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Niccolò poggia la fronte contro il volante dell'auto, è appena uscito da scuola dopo aver fatto una verifica e sta aspettando l'orario per poter andare dalla sua psichiatra.

Lo ha in cura da tanti anni, per un periodo si erano distaccati quando lui si era trasferito a Mantova e poi a Milano ma tornato a Roma era corso subito da lei, in realtà lui non è mai in anticipo tranne quando è depresso.

E in questo periodo è molto depresso, non riesce a togliersi dalla mente quello che ha visto ieri, non riesce a non pensare alla mano di Martino che si poggia sulla sua spalla dopo essere passata sul corpo di quel coglione... cazzo quanto lo odia, lo odia da morire.

Mentre continua a spulciare il profilo Instagram di Carlo vede la famosa foto davanti alla Tour Eiffel con suo marito... suo marito, suo, non di Carlo, suo, ripensa a quel maledetto viaggio, ripensa a quando ha conosciuto Carlo e vorrebbe avere una macchina del tempo per spaccargli i denti quando poteva.

***

Otto mesi prima

"Ciao giraffina mia, ci vediamo tra una settimana"

Le labbra di Marti sono morbide contro l'orecchio del marito davanti alle partenze di Fiumicino, Niccolò non vorrebbe sembrare un coglione tale, sicuramente non davanti a Carlo, ma ha le lacrime agli occhi e Martino, con quel soprannome solo loro, gli sta dando il colpo di grazia.

Stringe la giacca del marito fortissimo, così forte che gli fanno male le dita, lui e Marti sono già stati separati e molto più che una settimana ma Martino sta andando via con Carlo e a lui Carlo proprio non va a genio.

Appena è entrato in casa loro, per la famosa cena organizzata da Martino per far conoscere il suo nuovo amico al marito, Niccolò aveva già capito che quel ragazzone bellissimo mangiava Martino con gli occhi.

E lui non era mai stato geloso, a Milano, quella strana sera, aveva sentito lo schiaffo della gelosia ma era stato fugace, con Carlo, invece, era come un pugno nello stomaco, una cosa continua, dolorosa, un qualcosa che apriva un buco nero nella sua pancia e lo risucchiava.

Carlo era l'incarnazione della perfezione, alto, bello, baldanzoso, sicuro di sè, con mille esperienze, mille cose da raccontare, mille interessi, ironico, garbato, sagace, attento ai dettagli... diciamo il tipo che ha tutti gli uomini che vuole ai sui piedi, diciamo il tipo di persona che al gay club deve dire mille "no" perchè tutti vogliono ballare con lui, diciamo il tipo opposto a com'è Niccolò, diciamo che questo si voleva scopare suo marito e non mancava occasione per tirare qualche frecciatina in merito, non mancava occasione di guardare Niccolò con aria di sfida, gli guardava l'anello e poi sorrideva beffardo, come dire che a lui di quella fede non importava un cazzo.

"Sì ho avuto per anni una relazione con un uomo sposato... riuscivo a giostrarmela alla perfezione, sua moglie non lo ha mai scoperto"

Pronunciando quelle parole aveva guardato Niccolò negli occhi mentre increspava le labbra carnose bevendo un cocktail che aveva preparato Marti, con quell'argomento casuale gli voleva dire che a lui non fregava se Martino era sposato, a lui del matrimonio non frega niente, lo guardava e gli diceva che suo marito sarebbe stato suo.

Il cuore di Niccolò era diventato pesantissimo ma non lo dava a vedere a Martino che invece era felice come una Pasqua di avere questo nuovo amico, Niccolò pensava che la situazione potesse essere sotto controllo, che al lavoro Carlo non avrebbe avuto modo di provarci spodoratamente con Marti, che al gay club ci sarebbe andato anche lui e non avrebbe lasciato i due soli neanche per un secondo.

E ora, col senno di poi, vorrebbe uccidere anche Emanuele, il compagno di Eva, che ha restaurato un quadro di un artista di chissà quando, chissà come, chissà dove e Martino di quel cazzo di artista si è innamorato, innamorato così follemente che quando ha scoperto che anche a Carlo piaceva gli ha fatto promettere che sarebbero andati insieme a una sua mostra.

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