lo aveva scoperto abbastanza grande.

Il violino per Marco era tutto, era la sua passione più grande, l'archetto sembrava un prolungamento del suo braccio e quando Marco suonava Niccolò rimaneva imbambolato a fissarlo perchè sprigionava passione in ogni nota.

Marco è un vulcano di idee e lui e Niccolò stanno mettendo su il loro primo duetto, Marco non ha ancora incontrato Marti e oggi sembra la giornata adatta.

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