VII

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Light me up a cigarette, and put it in my mouth

Dopo aver camminato fianco a fianco per un po', i due arrivarono finalmente al laghetto. Dato che era inverno, il sole stava già tramontano dietro le colline, colorando il cielo e la pozza d'acqua di un meraviglioso rosso.

Oikawa si sedette su una panchina davanti al lago, invitando la ragazza con la quale aveva passato il pomeriggio a sedersi accanto a lui. Lei accettò, mantenendo comunque un po' di distanza.

Guardarono il sole tramontare in tranquillità, fino a quando la voce di Oikawa non ruppe il silenzio.

"Non devi rispondermi per forza, se non vuoi." Cominciò, e così (Nome) capì subito quale sarebbe stata la prossima domanda. "Ma, perché hai quello sguardo triste e malinconico nei tuoi occhi? Anche quando sorridi, sembri sempre depressa."

"Se non mi sbaglio, e sono abbastanza sicura di no, ti ho già chiesto io questa domanda e tu non mi hai risposto. Mi sembra giusto che sia tu a rispondere per primo." Disse lei immediatamente, dopotutto stava aspettando quel momento dalla sera prima. Sapeva sarebbe arrivato e si era preparata quello che voleva dire. "Solo a quel punto ti spiegherò."

"Hai ragione." Disse, la gioia aveva lasciato da un po' la sua voce. Si fermò a pensare per qualche minuto, e la ragazza lo aspetto pazientemente. Lei sapeva che non era facile per lui. Il ragazzo stava cercando di trovare le giuste parole per spiegare i suoi sentimenti. Voleva dirle la verità, ma neanche lui la sapeva.

"Non so come spiegarmi. È solo che... Mi sembra semplicemente che nessuno mi capisca e penso di non interessare veramente a nessuno. Come se tutti mi stessero accanto solo per la mia bellezza e popolarità. Che a nessuno importi veramente della mia personalità o di quello che provo, come se fossi solo una bambola insensibile di cui vantarsi." Si bloccò, vergognandosi di ciò che aveva appena ammesso. "So che sembra stupido. Ho ancora Iwa-chan, e la pallavolo, e i miei compagni di squadra... Eppure è come se nessuno di loro mi conoscesse davvero. E per questo mi sento incredibilmente solo."

"È perché non lasci che nessuno ti si avvicini per conoscerti." Ma non doveva essere lei a suggerirgli quelle cose, dopotutto lei stessa non aveva mai lascito nessuno scoprire cosa si celasse nel suo cuore. "Dovresti esprimere le tue vere emozioni più spesso, invece di fingere di essere sempre felice e spensierato." Era davvero un'ipocrita, diceva agli altri cosa fare, quando era lei la prima a non seguire i suoi stessi consigli.

"Lo so, ma..." Il ragazzo cercò di trovare qualche scusa.

"Ma non è facile." (Nome) finì per lui. Lo sapeva bene, dopotutto, anche lei si era sempre nascosta dietro una maschera di indifferenze per non attirare la pietà degli altri.

"Ora è il tuo turno." Oikawa interruppe i suoi pensieri. Non poteva più aspettare, voleva sapere cosa l'aveva resa così distaccata dagli altri.

"Giusto." Sussurrò a malapena. Prese il pacchetto di sigarette dalla tasca del parka e tirò fuori l'ultima, poggiandola tra le labbra screpolate e inalando il fumo amaro per calmare i suoi nervi. Non era ancora pronta a parlarne. Ma doveva farlo. Ora o mai più.

Improvvisamente, una mano portò via l'unica fonte di salvezza che aveva in bocca e la gettò via. I suoi occhi si spalancarono al gesto sconsiderato, la sua ansia riaffiorò immediatamente.

"Che cazzo stai facendo?!" Esclamò la ragazza, arrabbiata e disperata allo stesso tempo. "Ne ho bisogno, era pure l'ultima."

Era la prima volta che Oikawa la vedeva così attaccata a qualcosa. Era davvero così importante quel semplice involucro pieno di tabacco?

"Non ne hai davvero bisogno. Ti fa male. Dovresti smettere." La guardò in modo serio, come un genitore guarda un bambino appena rimproverato. Stava cominciando a odiare quella sua malsana abitudine.

I'm not yours || Oikawa Tooru -ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora