II

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And I can think of a thousand reasons why

Oikawa si svegliò disturbato dalla luce del sole mattutino che entrava dalla finestra nonostante le tende, lamentandosi per il dolore. La testa gli pulsava a causa di tutto l'alcol che aveva avuto la sera prima.

Memorie degli eventi accaduti la notte precedente riaffiorarono nella sua mente, facendolo guardare istintivamente a destra, nel letto accanto a lui, sperando di ritrovarci la ragazza dai capelli (colore). Purtroppo, lei non era più lì.

Il letto era già freddo, doveva essersene andata da un po' ormai. Non sapeva perché aveva sperato di rivederla accanto a lui, era la prima volta che provava un sentimento del genere. Allungò la mano per raggiungere il suo cellulare appoggiato sul comodino. Sentendo qualcosa di sconosciuto sopra di esso, lo portò immediatamente a sé.

Un piccolo post-it giallo era attaccato al retro del suo telefono. Su di esso c'era scritto, con lettere piccole ma precise, il nome della ragazza con cui aveva dormito la notte prima, e sotto di esso quello che probabilmente era il suo numero di telefono.

Oikawa accartocciò velocemente il foglio di carta. Era ormai abituato a non dormire mai con la stessa ragazza due volte, per evitate che uno dei due potesse affezionarsi troppo all'altro.

Stava per tirarlo nel cestino, quando l'immagine dei suoi freddi occhi (colore) si ripresentò all'improvviso nella sua mente, bloccando la sua mano. Qualcosa di sconosciuto prese il sopravvento, e lo fece inserire furiosamente il numero della ragazza nella sua rubrica. Le sue stesse azioni lo sorpresero.

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(Nome) si svegliò tra le calde braccia di Oikawa. Per la prima volta dopo anni, si illuse di non essere più sola e miserabile, ma la cruda realtà la colpì pochi secondi dopo. Era tutto soltanto per un'altra notte sola, lei era ancora abbandonata a sé stessa come il giorno prima. Niente era davvero cambiato.

Si liberò dalle braccia del ragazzo, cercando di non svegliarlo. Non voleva parlargli, sarebbe solo risultato in una conversazione imbarazzante. Poi si rivestì, preparandosi ad uscire. Prima di lasciare la stanza, lasciò una piccola nota con il suo nome e numero di telefono sul cellulare di lui, sapendo che molto probabilmente non la avrebbe richiamata mai più. Non si aspettava che lo facesse, ma una piccola fiamma di speranza si accese in lei quando si ricordò dello sguardo negli occhi di lui, così simile al suo.

Prima di uscire dall'appartamento, lanciò un'occhiata veloce allo specchio nel soggiorno, osservando il suo terribile riflesso. Aveva scure occhiaie sotto gli occhi, a causa delle molti notti passate sveglia a contemplare la sua solitudine. Il rossetto era sbaffato e l'eyeliner parzialmente scomparso. I suoi morbidi capelli (colore) erano spettinati dalle azioni della notte precedente.

(Nome) cercò di pettinarli al meglio con le mani, per poi riindossare la giacca di pelle che aveva abbandonato per terra la sera prima. E così, uscì finalmente da lì.

Le strade erano ancora abbastanza vuote, dato che era ancora mattina presto ed era domenica. La giovane donna tirò fuori una sigaretta dal pacchetto mezzo vuoto e la piazzò tra le sue labbra abusate dal ragazzo, accendendola. Fece un respiro profondo, la sua ansia si calmò leggermente come i suoi polmoni si riempirono di fumo.

Era la sua abitudine peggiore, accompagnata dall'abuso di alcol, sempre che si possa definire il bere qualche shot il sabato sera abuso. Sapeva che fumare non le faceva affatto bene, ma era l'unica medicina che aveva contro l'oscurità che teneva prigioniero il suo cuore.

E, dopotutto, si era già rassegnata ad una morte prematura, non aveva certo intenzione di vivere cent'anni in solitudine e miseria. Un paio di sigarette non potevano far altro se non aiutarla con quello.

"Sono a casa!" Sussurrò, una volta aperta la porta del suo appartamento, sperando di ricevere una risposta da qualcuno, da chiunque. Eppure, nessun suono raggiunse le sue orecchie. Ovviamente no, la sua casa era tanto vuota quanto il suo cuore.

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Una settimana era passata dal giorno in cui Oikawa aveva avuto la sua veloce scappatina con (Nome) e ora si ritrovava seduto allo stesso tavolo nello stesso locale del sabato precedente, questa volta però da solo. Continuava a ripetersi che era lì solo per trovare un'altra ragazza da usare, eppure sapeva che voleva solo rivedere i suoi freddi occhi e sorrisi falsi un'altra volta.

Osservando la folla, non vide segni dei suoi (lunghi/corti) capelli (colore), quindi cominciò a cercare un'altra ragazza che potesse catturare la sua attenzione. Ma nessuna delle ragazze presenti sembrò attrarlo abbastanza da essere approcciata.

Dopotutto, nessuna di quelle ragazze aveva gli occhi spenti e il sorriso misterioso che aveva lei.

Si ritrovò perso a fissare il suo cellulare, con un cocktail mezzo vuoto nella sua mano libera. Le sue dita si mossero da sole, come possedute da una strana entità, e improvvisamente Oikawa aveva il telefono all'orecchio, in chiamata con la ragazza che stava cercando fino a poco fa nella folla.

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(Nome) si stava preparando per spendere un'altra notte fuori casa, tra le braccia di un altro uomo sconosciuto. Quando lo squillo improvviso del suo cellulare la riportò alla realtà. Un numero sconosciuto la stava chiamando.

"Pronto?" Prese il telefono tra le mani mani, rispondendo con voce tremante.

"Heyyy~" Una voce sbiascicata ma conosciuta uscì dalle casse del dispositivo. "Sei (Cognome)-San, vero? Sono Oikawa, il ragazzo della scorsa settimana. Ti ricordi di me?"

Un timido sorriso, quasi impercettibile, si formò sulle labbra di (Nome) senza il suo consenso. "Come potrei dimenticarti, mio cavaliere?" Rise, ricordando il modo con cui lui si era presentato la prima volta. Anche lui ridacchiò alla sua risposta. "Hai bisogno di qualcosa, Oikawa-san?"

"Mh, mi stavo chiedendo se fossi libera stasera. Forse per un secondo round?"

Questa era la prima volta per entrambi, ritornare con qualcuno già visto, ma nessuno dei due si lamentò.

"Okay, ci incontriamo al locale della scorsa volta." (Nome) sussurrò al telefono, aspettando che Oikawa accettasse, prima di chiudere la chiamata e tornare ad applicare il rossetto rosso.

E così, i due spesero un'altra notte tra le braccia l'uno dell'altra, cercando di dimenticare il dolore che stava lentamente distruggendo in pezzi il loro cuore.

I don't believe in you
I don't believe in you and I

I'm not yours || Oikawa Tooru -ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora